Marlowe. Un nuovo viaggio nella letteratura di Jardins d’Ecrivains
“I cardinali dormienti si affannano
a punire Bruno, che invece è lontano. Vola.
Il suo superbo corsiero, vivo come il pensiero,
Già passa le Alpi.”
(La triste storia del dottor Faust, Christopher Marlowe)
Quando pensiamo alla drammaturgia inglese, subito andiamo al nome ingombrante di Shakespeare, ma anche il caro William ha avuto le sue fonti d’ispirazione. A ricordarci chi fu grande prima del grande, è Jardins d’Ecrivains con la sua settima creazione che verrà presentata per la prima volta a Esxence 2015. Parla di una mente illuminata e di un uomo avvolto nel cupo mistero, Marlowe, la nuova opera voluta dalla creatrice del brand, Anais Biguine
Christopher Marlowe fu drammaturgo, autore di testi di straordinaria ferocia, e fine poeta di composizioni bucoliche e romantiche, ma fu anche studioso, amante di rischiose letture eretiche, oscura e mai rivelata spia della regina Elisabetta. Una personalità complessa, dunque, l’immagine calzante degli inquieti anni che portavano l’Inghilterra, e il mondo intero, verso la fine del Cinquecento. Anni di fasti e scoperte, di intrighi e alleanze, di timor divino e lussuria. Non è un caso dunque che la creazione di Jardins d’Ecrivains sia una composizione ricca di fiori carnali, quasi velenosi, che s’uniscono a petali più casti, ma anche a muschi e resine profonde per sottolineare l’ambiguità di un’epoca che ha segnato il destino di molti.
Tuberosa, elemi, osmanto, mirra, fiori secchi, muschio di quercia, labdano, muschio tonkino e cuoio, rendono Marlowe un floreale caldo e molto persistente che si scioglie sulla pelle femminile, ma che saprà stupire anche sulla pelle di un uomo.
Che fine fece Marlowe? Dopo essere stato incarcerato per eresia, venne rilasciato, ma misteriosamente morì in modo tragico pochi giorni più tardi. La sua fine misteriosa alimentò la teoria della cospirazione, perpetrando ancor oggi l’immagine inquietante di questo grande scrittore. Jardins d’Ecrivains ci riporta, invece, alla grandezza dell’intelletto di Marlowe, alla sua straordinaria capacità di esaltare l’animo umano, quasi trasfigurandolo verso il sovrumano, al suo animo inaspettatamente sensibile che si palesa in composizioni soavi che ancor oggi dovremmo rileggere.
Gli amanti della letteratura elisabettiana, così come gli estimatori dei profumi conturbanti, dalla persistenza intensa e dal carattere oscuro, non si lascino sfuggire Marlowe e poi, inebriati dalle note che si rincorrono, sciolgano i propri sensi nella delicatezza di questi versi:
The Passionate Shepherd To His Love
Come live with me and be my love,
And we will all the pleasures prove
That valleys, groves, hills, and fields,
Woods, or steepy mountain yields.
And we will sit upon rocks,
Seeing the shepherds feed their flocks,
By shallow rivers to whose falls
Melodious birds sing madrigals.
And I will make thee beds of roses
And a thousand fragrant poises,
A cap of flowers, and a kirtle
Embroidered all with leaves of myrtle;
A gown made of the finest wool
Which from our pretty lambs we pull;
Fair lined slippers for the cold,
With buckles of the purest gold;
A belt of straw and ivy buds,
With coral clasps and amber studs;
And if these pleasures may thee move,
Come live with me, and be my love.
The shepherds’s swains shall dance and sing
For thy delight each May morning:
If these delights thy mind may move,
Then live with me and be my love.
Concentrazione e Formato Marlowe – Jardins d’Ecrivains
Eau de Parfum, 100 ml
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Bella novità almeno sulla carta… ho l’impressione che abbia uno spirito molto acceso, tosto, qualcuno l’ha già sentita?
A me ancora non è passata la cotta per Junkie, sono arrivata quasi in fondo alla bottiglia. Se Marlowe non mi prende come Burroughs mi concedo un bel bis!
I jus color cognac invecchiato sono garanzia di emozioni forti, Lutens docet.
Sono d’accordo con te, anch’io scarto a bottiglia chiusa quelli che sono troppo pallidini.
Messa subito nella lista, su questa e sui nuovi Jul et Mad mi sa che ci lascerò il cuore…