La scia calda di Pasión Choco (Nishane) incontra le pagine di Chocolat (Joanne Harris)
L’odore di cioccolato è travolgente, con il suo ricco aroma polposo che scende giù per la gola in una squisita scia di dolcezza. Assaggiami. Provami. Gustami. Assaggiami. Provami. Gustami. Nessuno lo verrebbe a sapere. Assaggiami. Provami. Gusta… Perché no?
A volte, raccontare di un profumo è come unire i pezzetti di un puzzle.
Come una storia che, se ben composta, riesce ad imprimersi nella memoria andando oltre il limite di un semplice inizio, svolgimento e fine; così un profumo sa condurre per mano valicando confini spazio temporali. A Istanbul, i creatori di Nishane Mert Güzel e Murat Katran, insieme al Naso Jorge Lee, come cantastorie dell’olfatto raccolgono e trasformano racconti, miti e tradizioni creando extrait de parfum che sono evocative esplosioni di stupore. Tra le loro creazioni più entusiasmanti troviamo Pasión Choco e subito vi diciamo che non parleremo di un semplice profumo, uno dei tanti da aggiungere alla collezione.
Pasión Choco è un biglietto di sola andata per uno spettacolo olfattivo che racchiude un mitologico serpente piumato, un parroco ostinato nel digiuno e una maitre chocolatier con doti magiche.
Gli aromi di cioccolata, di vaniglia, del rame scaldato e della cannella che si uniscono danno alla testa, sono molto invitanti. Il gusto vivo e terrestre delle Americhe, il profumo piccante e resinoso delle foreste pluviali. Se esistesse davvero, in questi giorni che avvicinano al Natale, alla Celeste Praline ci sarebbe un gran movimento di clientela, con buona pace per il girovita. Purtroppo la cioccolateria esiste solo tra le pagine di Chocolat, libro uscito nel 1999 che ha dato fama mondiale alla sua autrice, Joanne Harris, diventato nel 2000 una pellicola di grande successo grazie alla regia di Lasse Hallström e all’interpretazione di attori del calibro di Juliette Binoche, Judi Dench e Johnny Depp.
Prima uscita di una più ampia trilogia, vi si narra la vita di Vianne Rocher e della figlia Anouk, valigia perennemente in mano a portar ventate di cambiamento su e giù per il mondo. Vianne eredita dalla madre misteriose doti che la rendono particolarmente capace nel comprendere i bisogni altrui, le storie e le sue evoluzioni. Ma le doti divinatorie e magiche vengono trasformate in leccornie di cioccolato e conturbanti effluvi tentatori nel colorato laboratorio della Celeste Praline nella piazza centrale di Lansquenet, proprio di fronte all’austero ingresso della chiesa.
Odori nuovi animano l’antica piazza e mettono a dura prova la rigida morale del giovane parroco Francis Reynaud, in tenace digiuno penitenziale. Insomma, la tranquilla vita di questa comunità chiusa, ritmata dalle campane della messa domenicale e da regole rigide, in poco tempo viene rivoluzionata dal vento magico di Vianne che con arti misteriose attira a sé il triste Guillaume con il suo vecchio cane, la bizzarra vecchia Armande, il giovane Jeannot e Josephine che si rifugerà proprio alla Praline per fuggire al marito rude e violento. Un disordine vitale fatto di tazze di cioccolata fumante e tartufi dal cuore morbido che si sciolgono in bocca, conchiglie fondenti e fiorentini croccanti. Poi spezie, panna, frutti succosi, creme chantilly e caffè amaro irrompono come un fiume in piena portando la primavera dei sensi tra i vicoli e le persone. Inevitabile, sarà lo scontro, a colpi di boicottaggi, impacciati avvertimenti sulla morale cattolica e festival del cioccolato. Una storia di vocazione e devozione alle forze della natura e ai suoi misteri per Vianne in contrappunto alle promesse celesti di Reynaud, inevitabilmente sospesi tra celebrazione della vita e astinenza pudibonda. Ma il soffio dell’energia gioiosa, si sa, non lo puoi fermare.
Vi è molto di Chocolat in Pasión Choco, inno squillante di felicità dai tratti orientali gourmand. Tutte le magie culinarie di Vianne, e i loro effetti, si traducono in materia odorosa e si ritrovano riconoscibilissime per tutta l’evoluzione di questo extrait de parfum dall’animo importante.
In apertura il frutto della passione si presenta così carnoso che sembra di poterlo assaggiare e spiazza per la sua inaspettata presenza: il nome della fragranza ci può portare in molti immaginari cioccolatosi, ma difficilmente ci fa visualizzare il frutto di questa passifloracea il cui fiore ricorda nella forma la corona di spine e i chiodi della crocifissione (sì, ci spiace, il frutto della passione non è un ammiccante richiamo alle gioie della carne, ma alla Passione di Cristo!).
I primi minuti sono interamente occupati dalla carnosità della polpa morbida del frutto, quasi una pennellata fresca sulla pelle, calmierata da subitanee note di caffè amarissimo, che sembra appena tostato. In un particolare equilibrismo, le note del frutto della passione restano però dominanti e indeboliscono il caffè, del quale nei primi momenti appare solo il lato amaro. È una testa dove l’esotico si tuffa a capofitto, in un’esplosione olfattiva che ricorda una danza sfrenata, dove un maschile e un femminile si intrecciano, si stuzzicano e si inseguono oscillando tra l’amaro vivificante del caffè e la morbidezza del frutto della passione.
Apertura dalla lunga evoluzione che dichiara come Pasión Choco vi accompagnerà per molte ore. Il tenace frutto della passione comincia a indebolirsi e la ricetta si tinge di un’altra leccornia. Passaggi fugaci da un odore all’altro caratterizzano il piccolo limbo tra le note di testa e quelle del cuore. Si avverte un accenno veloce di pompelmo, o forse più un tentativo di caramellizzarne la scorza, poi in un attimo sbuffano note speziate di coriandolo appena accennate.
Un attimo, appunto, il tempo di mescolare gli ingredienti nel calderone dove stanno cuocendo e arriva il re della fragranza. Il cioccolato è fondente, scuro e spesso così denso da poterci infilare le mani dentro.
Le note sono da grand cru venezuelano, qualità eccelsa per gli estimatori del cioccolato, e resta sulla pelle pastoso e per nulla stucchevole. Per lungo tempo il cioccolato fondente domina la fragranza, scaldandola ulteriormente, rendendo le altre note un palco necessario per l’esibizione galvanizzante di Sua Maestà, dono di Quetzalcoatl, il “serpente piumato” che rubò il cacao agli dei per donarlo agli uomini.
La ruvidità amara del cioccolato, viene appena ammorbidita da un vento di fiori di tiglio, che come timide fanciulle accennano la loro presenza senza rendere la composizione innocente. È più un gioco malizioso, una finta timidezza che esalta ancora di più la sensualità divertita del cioccolato.
L’odore di cioccolato, anche se previsto, è sorprendente, sembra che l’oscurità l’abbia reso più intenso così che, per un istante, l’odore è l’oscurità che mi avvolge come una ricca polvere scura, un pensiero soffocante.
Eccola qui la Pasión Choco, il divertissement scanzonato di una nota portata al parossismo ed esaltata magistralmente dal suo inaspettato contorno olfattivo. I fiori perdurano ancora, ma la pastosità del cioccolato comincia a farsi più polverosa e pervade ancora di più l’anima del jus. È un odore che gioca col limite dello stordimento, ma che ha lo straordinario potere di iniettare buonumore e diviene difficilissimo smettere di annusare. Il caffè è ancora presente e sostiene con fermezza il cioccolato ancorandolo al suo lato rude, impedendo così alla fragranza un pericoloso scivolone verso un gourmand sfacciatamente zuccherino. I fiori di tiglio sono già spariti per far posto a una conclusione oziosa, mollemente adagiata che ci coccola lentamente.
Anche qui siamo spettatori di virtuosismi entusiasmanti, fatti di una vaniglia forte e presente che si sposa con il cioccolato in un modo quasi proibito. Un equilibrio perfetto di ombrosità e luce, morbidezza e spigolosa amarezza, uno yin e uno yang che si definiscono l’un l’altro, delineando le reciproche tracce olfattive. È quasi un amplesso che perdura, che scalda la pelle e che probabilmente deve avere qualche alchemico effetto sulle nostre endorfine, perché ci ritroviamo a sorridere, pieni di energia.
“Credo che essere felici sia l’unica cosa importante.”
Felicità. Semplice come un bicchiere di cioccolata o tortuosa come il cuore.
Amara. Dolce. Viva.
Solo dopo lungo tempo la vaniglia si fa più sottile e incontra un sentore di cipria d’altri tempi, lasciata distrattamente aperta sul tavolo da toeletta. L’incanto è reso dall’orchidea che smorza i toni esuberanti della fragranza e li riporta a una più cauta pacatezza, in una sorta di educato bon ton che però fatica ad essere mantenuto, nonostante corra in soccorso un patchouli secco e poco terroso e note di benzoino.
Il gourmand di Nishane non è una fragranza timida, né così innocente come potrebbe sembrare. Dopo lunghe ore ancora si avverte la sua presenza deliziosa che ricorda le spezie, la vaniglia, il cioccolato forte e caldo e una traccia di caramello. Da leccarsi i bassi con lo sguardo carico di malizia.
La mia porta, leggermente aperta, emana un profumo caldo di pasta cotta al forno e di dolcezza.
Vendo sogni, piccoli comfort, tentazioni dolci e innocue per far scendere una schiera di santi che precipitano uno dopo l’altro tra le nocciole e i torroncini… È così male?
Se la fragranza sia frutto del peccato o nettare divino, non è dato sapere. Ciò che è certo è che ci troviamo di fronte a un capolavoro cesellato da abili creatori e altrettanto abile Naso, una interpretazione di una nota, il cioccolato, tra le più apprezzate e utilizzate in profumeria, che qui è resa in modi inaspettati, mai noiosi. La fragranza prende corpo e si anima a tal punto che non gli basta più l’olfatto per esprimersi e si impossessa anche del nostro gusto in una melodia assatanata e ridente che ci invita a servirci ancora e ancora.
L’aria è calda e densa dell’aroma di cioccolato. Abbastanza diversa dalla leggera cioccolata polverosa che conoscevo da bambino, questa ha una pienezza di gola come i grani di caffè della bancarella del mercato, una fragranza di amaretto e tiramisù, un gusto di bruciato che penetra in bocca e mi fa venire l’acquolina. L’odore cremoso della cioccolata fa impazzire. Per un momento i miei sensi sono esaltati in modo innaturale. Sento il suo profumo, una carezza alla lavanda, l’odore caldo e speziato della sua pelle. Dietro a lei, una zaffata dalle paludi, l’odore forte e muschiato dell’olio da motore, di sudore e vernice del suo amico dai capelli rossi.
Anche il povero Reynaud non saprà resistere alla tentazione… e voi, perché mai dovreste?
- Ad Augusta, Rubiera
- Alla violetta, Napoli
- Amedei, Arezzo
- Annagrazia, Molfetta
- Beghin, Padova
- Cherry, Roma
- Clementi, Macerata
- Estétique Mary, Vibo Valentia
- Giulio Profumi, Rimini
- Gloria boutique, Modena
- Joi's, Moncalieri
- L'immagine, Torino
- La bottega di Celeste, Cattolica
- Maroni, Salò
- Naldi, Bologna
- Ninfee, Vicenza
- Panella, Fondi
- Parrot and Palm, Torino
- Saide, Carpi
- Sede 32, Bisceglie
- Semenzato, Mira
- Sirotti, Ravenna
- Smalto, Milano
- Smalto, Roma
- Spazio espanso, Roma
- Z&Z Pro, Potenza
- Zibaba, Sestola
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