Lady Pointe. Il nuovo profumo di Keiko Mecheri sale sulle punte per danzare tra fiori e note di pelle
Lo stato della danza: una sorta d’ebbrezza che va dal languore al delirio,
da una sorta d’abbandono ipnotico a una sorta di furore.
Paul Valery
Lei è immobile nel buio, nascosta dietro una quinta, con la schiena dritta e i piedi in prima posizione. Ha il respiro trattenuto e il cuore che palpita seguendo il ritmo della musica. Mentalmente ripete i passi che da lì a poco eseguirà con tale grazia ed eleganza da farla sembrare una ninfea bianca che galleggia nell’aria.
Tra poco, quando uscirà dall’oscurità, al suo apparire il pubblico avrà un sussulto e penserà a lei come a una creatura ultraterrena. Un sorriso amaro affiora sul suo viso di porcellana. Lei è la sola a conoscere la verità, la sola a sapere che simile perfezione è il frutto di estenuanti ore di allenamento. Nessuno immagina gli anni di sacrificio e sofferenza che le sono costati per indossare quella nuvola di tulle bianco. Il sudore e le lacrime versate, le giornate passate a ripetere un gesto all’infinito alla ricerca del développé perfetto. Un’ossessione che fa venire i crampi, che lascia i muscoli irrigiditi, i piedi gonfi pieni di vesciche e un corpo sofferente. Nessuno immagina quanto siano crudeli le scarpette da punta che indossa. Ti metteno su un piedistallo, ma basta un movimento sbagliato ed ecco che ti fanno sentire il sapore della polvere, ricordandoti che la perfezione è ancora molto lontana.
Il cambio di scena la distoglie dai suoi pensieri, il suo momento si avvicina. E’ pronta. Lo sente dal battito accelerato del cuore e dal fremito nelle vene. La grande Anna Pavlova una volta disse “un ballerino danza, perché il suo sangue danza nelle vene”. E aveva ragione. Prima di compiere il primo passo, la giovane donna che tutti scambiano per un cigno si ricorda del suo sogno di bambina e in un attimo dolore, frustrazione e paura svaniscono, come per miracolo. E’ allora che la ballerina fa un profondo respiro, esce dall’ombra e sotto un cono di luce, con gli occhi che brillano di felicità si fonde con la musica trasformandosi in arte.
“La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione, uno spirito che non tutti hanno. Devo portare fino in fondo questo destino: intrapresa questa via non si può più tornare indietro. È la mia condanna, forse, ma anche la mia felicità. Se mi chiedessero quando smetterò di danzare, risponderei: quando finirò di vivere”, questo confessava Rudolf Nureyev durante una delle sue ultime interviste. Una dichiarazione che rivelava come il fuoco sacro della danza che nutriva la sua vita fosse anche un veleno, il suo calvario e al contempo la sua felicità, e quanto il balletto potesse essere estasi e tormento, luce e ombra.
A questi aspetti contrastanti si ispira la nuova creazione di Keiko Mecheri, Lady Pointe: una fragranza che sale sulle punte per evocare il potente fascino della danza, il suo lato sognante e quello oscuro. Per fare ciò, ancora una volta, la creatrice giapponese non percorre strade scontate, non costruisce una piramide femminile, romantica e vaporosa, ma lavora sugli opposti olfattivi per dare vita a una nuova visione del chiaroscuro, sospesa tra la grazia soffice di un petalo e la texture virile di una pelle conciata. Toni soffusi e accenti ruvidi, sfumature radiose e nuance opache si incontrano traducendosi in un’affascinante armonia di contraddizioni che percorrono la formula per intero.
Lady Pointe è un cuoiato con un sottofondo floreale, levigato dalla mano sapiente di Keiko Mecheri. Si apre con un grand jeté luminoso che prende il volo con note agrumate e germogli di ribes nero. Un inizio vivace che lascia quasi subito la scena a un accordo centrale ricco di contrasti ma privo di spigoli: fiori esotici che si mescolano a note scamosciate, corolle vellutate che si uniscono a essenze dall’alito caldo e il manto folto e candido. Il cuore danza attorno a una rara qualità di orchidea dal sospiro talcato, riscaldata da una scia suède. Un innesto “fleur&skin” che dona fragilità e fascino ai passaggi centrali della composizione. Il finale di Lady Pointe è un susseguirsi di chiaroscuri che si sublimano nella dolcezza carnale della fava tonka, nell’impronta scura del patchouli, in una voluta d’argento mistica e nella corteccia di un legno sacro. Una chiusura che sembra prendere ispirazione da un verso di Haruki Murakami. “Può darsi che non sarai mai felice. Perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta.”
Piramide olfattiva Lady Pointe – Keiko Mecheri
Note di Testa: note agrumate, gemme di ribes nero
Note di Cuore: orchidea, accordo suède, rosa, muschio bianco
Note di Fondo: fava tonka, patchouli, muschio di quercia, incenso, sandalo bianco
Concentrazione e Formato Lady Pointe – Keiko Mecheri
Eau de Parfum, 100 ml
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Impalpabile come una farfalla