Miana. Sandalia cattura la bellezza e il mistero di una pietra antica
Lo sguardo dell’Uomo Antico colse il luccichìo tra le pietre.
Il paesaggio scabro e assetato di quella terra lo aveva fatto suo, e lo stava assimilando alle tante rocce di cui era disseminato.
Raccolse l’oggetto: bagliori perlacei si sprigionavano dalla pietra nera, di aspetto straniero e inquietante. L’Uomo Antico la esaminò con curiosità, e mentre la maneggiava, il bordo scheggiato in fratture concoidi operate da una percussione del tutto casuale, fece sprizzare il sangue dalla mano.
La pietra era tagliente come una selce, forse di più.
Essa riluceva davanti all’Uomo, pulsava della luce rifratta, lo affascinava e lo turbava.
L’Uomo Antico la ripose con cura nella sacca, e fu felice di avere scoperto un nuovo mezzo con cui cacciare e pulire il suo cibo.
È un prezioso frammento di roccia, lo stesso raccontato nelle righe precedenti, l’ingrediente principe di Miana, il parfum con cui Sandalia narra un’altra pagina di storia sarda, trasportando l’olfatto in una terra di cui crediamo di conoscere il genius loci, anche se, nostro malgrado, dobbiamo ammettere di non riuscire mai a trattenerne l’essenza.
Il nome Miana, come le altre fragranze del brand, deriva dal territorio di questa isola dalla storia antichissima, e precisamente dal complesso nuragico di Monti Miana, che sorge nei pressi di una delle miniere di estrazione dell’ossidiana, l’oro nero sardo.
La Sardegna è una realtà culturale, linguistica, territoriale e geografica veramente diversa, un granello di Europa che si discosta da tutto l’universo circostante. È questa sua peculiarità: l’essere un tomo a sé stante nella grande enciclopedia del mondo, che la rende preziosa come una gemma di valore inestimabile, un tesoro lucente, pieno di superfici che rifrangono la luce abbacinante che la illumina.
Una gemma è anche il simbolo impresso in oro sul vetro nero del flacone di Miana. I due rombi che si intersecano sono uno degli antichi decori che le donne dell’isola tuttora tessono a mano, ma sono anche la raffigurazione stilizzata dell’ossidiana, pietra preziosa sfaccettata dotata di poteri arcani. Le pietre dure sono da sempre fonte di curiosità e timore da parte degli uomini, che intravedono, o intuiscono, l’energia insita nella struttura cristallizzata dai secoli.
Miana racchiude tutto il mistero di questo minerale che si forma nelle viscere di una caldera ribollente di energia e materia, spinto fuori con una violenza inaudita tanto da raffreddarsi in un baleno e cristallizzare se stesso fin nel cuore: nasce così il “vetro vulcanico”, quella nera e severa ossidiana, materia oscura e misteriosa, che pretende il rispetto dell’uomo.
Dal suo prezioso scrigno, nero come la pietra espulsa dalle profondità dell’isola, il jus si diffonde pervadendo l’aria, attirando in sé ciò che odore non è, e sostituendosi ad esso con vellutata perfidia. Intenso, quasi diabolico, il profumo si espande con volute vibranti di esperidi e bergamotto, che svelano uno slancio speziato di cannella.
Il cuore è un’oscura pozione ebbra di rose al culmine della fioritura, dai petali tanto spessi da sembrare carne viva. Miana è una fragranza altera come la terra difficile cui è dedicata; respira e pulsa, come sembra pulsare di luce nera e cristallina il vetro vulcanico. Mentre l’alito del legno di rosa e del patchouli si diffondono, essa accoglie la persona in un abbraccio possente e nello stesso tempo caldo e feutrée.
Come l’Uomo Antico conserva gelosamente la cupa selce lucente e infida, chi indossa Miana stringe a sé un segreto cui non vuole rinunciare: aspira il fumo incandescente di opoponaco che fa deragliare la coscienza dal consueto e rassicurante binaro, già offuscata dai sentori balsamici della cumarina e di note non vegetali, così distanti dal profumo dei fiori.
Il nero mistero di Miana è quello di un minerale che sasso non è, che ancora affascina per le sue proprietà di pietra utilizzata per secoli per creare strumenti rituali, ritenuta capace di sconfiggere le forze del male e di favorire il dialogo con l’aldilà.
Custodito nell’elegante flacone dalle linee levigate, cifra di Sandalia, Miana cattura e trattiene, àncora lo spirito al nero profondo del vetro vulcanico, stordisce e incanta, stupisce e meraviglia come la terra scontrosa cui è dedicato.
Piramide olfattiva Miana – Sandalia
Note di testa: bergamotto, limone, mandarino, cannella
Note di cuore: rosa, legno di rosa, patchouli
Note di fondo: opoponaco, coumarina, vaniglia, note animali
Concentrazione e formato Miana – Sandalia
Eau de Parfum – 100 ml
- Profumerie Mazzolari
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Sassari
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