Le Sillage Blanc. Il passato futuristico di Dusita
Chi conosce la storia di Pissara Umavijani sa del suo amore viscerale per il vintage; ma anche se qualcuno si approcciasse alla sua linea di fragranze Dusita per la prima volta non potrebbe che ritrovare delle sfaccettature che occhieggiano con grande passione e devozione ai classici.
Le Sillage Blanc è chiaramente un omaggio ai Chypre e tuttavia spiazza: qualcosa lo ancora al passato e contemporaneamente lo aggancia al futuro, rendendolo un raffinato ossimoro liquido che unisce, in un unico tratto luminoso, gli anni 40 ai sogni plastici di robot di un futuro ormai prossimo.

Nella quarta creazione di Dusita ciò che appare nasconde una realtà capovolta: in una struttura tradizionale si staglia un complesso dirimersi postmoderno di sensazioni che da un incipit verde e amaro ci conduce sulla… scia bianca dell’Illuminazione.
Il galbano con il suo afflato rétro è il perno che giostra la ruota; iperrealistico e ipertrofico come un’Intelligenza Artificiale indugia quasi con vita propria in una speculazione trasversale fra gli altri componenti. Affonda le lunghe dita affilate e balsamiche plasmando da un fondo erbaceo – ma già con vagheggi fioriti – un patchouli di asessuata perfezione; fra i due vi un’intesa “rigida” ma assoluta, che quasi mette soggezione. Un po’ come quel brivido che provoca nel profondo la prima avvisaglia d’amore, cui cerchi di resistere temendolo e auspicandolo in una confusione interiore. L’affanno erbaceo e amaro si appoggia alla profonda severità terrea e da questa bizzarra unione impercettibili scintille floreali si spargono punteggiando di mistico ylang ylang il bianco turgore che prende vita.
Siamo costretti a socchiudere gli occhi, mentre minuscole palline arancio ci circondano la visuale con il virgineo danzare del neroli. E il cono di luce si apre improvviso in un cuore che polverizza le epoche mescolando un cuoio, di ispirazione inglese, in un controbilanciato specchio di artemisia.
L’apporto della nota pelle è quantomai dosato; un guizzo moderno che rinnova con traslucida schiettezza l’opulenta formula Chypre. Il corpo de Le Sillage Blanc si sgrava e prende un volo inaspettato: le fattezze verdi si placano sul placido avanzare della luce. L’ambretta chiama profondità levigando gli angoli; in un attimo si è come attorniati da mobili in ecopelle e umanoidi metallici dipinti di bianco che ci servono drink su mani prive di carnagione. Rilassati e nel massimo confort ci godiamo un po’ di tabacco biondo, morbidissimo e fluttuante. Il fondo saggia il terreno del muschio di quercia con passetti felpati, in un furbesco camouflage.
È incredibile come Pissara sia riuscita a creare una composizione d’inedita grammatura attraverso un pugno di accordi che su carta chiamerebbero scenari olfattivi previsti. Incisiva e affilata la performance iniziale, smette di squillare nel medio drydown in un assestamento raffinato che indulge più sotto il nostro naso che l’altrui.
L’approccio al genere per antonomasia è meditativo e saggiamente defilato consentendo ai nostri polsi di trasmettere attorno un elegante, bianco… sillage.
Piramide Olfattiva Le Sillage Blanc – Dusita
Note di testa: galbano, artemisia, neroli
Note di cuore: fiore d’arancio, ylang ylang
Note di fondo: semi di ambretta, muschio di quercia, patchouli, tabacco, cuoio
Concentrazione e formato Le Sillage Blanc – Dusita
Eau de Parfum – 50 ml
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