La Moglie del Soldato si chiama Loretta
Le prime ombre della sera, una vetrina di parrucchiera in un quartiere periferico di Londra. Muri consunti e segnati dalla metropoli. Un uomo in strada sta guardando la donna all’interno. Lei è bellissima, i lunghi capelli neri arricciati e sciolti sulle spalle, l’abito corto ed aderente che le fascia il corpo perfetto. Si siede, accavalla le lunghe gambe, con una mossa leggera del capo getta una ciocca di capelli indietro e si accende una sigaretta, lasciando intravvedere il collo delicato, le spalle tornite, la pelle ambrata.
L’uomo entra e chiede un taglio.
Fergus appoggia la testa al lavello e le lunghe dita della mano di Dil passano tra i suoi capelli, si insinuano tra le sue ciocche mentre l’acqua scorre. La voce gli muore in gola mentre da quella posizione così ravvicinata non può non guardarle le labbra, il mento, gli occhi, il sorriso. Ormai è buio. Dil esce dal negozio e Fergus di nascosto la segue. Il pub è pieno di gente. Lui ordina un drink.
Sei venuto per lei? chiede il barista. Ti devo dire una cosa, lei è…
Cosa?
Ma lo spettacolo inizia. La gente fischia ed applaude. Un riflettore è acceso sul palcoscenico. Da una paravento scuro Dil si rivela piano piano, prima una mano, poi il braccio e poi lei, scintillante in un abito di paillettes d’oro, i capelli raccolti, gli orecchini e la bocca rosso fuoco.
I know all there is to know about the crying game, I’ve had my share of the crying game…
La voce è roca e calda, profonda e sensuale. Si muove lentamente, assecondando il corpo al mood carnale. Il pubblico ascolta rapito. Fergus sospira: ormai non c’è più scampo, il gioco è cominciato. Si è già perso nelle sue dita laccate di rosso e nel suo sguardo caldo e morbido come un velluto di seta nera. Dil, una donna stupenda… ma forse è davvero tutto un gioco di specchi e di apparenze.
Lei custodisce un segreto. Dil è una persona diversa, femmina e maschio, yin e yang che si fondono in un’unica meravigliosa creatura indefinibile secondo i parametri “normali”. Dil rappresenta una fulgida ambiguità che ribalta le convenzioni e le certezze. Femminilità. Sorpresa. Epifania. La rivelazione sarà l’apocalisse dell’anima a cui Fergus e Dil non possono sottrarsi.
La sequenza in cui Dil canta The Crying Game è uno dei momenti più emozionanti e celebri del film La Moglie del Soldato, il capolavoro firmato da Neil Jordan nel 1992, che tratta con mano magistrale l’appassionata storia d’amore tra un uomo e un transessuale sullo sfondo del periodo caldo del terrorismo irlandese.
Esiste un profumo che potrebbe rappresentare Dil? Ebbene sì e il suo nome è Loretta di Andy Tauer per Tableau de Parfums.
Andy Tauer si definisce un cavaliere solitario. Autodidatta, “naso” e produttore, dal 2005, anno di fondazione della sua società svizzera, è un vero protagonista della profumeria artistica grazie ad alcune fragranze di grande impatto come L’Air du Désert Marocain del 2007. Tauer cura le sue creazioni nei minimi dettagli, dall’ideazione fino al packaging. Fondamentale per lui è l’utilizzo di materie prime pregiate e innovative, sia naturali che sintetiche, per la creazione di fragranze preziose e, soprattutto, uniche.
Infaticabile esploratore dell’olfatto e curioso indagatore dell’espressività artistica in tutte le sue forme, da qualche anno Tauer si è spinto in una nuova impresa, la realizzazione di Tableau de Parfum, una linea di profumi nati dalla collaborazione con il regista americano Brian Pera ed ispirata alle donne protagoniste del suo film Woman’s Picture. Dopo Miriam del 2011 e in attesa di Ingrid, nel 2012 Tauer crea Loretta.
Nel film di Pera, Loretta è una fanciulla dolce e molto femminile che nasconde però un lato oscuro rimasto irrivelato. Sostituiamo questo personaggio con la protagonista del film di Jordan e proviamo a “sentire” se ci sono delle affinità tra Dil e Loretta, il profumo creato da Tauer. La fragranza si apre in un abbraccio accogliente e avvolgente di frutta matura, calda, rotonda e solare, immediatamente contagiata da spezie stuzzicanti. Pelle ambrata, sguardo morbido che sgocciola sensualità, sorriso seducente che scalda ed eccita gli occhi e i sensi. Ecco che la dolcezza aromatica dell’apertura vira nello splendore di fiori candidi e potenti, testimoni di una femminilità senza forse e senza ma, risoluta ed esplosiva. Gelsomino, fiori d’arancio e opulente tuberosa.
Poi si insinua una rosa alcolica che fa presagire il mutamento. Una dea splendente, illuminata dalla luce del palco, una donna che rapisce il desiderio e confonde cuore, anima e ragione. Troppo bella per essere vera. E improvvisa, la metamorfosi. Le note di fondo si svelano e mutano in toni che non ti aspetti: cuoio, vetiver e patchouli. Il naso sbalordisce e dubita di fronte ad una svolta così repentina. La tradizione vorrebbe che queste fossero note maschili, note dure, amare, caliginose e il contrasto con la magnificenza dorata e succosa dell’apertura turba e confonde. Che strana creatura olfattiva sto annusando? Ma emerge un legno cremoso e vanigliato che ammorbidisce le essenze meno femminili. Il risultato è impensabile! La scia che permane esplicita l’immagine di una femminilità assoluta, non smorzata, anzi amplificata dai toni maschili come in Dil, vir et femina insieme, la sua sensualità straripante offusca l’antitesi maschile, senza cancellarla, ma distillandone la preziosa unicità.
Loretta è un profumo sorprendente che possiede una persistenza straordinaria, un sillage importante, aiutato da aldeidi misurate che non lo rendono chiassoso. Un profumo sfaccettato e complesso, unico come Dil e perfetto per ogni creatura che desideri esaltare ogni aspetto della propria femminilità, senza scendere a compromessi (o forse sì?).
La Moglie del Soldato (The Crying Game) è un film del 1992 diretto da Neil Jordan (In Compagnia dei lupi-1984, Mona Lisa-1986, Intervista col vampiro-1994 Michael Collins-1996, Breakfast on Pluto-2005, Byzantium-2012) Il film ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Il titolo originale è tratto dall’omonimo brano musicale The Crying Game del 1964 poi riproposto come colonna sonora del film e portato al successo da Boy George.
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A mio avviso il profumo è più bello del film ma non mi resta che complimentarmi per l’ennesima volta con l’autrice per i suoi accostamenti sempre molto audaci.
Grazie per il tuo commento!
Ahimè, il mio naso percepisce loretta troppo lamponosa, sembra che dentro la bottiglia ci sia cascata una quantità spropositata di frutti rossi, troppi per i miei gusti. Bellissimo post, complimenti Gabriella!!!
Grazie dei complimenti Olghina!
Io darei un Oscar a Tauer per quanto è bravo!
Il Tauer migliore per me rimane quello di Incense Rose, Orange Star e L’Air Du Desert. Poi si è perso con i Tableau De Parfums e i Pentachords, profumi che potevano anche non essere creati, non se ne sarebbe sentita la mancanza.