Mercury ~ nu_be (Perfume Review)
È veramente una sostanza bizzarra [il mercurio]: è freddo e fuggitivo, sempre inquieto, ma quando è ben fermo ci si specchia meglio che in uno specchio. Se lo si fa girare in una scodella, continua a girare per quasi mezz’ora
tratto da Mercurio – Il Sistema Periodico, Primo Levi
Il mercurio è un metallo liquido. Nella tavola degli elementi ha simbolo Hg dal latino hydrargyrum che significa acqua d’argento. C’è chi lo chiama “argento vivo” perché è luminoso come quel metallo prezioso e lucido, ma sembra vivere di vita propria e scappa appena si libera dai contenitori che cercano inutilmente di racchiuderlo. E per non farsi afferrare il mercurio si trasforma in sfere di luce che rotolano via veloci, per poi riaggregarsi freneticamente se si incontrano.
Il suo esuberante e adamantino splendore ha sempre affascinato gli uomini che vedevano in lui un riflesso della luce benefica della divinità e lo usavano come viatico di bellezza e come panacea di tutti i mali, ma oggi si sa che chi vende l’anima al mercurio ottiene solo pazzia.
Brillante e sfuggente, bello e letale, “con una maiuscola, il mercurio diventa il dio messaggero, Mercurio” (da Mercurio di Amélie Nothomb). Un dio dai piedi alati, che vola instancabile tra cielo a terra, tra uomini e dei, viaggiatore eloquente ed affascinante ingannatore.
Se già il sorriso del diavolo ci aveva incantato nelle volute profumate di Sulphur, ora anche la seduzione del divino affabulatore alato è stata distillata in un profumo, Mercury, la settima fragranza del concept nu_be. E qui ritroviamo Antoine Lie che come per Hydrogen, Oxygen e Sulphur, così in questa nuova creazione imprime la sua orma indelebile e il suo naso anticonformista. Lie racconta Mercury con queste parole: “Ho voluto restituire l’impressione di una fluidità scintillante e luminosa con inflessioni metalliche, ma di un tipo molto pulito… Doveva essere una fragranza con un forte impatto, perché per me il mercurio è dinamico ed evoca modernità e tecnologia. Ho giocato con un effetto metallico innestato su di un aspetto pulito, tecnologico e dinamico, al fine di tradurre la mia idea di mercurio in odore”.
Come novello cyborg modello T-1000 in grado di trasformarsi in fluente e argenteo metallo liquido, Mercury muta, si espande e riverbera, in un processo di morphing olfattivo che si attiva non appena la fragranza si fonde con la pelle.
L’inizio è leggiadro e amabile. Le ali di Mercurio volteggiano impalpabili effondendo intorno note luminose di limone e mandarino. Ma attenzione, il dio alato è un abile incantatore e sa adescare con armi seducenti. I serpenti dorati del suo caduceo risvegliano il profumo con l’intensità delle aldeidi e dell’accordo ossido e lo rivestono della fragranza pulita del rabarbaro e del ribes nero. Persi nell’incanto onirico regalatoci dal portatore di sogni, voliamo con lui nel cuore floreale di geranio e violetta dove il dio alato riprende la lettera iniziale minuscola e si mostra in tutta la sua bellezza astrale di metallo fluido. Le note di fondo ci colgono all’improvviso e accecano la vista non abituata a tanto bagliore. Il patchouli si insinua silenzioso e trascina con sé note di legno di cedro e di sandalo in attesa che la miccia venga accesa dall’assoluta del balsamo di tolù. Il mercurio esplode in migliaia di sfere di luce, metallo puro e liscio verniciato su scafi di futuristiche e tecnologiche astronavi in cui si specchiano riflessi siderali di galassie lontane. Mercury ci porta lontano sulle sue ali tecnologiche a galleggiare dentro vortici metallici puri e lucenti ed esplorare sensazioni nuove, oltre lo spazio e il tempo. Ma in fondo “il tempo è come il mercurio: se lo spargi, si riunisce di nuovo, ritrova la sua integrità e la sua indeterminatezza” (da Metro 2033 di Dmitrij Alekseevič Gluchovskij’).
Quindi il viaggio alla fine ci riporta sempre qui, nella nostra tranquilla e consueta dimensione umana. E quando sentiremo ancora il desiderio e la nostalgia di un viaggio olfattivo in compagnia di un amante insolito e luminoso basteranno due gocce di Mercury sulla pelle, su cui rimarrà fedele per molte ore.
Prima di lasciarvi vi invito a leggere un’ultima frase tratta sempre dal racconto Mercurio di Primo Levi “Il mercurio […] è spirito fisso volatile, ossia principio femminino, e combinato con lo zolfo, che è terra ardente mascolina, permette di ottenere l’Uovo Filosofico”. Una combinazione di elementi straordinari, diventati ora due profumi, Sulphur e Mercury, entrambi creati da Antoine Lie per nu_be. Chissà, forse rompendo il bellissimo guscio che racchiude il flacone di queste due fragranze si potrebbe magari trovare qualcosa di più di un profumo… Basta solo provare.
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Parte molto bene, vola tranquillo per un po’ ma poi si fa difficilissimo in fase di discesa, quando esce l’accordo ossidato… non so se lo indosserei tutti i giorni. Voto 8/10 per l’originalità della piramide, 4/10 per l’indossabilità.
Lie è sempre Lie, uno che non gliene frega niente se quello che mette nelle boccette piace oppure no. Coraggioso.
Grazie per i commenti! Mercury è un profumo Lie 100% e quindi farà discutere, come sempre. Chi lo apprezza sa che i suoi profumi nascono da una profonda ricerca che va oltre la tradizione, quindi non sono semplici da indossare….
Rece da applauso!!
Grazie olghina!