MOD.FDO. I profumi Francesca Dell’Oro ispirano la couture
Era il 2008 quando una sconosciuta ma piena di talento Mary Katrantzou a Londra mandava in passerella la sua prima collezione di prêt-à-porter femminile. In quell’occasione la regina delle stampe, presentò una collezione ispirata alla profumeria vintage che conquistò la stampa internazionale: stampe trompe l’oeil che prendevano vita su abiti dalla silhouette asciutta, plasmando sul corpo femminile le forme più preziose del profumo. Dopo tanti premi, collaborazioni prestigiose e diverse collezioni di successo, ancora oggi, quando si parla di Mary Katrantzou è impossibile non ricordare quella serie in seta di perfume bottle dress.
Chi non si è limitato alle stampa digitale come Mary K. è il designer barese Vito Antonio Lerario che reinterpreta l’arte del profumo a colpi di forbici con MOD.FDO, un progetto nato dall’incontro con Francesca Dell’Oro e la sua collezione di fragranze dallo spiccato esprit sartoriale capace di “vestire” le molteplici sfumature dell’animo umano. La creatrice italiana, prossima a partecipare per la seconda volta a Esxence, non ha mai nascosto la sua passione per la moda, ambito nel quale ha lavorato per un lungo periodo prima di dedicarsi anima e cuore al profumo.
Non è casuale, quindi, la collaborazione con Vito Antonio Lerario, ma è il proseguimento di un percorso creativo che attinge alle esperienze del passato, l’evoluzione del concetto di eleganza espressa in profumo che trova nel linguaggio della couture un alleato prezioso. Punto il partenza di MOD.FDO è l’iconico flacone scolpito nel cristallo ideato da Sonia Pedrazzini per Francesca Dell’Oro, omaggio alle opere cubiste e dinamiche della pittrice Tamara de Lempicka, una delle figure artistiche più rivoluzionarie del Novecento e archetipo di donna emancipata e anticonformista. Il packaging che custodisce le creazioni di Francesca Dell’Oro non è una semplice bottiglia, ma una gemma bifronte, geometrica e sfaccettata sul davanti, morbida e levigata sul retro, scrigno ideale per contenere essenze pregiate la cui volatilità è preservata da un tappo nero in zama.
“Il flacone-scultura s’ispira alle opere cubiste e dinamiche di Tamara de Lempicka, prototipo di donna moderna, colta ed emancipata, come Francesca. Il vetro è un prisma di cristallo dalle linee pure, nette, asimmetriche, che catturano la luce per poi diffonderla in rifrazioni sorprendenti. Si voleva realizzare una bottiglia iconica che fondesse allusioni retrò e decostruzionismo postmoderno, una gemma bifronte: sfaccettata e spigolosa sul davanti, tonda e levigata sul retro. Un rigoroso tappo in zama, lucido, compatto, profondamente nero, sigilla le preziose fragranze.” – Sonia Pedrazzini
Nella metamorfosi messa in atto da Vito Antonio Lerario l’opera di Francesca Dell’Oro diventa un abito di haute couture in double mikado nero che nella forma ricorda insieme un bozzolo e un’armatura, meravigliosa sintesi della duplice identità della donna di oggi e nella quale si identifica anche la creatrice di fragranze. Farfalla e guerriera. Quella disegnata dal giovane couturier, curatore tra l’altro insieme a Luciano Lapadula della mostra “Due gocce di Chanel N.5” per il Festival del Cinema di Spello, è una creatura coraggiosa, in perenne trasformazione, che della sua fragilità ha fatto un punto di forza. “Il corpo si riveste di una corazza cristallizzata durante la metamorfosi nello spazio”, racconta Lerario. “L’asimmetria scultorea, la struttura e le geometrie pongono la figura in uno spazio-tempo avveniristico. Gli spigoli tagliano i piani nello spazio creando differenti sfaccettature. Il corpo-crisalide è in attesa di schiudere le proprie ali, bramando i fiori che la nutriranno.”
MOD.FDO è un esperimento complesso e sorprendente che ha come protagonisti tre giovani designer uniti dalla passione verso il proprio lavoro e dall’amore per la bellezza: un progetto che ridisegna la forma del corpo con nuovi volumi e linee per raffigurare una donna dall’eleganza ricercata, intensa e sensuale, vitale e carismatica… un po’ come fanno le fragranze di Francesca dell’Oro quando incontrano la pelle.
“Quando la magia di un’evocazione profumata raggiunge i vertici della creatività accade, come per incanto, che ogni piccolo pezzetto s’incastri come un puzzle che compone una figura armonica e preziosa. L’atmosfera di una fragranza racchiusa dentro un flacone ricco d’identità, un abito dai riflessi noir ne identifica carisma e gentilezza. La fusione di stile e ricerca genera sempre bellezza e luce.” – Francesca Dell’Oro
FD’O Francesca Dell’Oro Parfum“Del profumo amo moltissimo la parte anarchica e ribelle. Mi piace osservare come si consacra sulla pelle a seconda della chimica che di volta in volta innesca”. La nostra intervista a Francesca Dell’Oro Parfum
Pubblicato da Extrait su Lunedì 14 dicembre 2015
Lascia il tuo commento…