La Pluie e La Fumee. I profumi di Miller Harris dal cuore umido e l’animo ardente
In occasione di Pitti Fragranze n°9, Miller Harris presenta La Pluie e La Fumee, due nuove fragranze accordate entrambe sulla stessa stagione, l’autunno, ma discordanti tra loro per via del tema che le domina: la pioggia e il fumo. Fresca, esotica, floreale e femminile la prima, affumicato e sensuale il secondo, le nuove creazioni del brand inglese richiamano la contrapposizione tra buio e luce, caldo e freddo, maschile e femminile.
LA PLUIE – MILLER HARRIS
Evocando il blu-nero inchiostro delle nuvole gonfie di pioggia e il forte senso di aspettativa che precede un temporale, questa fragranza riporta alla mente gli acquazzoni tropicali e il clima mite di un’isola lontana. Note predominanti di bergamotto italiano, mandarino, lavanda e un richiamo di assoluta di grano ravvivano il cuore di freschi fiori bianchi. L’anima è un’armonia tropicale di assoluta di ylang ylang delle isole Comoro, avvolto da assoluta di mimosa egiziana, assoluta di gelsomino e fiori d’arancio tunisini. La base calda e sensuale si rivela infine con il vetiver bourbon e la vaniglia bourbon, che prendono il nome dal loro paese d’origine, l’Ile de Bourbon, nome antico e dimenticato dell’Isola di Reunion.
LA FUMEE – MILLER HARRIS
Una voluta d’incenso abbraccia legni asciutti e sensuali in questa composizione d’effetto di agrumi, spezie, fumo e legno. Le note di apertura di assoluto di cisto, cardamomo del Guatemala, semi di coriandolo e cumino egiziano si fondono con l’elemi delle Filippine e l’incenso dello Yemen. A seguire, un cuore intenso e affumicato di legno di cedro dal Marocco. Il sandalo del Mysore e il papiro indiano fanno da fragrante scintilla alla vampata di assoluta di cisto spagnolo, cade e catrame di betulla. La sensazione finale è quella delle ceneri ardenti di fumo, legno e ambra.
Fonte: Press Release
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Cari Osmonauti, salve! Ancora io…
Reminiscenze dell’autunno/inverno del 2011, particolarmente piovoso e triste… Piuttosto triste per motivi familiari lo ero anch’io, quindi l’idea di avvicinarmi ad un profumo che rimarcasse l’idea di freddo e umido proprio non mi sfiorava.
E ricordo anche come pensassi che Miller Harris, che adoro, fosse scivolata sulla buccia di banana della banalità, con un orientalone (La Fumée) e con un altro jus che, dal nome e dal colore del pack, metteva ancora più tristezza della pianura padana con la pioggia…
Conoscevo da tempo le creazioni di Lynn Harris, naso britannico formato a Grasse, di cui ho apprezzato Fleur d’ete, lussuoso fiorito, Bois d’iris, terroso ma poudre nelle note di coda, Fleuroriental, Coeur d’ete, elaborato per se stessa, mentre era in gravidanza e pertanto molto sensibile a determinati odori… E poi, il mio must, L’ air de rien, formulato per la sua amica Jane Birkin, insieme al flanker Un petit rien: fantastici! Ebbene, come mi sbagliavo!
In una profumeria che stava chiudendo avevano messo i suoi profumi a prezzi scontatissimi, e io mi sono detta “Massì… alla fine costa poco, diamogli una possibilità!”
L’ho spruzzato e… sono entrata per magia in un’atmosfera umida si, ma calda, fitta di odori penetranti e nel contempo lievi, che sfiorano la pelle, ma vi aderiscono con tenacia… Altro che tristezza! La Pluie è un trionfo della carne, sensualissimo e innocente come una t-shirt bagnata che aderisce alla pelle.
Ha la carnalità di certi fiori che non appartengono alle nostre latitudini, ma è gentile, accarezza…
La mia boccetta è sempre a portata di mano, in estate come d’inverno, e sempre indossarlo mi dà lo stesso piacere.