Lapis-Lazuli #12. Olivier Durbano percorre le suggestioni del blu
Possiamo affermare con una certa sicurezza che il colore blu sa affascinare i protagonisti della profumeria di nicchia che lo utilizzano, nelle sue meravigliose e calmanti sfumature, come completamento delle fragranze.
Come non ricordare l’eleganza color zaffiro della collezione classica di Lorenzo Villoresi, l’omaggio all’arte pittorica di Magritte di Histoires de Parfums con Ceci n’est pas un flacon bleu o i flaconi pentagonali blu oltremare che custodiscono gelosamente le creazioni Tauer Perfumes.
Ma se questa tonalità, finora, si è limitata a colorare il cristallo del flacone, Olivier Durbano a Fragranze 14 ha portato il blu, in una gradazione fantastica, profonda e soave, dentro la fragranza. C’è un pò di Firenze, ci rivela Durbano, nella sua nuova eau de parfum Lapis-Lazuli #12. Nel 2015, esattamente un anno prima, visitò per caso la mostra “Lapislazzuli – Magia del Blu” a Palazzo Pitti e rimase incantato da questa pietra composita – il lapislazzuli infatti non è un cristallo, ma una roccia composta da più minerali – capace di catturare tra le sue venature la bellezza della volta celeste, il luccichio dorato delle stelle e il colore profondo della notte.
Il creatore di Black Tourmaline, Jade, Rock Crystal e Chrysolithe ci ha abituati alla sua peculiare cifra stilistica capace di fondere la tradizione magico-metafisica legata alle pietre con la storia e la riflessione personale. In Lapis-Lazuli #12 un incontro apparentemente casuale diventa l’occasione per compiere una nuova ricerca, questa volta puntando il naso al cielo stellato e alla tradizione magica della pietra, simbolo dell’espressione del Sé, di crescita spirituale, di protezione, di coraggio e di guarigione.
La “Pietra dei Re” si apre nel jus di Durbano con note verdi-amare di assenzio, leggermente fumose grazie a un cipresso evidente solo nel primo tratto dell’apertura, poi resa più balsamica da note di melaleuca (pianta conosciuta anche come “albero del tè”) sapientemente appuntite da chiodi di garofano e ossido di rosa.
Un’apertura che è ancora legata alla terra, dunque, ma che è già con la direzione rivolta verso il firmamento, in un equilibrio tra terra e cielo perfettamente reso dalle note di cuore dove un timo aromatico si ammorbidisce grazie a un accordo di latte vegetale, farro e iris. Ma è scendendo sempre più verso le note di fondo che saliamo nell’animo mistico della fragranza, trovandone tutta la sacralità della storia e della pietra, in un ossimoro olfattivo stupefacente. Il per-fumum si eleva all’aura celeste con note asciutte di vetiver e legno di cedro che sembrano rese fumose da un antico alchimista e insieme all’ambroxan, all’elemi, al balsamo del Tolu e al muschio, riescono nell’obiettivo finale di trattenere, sfumandoli, i caretteri distintivi di tutta la piramide.
La composizione, che potremmo definire mistico-aromatica, ha un’evoluzione lenta, equilibrata che sa portarci dalle note più verdi luminose dell’apertura fino alle note più mistiche del fondo, dove quasi sembra di sentire una traccia fuggevole di incenso, anche se non compare in piramide, passando attraverso un cuore assolutamente da godere, morbido e avvolgente al punto giusto, incapace di stancare l’olfatto, potente nel trasmettere serenità e benessere.
Con Lapis-Lazuli #12 il creatore francese è riuscito nell’intento di catturare l’anima del lapislazzuli, di rendere liquida la sua solidità luccicante d’oro e di blu profondo, creando un jus coerente con l’esprit della Maison Olivier Durbano ma ancora una volta differente da tutto quanto la profumeria artistica ha proposto finora.
Piramide olfattiva Lapis-Lazuli #12 – Olivier Durbano
Note di testa: assenzio, cipresso, albero del tè, chiodi di garofano, ossido di rosa
Note di cuore: timo, latte vegetale, farro, iris
Note di fondo: vetiver, legno di cedro, ambra animale, elemi, balsamo del Tolu, muschio
Concentrazione e formato Lapis-Lazuli #12 – Olivier Durbano
Eau de Parfum, 100 ml
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