LUMORE. Un profumo e un evento, soltanto per un giorno
La città di Napoli ospiterà il 25 novembre nelle sale di Villa Savonarola la prima performance olfattiva sulla Commedia e sul Riso, con la regia di Angelo Orazio Pregoni, naso e creatore di O’driù. L’evento sarà permeato dalla presenza di un liquido profumato, LUMORE, “perfettamente umano e imperfettamente ultraumano” secondo il suo creatore. Un profumo che si farà sentire solo per un giorno e che indurrà gli ospiti dell’evento a una momentanea anestesia dei sensi per privilegiare l’olfatto e poter indagare la “Commedia” e il “Riso”. Il pubblico sarà condotto da una guida silenziosa in un “percorso sensoriale” attraverso riecheggianti canti gregoriani e luce di candele, sino a trovarsi in un “confessionale”, completamente disinibito. Questo rapporto emozionale tra uomo e liquido servirà per svelare il pensiero di Aristotele e del suo – mai trovato- secondo Libro della Poetica.
Umberto Eco, ne Il Nome della Rosa, proponeva una teoria affascinante, intrisa di veleni e omicidi. In pieno oscurantismo medievale alcuni religiosi avvelenano le pagine di questo testo, uccidendo di fatto chi l’avesse sfogliato per impedirne la divulgazione. Il secondo Libro della Poetica di Aristotele poteva infatti rappresentare un pericolo per le impalcature ecclesiastiche medievali perché non solo (così come il primo) separava l’Arte da Etica e Morale, rendendo quindi l’Arte e i suoi mezzi sovrumani e ineffabili, ma perché attraverso un processo di mimesi e catarsi l’Arte era fruibile persino con Commedia e Riso. Arrivare al divino in forme diverse dal pentimento e dalla mortificazione delle carni era allora un’eresia diabolica.
Volendo o meno appoggiare la teoria di Eco, resta comunque una sola evidenza: a noi è giunto solo il primo Libro della Poetica, dove Aristotele detta gli insegnamenti, o la cultura, per accedere all’Arte attraverso la Tragedia. Tuttavia, le arti esaminate da Aristotele coinvolgono solo tre dei cinque sensi umani: la vista per l’arte visiva, l’udito per la musica, il tatto per la scultura e la danza.
L’intuizione di Angelo Orazio Pregoni è che Aristotele, nel suo secondo Libro parlasse solo dell’olfatto, individuando in quest’ultimo il senso primario per giungere all’Arte attraverso la Commedia.
L’olfatto è infatti il più ancestrale dei sensi. Un senso che induce alla Poetica a priori, essendo non codificabile e in grado di stimolare emozioni spontanee legate alle sfumature odorose. Se quindi il profumo spinge a ricordi e sensazioni vissute, crea anche, parallelamente una catarsi assolutamente appagante, amorevole, leggera. Gli stati dell’animo “liquidi” o “umori”, come nella medicina ippocratica, possono quindi essere influenzati da un altro liquido che attraverso il naso rigenera la nostra attitudine e la nostra indole.
LUMORE è il profumo che susciterà queste reazione emotive, inaspettate, poetiche e artistiche e che resterà unico perché nessuno potrà averlo, ma respirarlo solo a Napoli e soltanto la notte del 25 novembre nelle sale di Villa Savonarola.
“Alchimie in Villa” a Villa Savonarola
C.so Garibaldi 200 – Portici Napoli
ore 19.30
Per info: Le Marchand d’Odeurs
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