Moorea. Il paradiso della Polinesia ispira la sesta fragranza di Simone Andreoli
Ci sono profumi che solo a nominarli rimandano a luoghi paradisiaci, scenari da cartolina, isole incantevoli quasi sempre situate dall’altra parte del mondo, in quella meravigliosa distesa color turchese che è l’oceano Pacifico. Poi quando li annusi, quello che è promesso nel nome appare, come per magia, sulla pelle. Un miraggio che in pochi minuti diventa realtà grazie a formule sfaccettate che mescolano il sogno di spiagge bianchissime, l’azzurro iodato del mare, il calore del sole e il profumo dei fiori esotici. E’ il caso di Fidji di Guy Laroche lanciato nel 1966 con il claim “le parfum des paradis retrouvés”, del bestseller datato 1992 di Comptoir Sud Pacifique, Aqua Motu, e dell’inimitabile Virgin Water Island che dal 2007 porta ai tropici gli amanti delle fragranze Creed.
A questa lista che fa sognare l’olfatto è il momento di aggiungere anche il primo fiorito di Simone Andreoli, Moorea, una eau de parfum ad alta concentrazione che si ispira all’omonima isola della Polinesia francese, la prima novità per il 2016 promessa dal giovane creatore di Silenzio.
“Cala lento il sole, tramonta nei tuoi occhi blu cobalto e ti accarezza la pelle con un bacio. Sei luce sull’acqua, illumini la spiaggia deserta ed io non so più se sto scrutando la tua bellezza o se ne sto intendendo la sua essenza più nascosta. Qui non abbiamo certo bisogno del superfluo, se non del sorriso e dei suoi colori per innalzare i nostri pensieri e renderli leggeri.”
E’ un frammento di paradiso incastonato nell’oceano lo scenario contro il quale si staglia la piramide di questo femminile solare, connotato da spiccati richiami esotici e da piacevoli sentori color acquamarina grazie alla molecola Ultrazur che conferisce alla composizione una nota “Laguna Blu” più levigata, profonda e duratura rispetto al Calone. Nonostante le note di testa di Moorea siano costruite interamente sul concetto di freschezza, vivacità e luminosità con bergamotto, neroli e lime, la fragranza assume fin dai primi istanti un passo rilassato, un ritmo misurato e armonioso che permette di godere e cogliere appieno di tutti i passaggi della piramide: marini, fioriti, legnosi.
L’epidermide rivela quello che (di solito) la carta nasconde. Durante l’analisi su mouillette, la nota oceanica tende a scomparire quasi subito, evapora un attimo prima dell’arrivo delle note di cuore. Un processo che non avviene quando la fragranza è indossata. Sulla pelle, infatti, Moorea mantiene presente e costante la sfumatura acquatica fino alla fine, quando appare simile a un riverbero luminoso che traspare da un accordo ambrato.
“Tiaré tra i capelli senza mai lasciare il narciso che ti trasporta al tuo giardino, la tua terra amata che porti sempre con te. Trasformi la tua pelle in un velo voluttuoso e diventi magnetica presenza, un’ipnotica aurea che passeggia sulle rive di Moorea.”
Il cuore di Moorea è un giardino lussureggiante, saturo di sensualità. Stordisce con una pioggia di petali tipici delle composizioni a tema tropicale: l’immancabile gardenia tahitensis (tiaré) e l’imprescindibile ylang ylang, che anche questa volta non smentiscono la loro natura conturbante. Seppur rinfrescati dalla nota marina, i passaggi centrali del jus appaiono potenti e penetranti, connotati da screziature sontuose, mielate e verdi, così dense da sembrare all’olfatto quasi cremose. Un orgasmo floreale costruito con una finalità ben precisa. Poco dopo il suo apparire, si rivela un escamotage per introdurre la nota principe di questo profumo, quella attorno alla quale ruota tutta la formula: un narciso narcotico, caldo e voluminoso, usato da Simone Andreoli come punto di connessione sentimentale con l’Italia, come omaggio a una persona a lui particolarmente cara. “Moorea è una memoria dedicata a una persona speciale”, racconta il creatore. “Un’amica con la quale sono cresciuto, che ama il narciso più di ogni altro fiore, e per questo non se ne separa mai, nemmeno in vacanza“. In realtà, la presenza del narciso ha una ulteriore finalità: consente al creatore, che non ama offrire al suo pubblico profumi leggeri e troppo facili, di portare la fragranza sul punto di superare il limite dell’eccesso. Chi segue il suo lavoro, nelle fasi clou del jus, potrà ritrovare la stessa intensità voluttuosa che caratterizza Camouflage e Sentosa.
Per arrivare alla conclusione di Moorea, conoscere il suo finale, è necessario aspettare molte ore, perché la frazione floreale dura a lungo, sembra non appassire mai. Il creatore la fa scomparire in un fondo ambrato, caldo come il mare al tramonto, piacevole come la sabbia finissima degli atolli polinesiani. Qui l’odore del salmastro, che non ha mai abbandonato la formula, diventa lieve come una brezza, leviga gli accenti legnosi del vetiver e del patchouli regalando alla composizione un senso di completezza, come un cerchio che si chiude. I titoli di coda di Moorea sfumano dolcemente, dopo molte ore dall’entrata di quelli di testa, lasciando sulla pelle una sensazione di serenità che difficilmente si trova in altre fragranze.
“La voce del mare è ospite di pensieri, spettatrice di ricordi che la brezza porta a riva. Qualche volta, sensazioni inabissate riaffiorano in superfice con la marea per accarezzarci la mente posandosi sulla pelle come il sale. Ogni granello di sabbia è riemerso dalle acque ed è tornato a splendere al sole. Un raggio luminoso scrive nel mio spirito la rinascita, mentre nei tuoi occhi l’orizzonte del cielo e del mare si confonde nel blu infinito.” – Simone Andreoli
Piramide Olfattiva Moorea – Simone Andreoli Diario Olfattivo
Note di Testa: lime, neroli, bergamotto, note marine
Note di Cuore: tiaré, assoluta foglie di violetta, narciso, ylang ylang
Note di Fondo: note ambrate, patchouli, vetiver
Concentrazione e Formato Moorea – Simone Andreoli Diario Olfattivo
Eau de Parfum, 100 ml
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posso acquistarlo in tutte le profumerie?
Grazie
Non trovo questo profumo. Potrei avere un campione omaggio per “sentire” la fragranza sulla pelle?