Mandorla di Noto. Il sensuale racconto siciliano di Simone Andreoli
La collezione Italian Heritage di Simone Andreoli – dedicata alla celebrazione del territorio italiano – rende omaggio anche alla famosa Mandorla di Noto, ingrediente eccellente della pasticceria siciliana.
Quella comunemente definita “mandorla di Noto” a dire il vero cela numerose varietà contraddistinte: vi è la “Romana”, la più pregiata in assoluto, con il suo sapore intenso e aromatico, ma la forma irregolare; vi è la “Pizzuta”, la più elegante per morfologia, impareggiabile nel gusto; ed infine il “Fascionello”, più commerciale ma gustosa e palatabile.Andreoli riesce a rendere in un’unica fragranza tutte e tre le varietà, dipingendo la mandorla di Noto con un verismo verghiano, ma non solo: nel jus finemente elaborato ne racconta le origini, la morfologia, il lato edibile nonché quello simbolico e malizioso.

Fra luglio e agosto, nelle colline siracusane i contadini battono i rami con canne lunghissime facendo cadere i frutti dei mandorli in ampi teli; dopodiché avviene “la smallatura”: le mandorle vengono cioè private del mallo che le ricopre per essere poi poste ad asciugare. Simone Andreoli coglie con il suo envol magistrale proprio quell’aroma verde che si sprigiona nella smallatura. Addirittura si potrebbe dire che si avverte quell’umido e acidulo umore che si sprigiona quando inavvertitamente si graffia una mandorla con l’unghia: riproduzione talmente fedele da sembrare impossibile.
L’incipit della mandorla di Italian Heritage risulta “nervoso”, cristallino e teso: consapevole di avere fra le mani un ingrediente “bomba sexy“ con una potenza erotica-gourmand fortissima, il giovane creatore tergiversa, rallenta, crea suspence, divaga con un inizio “informativo” adottando l’indole siciliana di apparente calma. La dimensione edonistica del gusto viene sapientemente rimandata a un secondo momento, in un parallelo con i primi bollori adolescenziali, sottesi e ancora parzialmente inconsapevoli.
Non scordiamoci che la mandorla, prima ancora d’essere la regina della Pasta Reale siciliana rappresentò per il mito greco la vulva della dea Cibele, la Grande Madre; non a caso nel Medioevo fu poi utilizzata per filtri d’amore e persino per pozioni afrodisiache. Di questo retaggio multisensoriale si carica l’appetito che il profumiere carpigiano è in grado di stimolare in noi con il procedere dell’evoluzione.
Ci ritroviamo nei panni di Nino, ragazzino protagonista di Malizia, film del 1973 che rese celebre la fisicità sensuale e dirompente di Laura Antonelli. Girato proprio in Sicilia, torbida e calda, riusciva a raccontare l’iniziazione erotica di quel giovinetto – innamorato della domestica Angela – con raffinatezza formale estrema.
Nell’esplosione dolce e voluttuosa del cuore si fa strada una mandorla ormai già cucinata, elaborata, già “pietanza”. Da vagheggio, lo stimolo sessuale di Nino diviene timido desiderio che si concretizza nello spiare le forme generose e pericolose di Angela. Il verde acidulo in punta di naso muta dunque nel godurioso, soffice quasi pornografico deliquio del glassato che si avverte con l’olfatto retro-nasale, il vero percettore del cibo.
Dalle colline si passa al tavolino in stile liberty di una pasticceria chic del centro, a Siracusa; l’aria tiepida si amalgama all’inebriante incendio dei sensi che fuoriesce dalla porta della cucina dove il Maitre Pasticcere sta lavorando. Nelle sue mani le mandorle fingono di non accorgersi delle attenzioni vogliose della vaniglia, ma vi si affidano mollemente; aprendo i propri ovali candidi e perfetti accolgono il nero baccello. L’atto del mangiare e l’atto sessuale – non più strictu sensu – si confondono mentre le golose forme del marzapane prendono vita.
Il drydown si rotola nello zucchero a velo, incollandosi ai granelli con l’appiglio mieloso di un’ambra sudata. Il susseguirsi di sfumature gode di una riuscita caratterizzazione cromatica che dal verde iniziale si dispiega al rosato della varietà Romana; quindi sulle ali del bianco avorio della Pizzuta mentre si unisce al fucsia della glassa. Il finale è l’ecru caramellato dell’ambra, nella sua zuccherina confettatura.
L’autore di Simone Andreoli Diario Olfattivo si conferma Maitre Olfattiere esigente e abilissimo, raffinato, molto attento a raggiungere un sobrio realismo. Glissa la facilità del tema gourmand, sorpassa lo scontato appeal dell’idea di confetto a favore di un originale mignon di Alta Pasticceria che non trasuda zucchero e melassa, ma anzi, si mantiene sempre ben al di sotto dal picco glicemico.
Performance studiata, che dopo il ventaglio di sensazioni fa sì che la fragranza si riavvolga su stessa, come una conchiglia. La persistenza è ottima: Mandorla di Noto dura senza indugio per molte ore lasciandoci il tempo per spiarne ogni angolatura.
Riduttivo quindi definire questo profumo un gourmand: no, è molto di più . È un piccolo ma intenso racconto liquido che attraverso l’esplorazione di un ingrediente emblematico vuole anche celebrare con spirito appassionato una terra con la sua cultura, i suoi pregi e i suoi segreti: la Sicilia.
Note olfattive Mandorla di Noto Italian Heritage – Simone Andreoli Diario Olfattivo: mandorla, zucchero a velo, vaniglia.
Concentrazione e formato Mandorla di Noto Italian Heritage – Simone Andreoli Diario Olfattivo
Eau de Parfum Intense – 100 ml
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Questo profumiere così ragazzino mi affascina profondamente (dal mistico Silenzio ai suoi “estivi” Malibù, Permission e soprattutto Pacific Park, sembra che mi legga nel pensiero). Mandorla di Noto, dopo una prima impressione poco convincente perché mi ricordava Pure Eve di Different Company, mi sta lentamente conquistando (oserei dire ipnotizzando) con la sua insolita combinazione di dolcezza e secchezza, sembra quasi di respirare una polvere di mandorle amare e vaniglia. Penso che su pelle maschile dovrebbe essere una bomba. Bravo, Simone.
Grazie Silvia, concordiamo con te! Simone Andreoli sta facendo una bella carriera riuscendo a misurarsi con temi diversi fra loro. Anche la prova affrontata con Italian Heritage per noi è più che vinta!
A presto!
è straordinario questo Simone …le mie due passioni …..viaggi e profumi……bravissimo ….oggi ho acquistato MALIBU’ ….