Jacques Zolty Eau de Toilette ~ Jacques Zolty (Perfume Review)
La vita non deve essere affatto male a Saint Barthélemy, una piccola isola delle Antille Francesi dove meno di 10.000 fortunati abitanti, cullati da un clima dolcemente caldo tutto l’anno, con temperature dai 23 ai 30 gradi, si spartiscono un paradiso tropicale di 25 chilometri quadrati, bagnato da un sensazionale Mar dei Caraibi e mitigato dai venti alisei.
Il tempo scorre sereno tra folle di turisti, quasi sempre VIP o di ceto alto, che la scelgono tutto l’anno come meta per vacanze all’insegna di un diving facile facile su scogliere bellissime e poco profonde, bagni in acque azzurre e incontaminate in scorci naturalistici di rara bellezza, soggiornando in strutture alberghiere tra le più raffinate e prestigiose del mondo. Poi la sera una bella cena in uno dei tanti gourmet restaurants di cucina francese, creola, italiana e asiatica e via per godere di una intensa e variegata vita mondana.
Non è casuale che alcuni degli uomini più ricchi e potenti del mondo abbiano scelto Saint Barth tra le loro dimore di relax, come il discusso miliardario russo Roman Abramovič, ben noto in Europa per essere il proprietario del Chelsea Football Club, che ha casa presso la Anse du Gouverneur, una delle spiagge più note dell’isola e teatro degli scatti fotografici per Victoria’s Secret.
Un’altra vittima del fascino irresistibile dell’isola di Saint Barthélemy è Jacques Zolty, fotografo ed ex modello di fama internazionale degli anni ’70, che dopo aver trascorso la sua invidiabile vita in alcuni dei più bei luoghi del mondo, dalla Costa Azzurra alla Tailandia, anni fa ha scoperto questo luogo e se ne è innamorato per sempre. Da artista sensibile e uomo educato al bello, Zolty non si è accontentato di oziare periodicamente in questo paradiso, ma ne ha tratto ispirazione per realizzare qualcosa che ne catturasse la natura e lo stile di vita, e come veicolo di espressione ha scelto la profumeria artistica, creando una eau de toilette maschile nel 2007 e ampliando via via l’offerta negli anni fino ad arrivare oggi a una famiglia di cinque fragranze, tutte accomunate da un packaging minimale ed elegante, adornato da etichette essenziali che recano i nomi dei jus in un elegante corsivo senza fronzoli.
La prima eponima eau de toilette sposa alla perfezione il concetto di eleganza minimale espresso nel packaging, l’idea di un lusso semplice e non ostentato che rifugge da sensazionalismi e colpi di testa e preferisce insistere sulla qualità e la cura della realizzazione, come la pregevolezza dei dettagli che si scoprono poco alla volta indossando un capo sartoriale, di stile tradizionale e fattura impeccabile. E infatti siamo di fronte a un aromatico orientale che si regge sulla forza emanata dal classico accordo di muschio di quercia e patchouli, dichiarato nelle note di coda ma evidente già dopo i primi istanti di apertura del jus, che esordisce con una testa tradizionalmente agrumata di bergamotto e limone, corroborata da una lavanda molto verde e canforata e da accenti speziati di rosmarino a rinforzarne il coté verdescente.
Questa testa dal sapore fougére ha breve durata, soprattutto per la componente agrumata che sfuma velocemente (come si conviene a note “volatili” di natura) dando modo di far risaltare molto presto quell’accordo muschio-patchouli appena citato, che va a fondersi con un tocco di rosa, unica nota indicata nella fase di cuore. E’ un’idea ben nota quella di abbinare il patchouli con la rosa, spesso al fine di mitigarne la componente grassa e terrosa, si pensi alla Hippie Rose di Heeley dove si è scelta una rosa molto carica di note agrumate con un forte effetto di asciugamento.
In questo profumo però il patchouli è già di suo poco “sporco” e terroso e ci pensa il muschio di quercia a tenerne a bada eventuali eccessi, perciò la rosa impiegata qui, rotonda e quasi del tutto priva di asprezze, serve a dare un sentore leggermente cipriato e a ingentilire l’insieme. Il cuore che ne risulta è la parte più bella del jus, morbida e accogliente, informale ma di gran classe. Segue e conclude una coda che si adagia su un fondo caldo e sensuale di olibano, ambra e sandalo che però mantiene ancora una componente fougére grazie alla presenza discreta del cipresso (altra nota che in realtà inizia a farsi sentire già dalla fase di cuore). Si colgono anche sentori caldi e materici dovuti alla molecola di cashmeran, forse l’unica concessione alla modernità in una piramide che altrimenti non avrebbe stonato su un jus degli anni ’70.
E forse è proprio questa la chiave di lettura di Jacques Zolty, una fragranza che è in qualche modo un omaggio agli anni ’70 e alla loro celebrazione di ritmi diversi e più naturali, di una visione più serena e meno inquadrata della vita; però è un omaggio che viene filtrato dalla sensibilità raffinata e molto estetizzante di un uomo che ha vissuto a vario titolo in un mondo fatto di di moda e di eleganza, cura del dettaglio e ricerca della bellezza. Una sintesi che fa venire in mente il celebre ritornello di una famosissima canzone di quel decennio secondo cui, per dirla con le parole di Nile Rodgers, le freak c’est chic!
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Le fragranze di Zolty sono davvero fantastiche! Le abbiamo anche noi nel nostro punto vendita a Roma in viale delle Province 59-63 Profumeria Ippoliti. Potete inserirci nell’elenco dei concessionari? Grazie
Is this product still available? Jacques Zolty Eau de toilette Saint Barthélemy.