L’Abete. Metti un albero di Natale nel bosco dei profumi
Eccolo!
Addobbato con balocchi luccicanti
strenne e stelle filanti
dagli argentei colori
e dalle mille candele
che accentuano l’odore di resina
riscaldando ogni cuore
Trepidanti i bambini
che fissano l’abete
rapiti dalla meraviglia
aspettando solo
di poter aprire i doni
sotto di esso
Le origini pagane dell’albero risalgono a tempi remoti quando nell’Hartz, catena montuosa della Germania settentrionale, le ragazze, durante le feste religiose, usavano danzare sotto maestosi abeti ornati di ninnoli, luci, fiori e uova con l’intento di farsi rivelare, dal folletto intrappolato nei rami della possente pianta, i segreti custoditi. La creatura dei boschi era, sempre secondo la leggenda, il grande Odino – divinità principale, personificazione del sacro e della religione, nella mitologia nordica – che crescendo sarebbe diventato San Nicola ossia Babbo Natale.
L’abete appartiene alla famiglia delle pinaceæ e le specie più caratteristiche dal punto di vista olfattivo sono abies sibirica o abete siberiano, che cresce spontaneo nei boschi della Germania, Svizzera ed Austria; a. mayriana e a. sachalinensis o abete giapponese; a. alba o abete argentato; a. balsamea o abete canadese che si trova nelle immense foreste del Nord America e pinus silvestris o abete scandinavo.
Dall’albero sono ricavate due materie prime: una concreta, chiamata anche impropriamente oleoresina o balsamo di abete – per estrazione in solvente degli aghi – dall’intenso colore smeraldo con un inconfondibile aroma dolce che ricorda la marmellata di fragole e lo zucchero caramellato; e una assoluta, per estrazione della concreta in etanolo, densa, dal colore verde e dai tratti dolci e cumarinici, fruttata e balsamica. Le molecole odorose racchiuse nella pianta sono: L(-) bornil acetato, come componente principale e in quantità minore idrocarburi monoterpenici come α- e β-pinene, limonene, 3-carene, α- e β-fellandrene.
A causa dell’intenso colore i prodotti grezzi vengono utilizzati molto raramente nelle composizioni, alle quali vengono invece aggiunti o l’essenza decolorata – che ovviamente perde parte del suo fascino olfattivo, in quanto subisce una distillazione con conseguente perdita di sostanze odorose – oppure fragranze di sintesi come isobornil acetato che dona spessore e volume alla fragranza, limetol (Givaudan) per avere una sfumatura di resina e lime, cistulate (Givaudan) per arricchire la composizione di freschezza nella nota di testa garantendo tepore ed “espansione” alla fragranza.
L’olio essenziale di abete viene impiegato nella medicina popolare da secoli come espettorante e balsamico in tutte le affezioni respiratorie ed è dotato anche di uno spiccato potere antibatterico, generalmente svolto sull’apparato urinario.
L’abete rappresenta sicuramente l’albero invernale per eccellenza, caratteristico delle cime innevate, riesce con il suo sentore fresco e pulito a rischiarire le idee ad ognuno. Dall’aroma puro, intenso e balsamico viene aggiunto nelle composizioni in quantità che dipendono dall’effetto voluto: alla concentrazione dell’uno per cento per dare il particolare sentore di resina e in quantità minori nei profumi ciprati, fougère, con base di violetta, mughetto e colonie per dare “effetti speciali” alla creazione.
Per scoprire le verdi sfumature che evocano vette incontaminate potete provare le seguenti creazioni:
Fille en Aguilles di Serge Lutens, calda e sensuale la fragranza formata da aghi di pino, vetiver e alloro sapientemente corroborata di spezie, frutta e incenso; Eloge du Taitre di Etat Libre d’Orange, un sublimato della natura: abete e alloro in una magia di spezie e fiori di gelsomino, si uniscono a note cuoio, muschi e patchouli; Granville – La Collection Grand Couturier Parfumeur – di Dior, freschi sentori di agrumi, fanno spazio ad aromatico rosmarino e timo, con un’eco di ginestra e base legnosa di sandalo; Dans Tes Bras di Frederic Malle, legnosa e floreale il profumo composto da gelsomino, violetta, eliotropio e patchouli insieme ad aghi di pino, cashmeran, muschio e incenso; Nuit Etoilée di Annick Goutal, descrizione perfetta del paesaggio silvano reso da un’entrata di menta piperita, arancio dal cuore di resinoso pino, aghi di abete e iris con un fondo terroso di ambra, angelica e dolce fava tonka; 1828 di Histoires de Parfums, note stuzzicanti di pompelmo, mandarino ed eucalipto aprono la fragranza che diventa leggermente “dry” nel centro con noce moscata e pepe nero ed intensamente “woody” con legno di cedro, abete, vetiver e incenso; L’Eau Trois di Diptyque, mediterraneo rosmarino e mirto, miscelati a spezie, mirra e carvi mitigati da olibano e sublime abete; Lyric Man di Amouage, vibranti note citrate di bergamotto e lime sfiorano le corde profumate di rosa e fiori di arancio, speziata noce moscata e zenzero con un tocco di sensuale zafferano, librandosi verso note terrose di angelica e galbano si posano su una base di sandalo, pino e incenso con un tocco vellutato di vaniglia; Pin 12 Home Fragrance di Le Labo, per tuffarsi completamente nelle feste e saturare l’aria di casa di clima natalizio occorre proprio questa candela dal delicato sentore di aghi di abete e muschi con un sottile sottofondo ambrato.
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