Lithium ~ nu_be (Perfume Review)
Heal my soul
O Lithium sunset
And I’ll ride the turning world
Into another night
(Lithium Sunset – Sting)
La parola litio evoca qualcosa di pesante. Come la litosfera, come la pietra che in greco è lithos. Invece il Litio, in barba alle assonanze, è il più leggero degli elementi solidi, un metallo soffice ed argentato che troviamo nelle leghe metalliche, nella preziose batterie che danno vita ai nostri strumenti per comunicare e addirittura in alcuni farmaci antidepressivi. Sostanza prodigiosa, che alleggerisce materia e spirito e che, se si riscalda, libera una fiamma color cremisi come il tramonto cantato da Sting.
Lithium non è solo un metallo, ma anche un profumo, uno dei cinque che fanno parte del concept nu_be, la prima collezione di fragranze create dall’italiana Fluid Ounce e dedicata agli elementi della natura. Il naso di Lithium è Nicolas Bonneville, giovanissimo e più che promettente creatore di profumi, patrocinato da Francis Kurkdjian e già autore di Maladie d’Amour per Histoires d’Eaux e dell’Eau de Cologne per Astier de Villatte.
La fragranza è un intrigante contrasto di freddo e caldo, come nitido metallo che conduce calore e contrasto di levità ed energia, come (in)sostenibile leggerezza dell’essere che si eleva e si attorciglia.
Come rivela lo stesso Bonneville “Ho giocato con le materie prime in un’armonia di contrasti: la presenza tenace dei legni, cedro e patchouli, e la morbidezza del musk; l’energia delle spezie e la delicatezza della rosa; l’intensità dell’iris e la preziosità dello zafferano”.
Il profumo ti accoglie immediatamente con la nota ricca e opulenta dell’iris mediata da spezie pungenti che danno un sentore di fumo e polvere, ma subito emerge lo zafferano che illumina ed esalta una rosa aulentissima e aromatizzata con muschio odoroso. Il profumo si alleggerisce ed espande calore e, come il litio riscaldato, emana toni di rosso luminoso che tende al porpora, colore antico e primordiale, fisico e carnale che evoca la luce dei tramonti e il passaggio alle ombre notturne. Ed ecco, infatti, che emergono impudenti note di fondo dominate da legno, cuoio e patchouli. Toni che smorzano la leggerezza per riportare il profumo alla materia concreta.
Ma sorprende la tenacità della rosa e dello zafferano che si avviluppano al fondo forgiando un’essenza durevole e dinamica. Il risultato è una fragranza femminile e sensuale che evoca, sempre secondo il suo creatore, “odore primordiale di pietra focaia e cuoio, mischiato al morbido calore dello zafferano e all’effimera freschezza della rosa appena colta”.
Il concept nu_be non si esaurisce nella fragranza, già di per se affascinante, ma va oltre e si estende alla confezione: il flacone lineare e minimalista è rinchiuso in un guscio di polistirolo, una sorta di esoscheletro protettivo che deve essere rotto per liberare il flacone di profumo.
A sottolineare ulteriormente la peculiarità del progetto che invita a rompere la superficie, non solo in senso metaforico, per far emergere la natura basica e profonda della natura che ci circonda e che fa parte di noi dalla notte dei tempi.
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