Les Eaux Arborantes. La nuova trilogia ispirata alla natura di Liquides Imaginaires
“Ces parfums sont comme des énigmes,
ils servent à interpréter des pensées,
des intentions, des aveux.
ils mémorisent des passages de vie,
des envies, des croyances, des forces et des faiblesses.
corps volatils qui aident à quitter le monde matériel
pour pénétrer des univers imaginaires, intimes
ou l’esprit s’évapore, explore d’autres champs,
de nouveaux désirs.”
Comparvero per la prima volta in Italia nel 2013 a Pitti Fragranze con il nome Tumultu, Sancti e Fortis, e fu subito un grande successo. Tornaro poi l’anno successivo, sempre a Firenze e sempre in trittico. Parliamo delle creazioni di Liquides Imaginaires, maison francese creata dal designer francese Philippe Di Méo che ha saputo affascinare i cultori della profumeria d’autore grazie a profumi dal chiaro richiamo esoterico e mistico che esplorano il lato misterioso e spirituale della vita. Un percorso affascinante cominciato con la trilogia Les Eaux-Delà ispirata alla sacralità mistico religiosa e composta attorno alla nota di incenso, seguita da una seconda Les Eaux Sanguines dedicata ai vini sanguigni con jus tra il rouge e il rosé dal sillage appassionato e intrepido.
Liquides Imaginaries torna ad Aprile in profumeria con Tellus, Saltus e Sucus, una nuova triade di eaux de parfums intitolata Les Eaux Arborantes che raccontano il potere della natura e la sua forza magica in profonda simbiosi con l’essere umano. Un inno al mondo vegetale, al suo lato ancestrale, intuitivo e magico, rappresentato dall’albero che trae la sua forza dall’unione tra la terra e il cielo. Ed è proprio l’immagine totemica dell’albero, simbolo potente della vita, il fil rouge che attraversa le nuove creazioni di Philippe Di Méo .
Tellus, lo spirito della terra, opera di Madège Le Garlantezec (Givaudan), è l’interpretazione olfattiva delle radici fortemente ancorate al suolo. Il viaggio, dunque, è verso le profondità della terra, nella vita minuscola e profonda che tumultuosamente alimenta ciò che sta in superficie. Il richiamo, diretto e complesso, è allo spirito profondo e germinatore della madre terra, senza il quale nulla potrebbe vivere. La composizione ha un carattere legnoso-terroso ed è ricca di sentori umidi con piccoli tocchi verdi. Accordo di terra, patchouli indonesiano, cashmeran, giglio, muschi, ambroxan, balsamo d’abete, legno di cisto sono le note dichiarate e già queste non lasciano dubbi: siamo alla base dell’albero-totem, nel punto in cui tutto comincia, dove la forza propulsiva si crea ed espande, sostiene e trattiene.
Saltus, lo spirito della linfa, ci porta invece sotto la pelle dell’albero, negli strati di corteccia dove l’energia potente della natura fa il suo corso. Composta da Shyamala Maisondieu (Givaudan), questa fragranza è l’espressione pura della linfa vitale dove tutto si espande e si manifesta, una corrente potentissima e vivificante che spinge dalla terra verso la volta celeste. E’ l’immagine, trasposta, del nostro sangue e dei nostri umori che garantiscono la vita e l’azione. Una composizione ricca di note verdi e aromatiche, come foglie di cedro, essenza di eucalipto e canfora che proiettano verso l’alto, ma equilibrata e ancora ancorata a terra da un fondo caldo, dolce e balsamico dato da styrax resinoide, ethyl laitone, patchouli indonesiano, incenso di somalia, fava tonka del Venezuela, castoreum e legno di sandalo australiano.
Infine Sucus, lo spirito della cima dell’albero, sempre a firma di Shyamala Maisondieu. E’ la chiusura del cerchio e l’inno alla congiunzione con il cielo, è il punto di contatto tra il materiale e l’immateriale, l’evocazione gioiosa delle fronde lambite dagli astri. La più ariosa e solare di queste tre eaux arborescenti, evoca la forza positiva e sensuale del movimento dei rami mossi dal vento. Una fragranza che trasmette energia grazie all’apertura esperidata con mandarino italiano, pompelmo, alloro, rosmarino africano, ginepro, foglie di cedro che si stempera nelle note più piccanti e fiorite di zenzero viola indonesiano, salvia sclarea, pepe nero del Madagascar e orchidea, per poi adagiarsi in note boisé di vetiver haitiano, legno di cedro texano, georgywood (nota legnosa), incenso di somalia e moxalone (nota muschio). Sucus è il confine tra lo scibile e l’inesplicabile, è il sogno che si libera nell’immaginario e che espande la propria bellezza nello spazio infinito.
Tre creazioni che non sono solo profumi, ma la rappresentazione della vita nella sua essenza più profonda. Prepariamoci dunque ad un nuovo stupore, i Liquides Imaginaires stanno tornando!
Concentrazione e formato Les Eaux Arborants – Liquides Imaginaires
Eau de Parfum, 100 ml
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Tema bellissimo e insolito. I Liquides sono un passo avanti a tutti! Mai banali, mai scontatati, mai prevedibili…
I rossi sono quelli che preferisco, ma non mi dispiacciono anche i primi spirituali, qualche settimana fa invece ho avuto modo di snasare la trilogia degli umori: fragranze abbozzate e inconsistenti, non vale la pena perderci tempo. Questa “alberata” voglio sentirla ma sulla pelle perché il verde non sempre mi dona.
Finalmente qualcosa di nuovo, mi piace un casino questo filone tree che sta germogliando in profumeria, se non ricordo male anche i Blood hanno creato qualcosa di simile. Qualcuno li ha già sentiti?
Che dire? Belle perché strane e insolite. Anche a me galbano&co non fanno impazzire ma almeno è qualcosa di diverso dalle solite cose. Oggi come oggi, ritengo che non seguire la strada dell’oud è un gesto di grande intelligenza. Mi è piaciuto anche Panorama, non è il solito fogliaceo pieno di verdone o verdoracine, pizzica davvero come il wasabi, è particolare, poi non so quanto se ne venderà in profumeria…