L’Ylang Ylang. Il lato odoroso di un fiore esotico
Denominato “il fiore di tutti i fiori”, l’ylang-ylang rappresenta una delle essenze maggiormente utilizzate nei profumi femminili: narcotica, dolce, con sottofondo “cremoso” e intensamente erotica. La nota floreale, considerata di cuore, conferisce alla composizione una “spinta” iniziale, sposandosi magnificamente con le note di testa. L’olio essenziale è estratto dall’albero di Cananga odorata, della famiglia delle Annonaceæ, piccola pianta dai rami penduli, simile al salice, con fiori che ricordano l’anemone marino, dai lunghi petali ricurvi dal colore rosa o giallo. Originario delle Filippine, nel 1909 giunge nell’arcipelago delle Comore, il luogo più importante per la produzione dell’olio essenziale; sarà proprio la fragranza delle isole ad essere scelta, nel 1921, per la produzione dello storico Chanel N°5.
Secondo una leggenda, la nascita della pianta risale alla storia di due contadini che, non riuscendo ad avere figli, si rivolsero a un “managanito” – una sorta di indovino-sciamano – il quale riuscì, grazie alla mediazione soprannaturale, ad avere la concessione degli dei, ad una condizione: la bimba che sarebbe nata, non avrebbe dovuto essere toccata da nessun spasimante. La ragazza che nacque divenne bellissima tanto che un giorno un giovane uomo, vedendola passeggiare in un giardino, s’innamorò perdutamente di lei. Ma quando le porse un mazzo di fiori, accidentalmente, le sfiorò la mano… E fu così che la bellissima ragazza si trasformò in uno splendido albero dai fiori odorosi.
Il nome dell’arbusto sembra avere significato dubbio, si pensa infatti che possa derivare da due distinte parole in tagalor, ossia ilang, regione sperduta e selvaggia, e ilang ilan, non comune e raro.
Il fiore è distillato in acqua con un metodo particolare: viene bloccata e fatta ripartire la distillazione al fine di ottenere quattro frazioni distinte, che contengono molecole differenti e quindi quattro oli essenziali aromaticamente distinti.
Nella prima frazione, chiamata “ylang-ylang extra”, sono presenti le sostanze con il punto di ebollizione minore della miscela: p-cresol metil etere, benzoato di metile, acetato di benzile, linalolo, e E-cinnamil-acetato. Dal colore giallo pallido, questa essenza risulta dolce, morbida e leggermente speziata con carattere floreale-balsamico.
La seconda frazione è l’olio di “ylang-ylang I” (première) che contiene meno sostanze volatili e maggior concentrazione di geraniolo, acetato di geranile, e β-cariofillene.
La terza frazione, denominata “ylang-ylang II” (seconde), è composta da sostanze ancora più alto-bollenti, quali: D-germacrene, (E,E)-α-farnesene, (E,E)-farnesolo, benzoato di benzile, (E,E)-farnesil acetato, salicilato di benzile e piccolissime quantità di sostanze incluse nella frazione precedente.
Nell’ultima parte denominata “ylang-ylang III” (troisième) sono presenti eugenolo, isoeugenolo, p-cresolo e sesquiterpeni.
La seconda e la terza frazione vengono principalmente utilizzate per la produzione di un quinto olio essenziale chiamato “ylang-ylang completa”, il quale presenta caratteristiche olfattive di tutti gli oli ma è più economico. Si ricava anche per singola distillazione dei fiori.
Degno di nota “l’olio di Macassar”, unguento per capelli che le donne delle isole Tonga preparavano macerando i fiori in olio di cocco.
L’assoluta, prodotta solamente in Francia dalla concreta proveniente da Nossi-Bé, in Madagascar, o dalle Isole di Comore, è una delle fragranze floreali più intense, con un’insolita nota di punta, che elegantemente scende verso il cuore, sempre con carattere balsamico-floreale, ma con maggior leggerezza e continuità rispetto all’olio essenziale. La concreta non si presenta apparentemente solida ma come liquido giallo-bruno con un precipitato o parti cerose in superficie che, a temperatura poco superiore a quella ambiente, si sciolgono formando un composto omogeneo; il bouquet risulta dolce, intensamente floreale e persistente ma privo della “punta” di cui è dotata l’assoluta.
Il “gelsomino dei poveri”, altro nome dato al fiore, si trova racchiuso nello scrigno di vetro delle seguenti composizioni:
Ilang Ivohibe di Parfumerie Generale, uno stupendo ylang-ylang del Madagascar accoppiato a gelsomino egiziano è al centro di questa magica combinazione dal fondo vanigliato che si accende con un tocco di arancio californiano; Eau Moheli di Diptyque, dalle spiccate note floreali con una “ouverture” di stuzzicante pepe rosa e un cuore che tocca fino il fondo con patchouli, vetiver, incenso e benzoino; Aoud Velvet di Montale, nelle note di punta sublima la dolcezza di ylang-ylang, tiarè e il tocco caldo e sensuale del fiore d’arancio africano. Una mistura fiorita che si mitiga appena con legno di oud e sandalo, prima di riesplodere nel fondo con vaniglia e fava Tonka; Absolue pour le soir di Maison Francis Kurkdjian , note di rosa, miele e incenso corroborate da una base ambrata-legnosa di benzoino, cedro Atlas e sandalo sublimano la bellezza di un ylang- ylang in pieno sboccio; Black Orchid di Tom Ford, un insolito tarfufo nero corteggia un bouquet di gelsomini francesi mentre frizzanti note citrate e ribes fanno da incipit ad un cuore speziato-floreale ripieno di ylang ylang, posato su una base legnosa di patchouli e sandalo, in accordo con cioccolato fondente, incenso, vetiver e vaniglia; Passion di Annick Goutal, nel cuore della composizione è incastonato uno splendido ylang ylang, in associazione a gelsomino e tuberosa: un trio fiorito che rende la fragranza vellutata e appassionata, che grazie a un tocco sorprendentemente verde di foglie di pomodoro e una base di muschio quercino e vaniglia risulta indimenticabile sulla pelle; Sutra Ylang di Bois 1920, un apice fresco e aromatico di bergamotto, limone, cardamomo e alloro lascia spazio a un cuore fiorito dove regna sovrano l’ylang-ylang e una corte fatta di gelsomini, violette, lilium e garofani speziato, sostenuti da una base di note ambrate, muschiate e legnose; Fleurs de Comores di Maitre Parfumeur et Gantier, una freschezza tutta verde, mitigata dalla dolcezza di ribes nero e frutto della passione, cede il posto a gelsomino, fiore d’arancio africano, vaniglia, ambra, muschio e vetiver; Opus III di Amouage, un’introduzione di mimosa e ginestra in sinergia con spezie vivaci: chiodi di garofano, noce moscata e timo. Violetta, gelsomino, ylang-ylang e fiori d’arancio sono nella parte centrale del profumo, seguiti da ricche note orientali che lasciano dietro di sè una scia soffice e calda; Ylang in Gold di M.Micallef, un invitante connubio bilanciato tra note floreali di ylang-ylang delle isole Comore, fiori bianchi e rosa unite a note fruttate di cocco, pesca, litchi con sentori agrumati di mandarino, arancio amaro e un tocco verde di artemisia e salvia.
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è possibile fare una coltivazione di questa pianta in Italia?
Caro Domenico io ci ho provato ma al Nord non c’è abbastanza caldo, probabilmente al Sud o in una serra…
In Sicilia, benone
È possibile importare l ‘ essenza di questo profumo? E se è si come devo fare grazie
Ciao Antonia, è impossibile se lo fa un privato: l’essenza per entrare in Europa dovrebbe ottenere le certificazioni richieste dalla CEE. Sono procedure complicate, non è uno scherzo, anche da un punto di vista economico. È più semplice rivolgersi alle aziende specializzate.
A presto,
Simona