La storia dell’accordo Mousse de Saxe – parte prima
Ritorno al passato, più precisamente agli anni d’oro della profumeria fascinosa del secolo scorso. Il salto indietro nel tempo ci è stato suggerito dalla nuova creazione di PG, Papirus de Cyane, e dal particolare accordo, il mousse de saxe, che Pierre Guillaume celebra nella sua fragranza. Octavian Coifan, storico del profumo e blogger di 1000Fragrances, racconta l’affascinante creazione dell’accordo Mousse de Saxe, quid scintillante dei profumi Caron, Chanel e del prossimo Parfumerie Generale.
Vari muschi hanno cominciato ad essere utilizzati dall’industria del profumo verso i primi del Novecento. il più conosciuto oggi, prima dell’intervento censorio dell’IFRA, è il muschio di quercia. Numerosi articoli sono stati pubblicati ai primi del novecento, quando l’interesse scientifico dell’industria del profumo ruotava attorno a questa particolare nota di fondo. I muschi raccolti in diversi angoli d’Europa hanno connotato numerosi profumi, ormai persi nel tempo, e molti accordi come il Mousse de Crete, il Mousse de Corse e il Mousse de Saxe tanto che, in seguito, hanno prestato il loro nome a molte basi. Allora come oggi, i profumieri e i produttori sperimentavano con nuovi tipi di estrazione e differenti varietà botaniche, addirittura esisteva sulle vette delle Alpi una varietà di muschio con una forte nota di violetta ottenuta nel 1900.
I muschi sono stati i primi ad essere ottenuti mediante infusione alcolica ma l’estrazione più efficace iniziò ad essere prodotta mediante infusioni in solventi e con il passar del tempo le basi finirono per essere sempre più forti. E’ difficile valutare oggi se il Mousse de Saxe originale fu ispirato da una materia prima naturale proveniente dalla Prussia.
Circa 10 anni dopo la creazione di questa base prodotta dalla fabbrica de Laire, lo stesso nome si ritrova nel catalogo di un’importante compagnia tedesca, la Schimmel, che a quel tempo pubblicava ogni anno un report sugli olii essenziali. E’ altrettanto vero che in quel periodo i prodotti contraffatti non erano un evento raro sul mercato e Edgar de Laire, presidente della fabbrica de Laire, dovette passare attraverso diverse prove per difendere l’originalità dei suoi prodotti.
Ma “de Saxe” ha anche un altro significato metaforico per la compagnia de Laire. Bleu de Saxe, infatti, fu anche il nome di una tinta preparata nel XVIII secolo da un acido indaco-solforico.
Marie Thérèse de Laire, moglie di Edgar diede vita al nuovo ramo della fabbrica dedicato alla produzione di composti aromatici nel 1895. De Laire era già un importante nome nell’industria delle fragranze, essendo proprietaria di brevetti originali. Nuove molecole venivano scoperte continuamente ma i profumieri non erano pronti ad utilizzarle. Per molti fu uno shock olfattivo e possiamo solo immaginare l’eccitazione prodotta dalla scoperta di nuove molecole con strani odori. Visto che molte erano difficili da usare, attraverso i differenti metodi di lavorazione Marie Thérèse de Laire cercò di dare vita e forma alle molecole inedite e, senza saperlo, stava tracciando la direzione dell’arte del profumo per numerose decadi future. Quelle molecole, oggi proibite, non erano disponibili ai profumieri per essere testate, né tanto meno per essere annusate; infatti un tempo la struttura di una molecola era segreta.
Annusando oggi Mousse de Saxe proviamo ad immaginare come Marie Thérèse de Laire avesse lavorato oltre un secolo fa.
Mousse de Saxe ha una bellezza scioccante.
Gli anni in cui Paul Poiret riportava alla vita certi colori vivaci, George de Laire inventava diverse tinte forti e Parigi applaudiva il balletto russo, tutto questo valore estetico poteva essere ritrovato in Mousse de Saxe e nelle creazione di Ernest Daltroff, naso di Caron.
E’ difficile stabilire la data esatta della creazione di Mousse de Saxe senza poter accedere agli archivi del laboratori “de Laire” (sempre che esistano da qualche parte) ma sappiamo che il profumo era già sul mercato nel 1911 ed era presente nel catalogo prodotti. Già nel 1914 era diventato famoso e nel nuovo catalogo del laboratorio veniva presentato come “un prodotto adottato da molto clienti ed appropriato nel sostenere le seguenti note: muschio di quercia, chypre, gants de saxe“.
Come per l’utilizzo dei colori di Paul Poiret, il profumo di Mousse de Saxe fu descritto come “forte, fauve et originale“. Circa 20 anni dopo fu presentato come “la nota di muschio più forte e originale” della casa rispetto ad altri muschi e la più idonea ad essere usata con note aldeidi, legno di sandalo, chypre e ambra. Fu descritto contemporaneamente come una nota muschio-chypre e dolce-poudré.
Domani continueremo a raccontarvi la stori di Mousse de Saxe…
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