Les Hesperides Keiko Mecheri. L’estate si accende con Un Jour d’Eté, Mulholland, Paradise Lost e Sedona Blue
Au delà des montagnes, bien loin là-bas, nous allons cueillir la pomme des Hespérides et chercher dans les parfums la raison de l’amour.
Gustave Flaubert
In un profumo, loro sono quelle che “aprono le danze”, annunciano un tema, intrattengono un po’ ma poi fanno sempre la stessa inesorabile fine: spariscono, senza che ci sia traccia del loro passaggio. I cultori dell’ars aromatica considerano le note agrumate delle semplici comparse con il solo compito di catturare l’attenzione. Senza cedere mai al divismo, possono recitare anche qualche battuta ma poi devono uscire di scena, per lasciare posto a qualche ingrediente “nobile” o trendy. Sì, perché la colpa che gli si attribuisce è l’insostenibile leggerezza del loro essere aromatico. Ma non per Keiko Mecheri, che nelle esperidi ha trovato un invito al viaggio, dentro e fuori il profumo, e con loro ha percorso itinerari mai immaginati prima.
Les Hesperides non è altro che questo: un giro del mondo con i sensi, al seguito di profumi dai riflessi luminosi, che non a caso si distinguono dal resto della collezione per il flacone trasparente capace di catturare ogni minimo bagliore, sormontato da un tappo sfaccettato color oro che sottolinea l’attitudine solare della collezione. Attitudine che trova la sua massima espressione in Un Jour d’Eté, ovvero sogno di un giorno di mezza estate a Saint Tropez. In questo profumo Keiko Mecheri da prova della sua abilità di trasformare ingredienti easy to wear come limone, bergamotto e mandarino in elementi salienti di una piramide che sprizza femminilità da ogni accordo. Al pari di un grande direttore della fotografia, li utilizza come spot di luce per mettere in risalto i contorni di un cuore esotico-floreale che altrimenti apparirebbe spento, per alleggerire la presenza della noce di cocco e contro ogni legge della volatilità riesce a renderli “percepibili” fino nel fondo della formula chiusa da note ambrate, legnose e da muschio bianco. Un saluto al sole che splende fino a sera.
“Per creare nuovi accordi, nuove forme olfattive, è necessario pensare a odori, come il pittore pensa a colori e il musicista a suoni“, così scriveva Edmond Roudnitska nel celebre volume L’Esthetique du Parfum, un insegnamento che pare aver ispirato Mulholland, doveroso omaggio al paese di adozione della creatrice, la California. E’ con l’essenza vivace degli agrumi e del petit grain che Keiko Mecheri, con mano ferma e naso illuminato, dipinge la luce dorata di Santa Monica dentro un profumo in cui le bucce delle esperidi dimenticano la loro natura mediterranea confondendosi con ambra, sandalo e patchouli e dettano il ritmo ad un profumo caldo e sensuale. E’ la limetta Indiana, invece, il que je ne sais quoi che si avverte in Paradise Lost e basta solo il suo aroma piccante in apertura a far comparire sotto il naso lo spettacolo dell’alba sulla spiaggia di Goa. Non importa se in pieno mood “siamo tutti figli dei fiori” compaiono dopo poco note con un certo spessore aromatico, come gelsomino, tuberosa, muschio, vaniglia e sandalo, il piccolo agrume verde fa sentire il suo aroma più di quanto consentito da qualsiasi trattato di profumeria.
Chiude il viaggio sensoriale di Les Hesperides un jus ambientato in un luogo inusuale per un profumo: il deserto in quota di Sedona in Arizona. Sedona Blue è la riprova che un naso, quando è veramente bravo, è in grado di ottenere effetti speciali inediti anche dai soliti ingredienti, come ha dimostrato Keiko Mecheri ricreando con la spremitura delle esperidi l’aria carica di elettricità di un giorno che sta per nascere nel deserto, usata anche per evocare uno scenario senza confini e per dare ampiezza ad una piramide ricca di note aromatiche, legnose e salate. La fragranza più maschile della collezione ha un sillage dal tocco asciutto, un’evoluzione lineare ed è anche l’unica che richiede di essere testata ad occhi chiusi e in rigoroso silenzio.
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Portavo Loukoum quando ho conquistato l’amore della mia vita, che poi ho sposato indossando White Petals. A maggio ho battezzato mio figlio con Grenats… devo aggiungere altro?
Bellissimi ma per sentirli tutti ci vuole una guida… Ogni volta che li trovo in fiera mi sento persa di fronte alla vastità delle loro proposte, tanto che non so neanche quali siano le nuove fragranze. Conosco solo Izu, Umè, Mihimè, Johana e Hanae (quelle del filone jappo) ma solo perché ci sono andata con i nomi scritti sul quadernino e prima mi ero studiata a casa le compo… come a scuola, altrimenti con il caos che c’è in fiera mi sarei persa pure loro.
Pure io ho avuto la tua stessa sensazione, sono talmente tante che non so mai da che parte cominciare, mi capitava la stessa cosa con Montale e Boadicea poi ho sviluppato una mia personale tecnica di esplorazione, mi muovo per generi olfattivi, senza farmi distrarre da novità o quant’altro. Ad esempio la prossima volta potresti concentrarti solo sulle sue rose, poi la volta dopo passi agli orientali e così via… In questo modo riesci a dare un ordine alla tua analisi. Ciao
@olghina Grazie per la dritta, a Firenze farò così!
Ragazze, ma i profumi si devono sentire in un ambiente tranquillo e sereno che predispone all’analisi olfattiva come le profumerie, esistono apposta per questo… le fiere sono per gli addetti ai lavori e la gente che fa business Capisco che uno ci vada per il numero di marchi esposti ma assomigliano sempre di più a un suk e dopo mezz’ora si esce ubriachi più per il casino che per i profumi snasati.
@dianaparis:
l’ultima fragranza di Keikosan si chiama Bois Satin, dolcissima vaniglia speziata/legnosa che batte di 100 punti quella di Montale e pure la Noir di MCGentile.