In the Garden of Good and Evil. I frutti del peccato profumato di Kilian Hennessy
Ritorna Kilian, prolifico più che mai. Non sono passati nove mesi dal lancio della collezione Asian Tales, che si riaccendono di nuovo i riflettori su Kilian Hennessy e sulla nuova linea intitolata In the Garden of Good and Evil.
Con Kilian ogni armonia olfattiva comincia con una storia. Con questa nuova collezione è il mito del peccato originale a trovarsi al centro del racconto. Un tema classico le cui connotazioni punteggiano l’arte in tutte le sue forme.
Qui il mondo del profumo entra nel giardino dell’Eden e lo conduce ben lontano dalle rappresentazioni note di cui finora non si potevano respirare le delizie. Si attraversano in un istante le epoche, dalla genesi al XX secolo. È sufficiente chiudere gli occhi perché tutti i simboli del peccato originale colpiscano i nostri sensi. Uno dopo l’altro il serpente si attorciglia, la mela si rivela, il giardino si materializza.
Kilian come creatore ma anche narratore e regista. Senza dubbio una delle collezioni più sorprendenti, ma che resta fedele ai codici che hanno fatto la forza del marchio. Ciascuno potrà quindi riconoscere l’ambiguità come leitmotiv di questa collezione falsamente angelica. Kilian ci conduce ancora una volta là dove non ci si aspetta. Anziché riprendere il «nero ghiacciato» delle collezioni precedenti, soffia un profumo di indicibile pericolo. Il bianco immacolato, simbolo d’innocenza e di purezza, qui sostiene la brillantezza e l’opulenza dell’oro, indicatore di ricchezza ma anche di vanità. Peccato d’orgoglio, peccato carnale, un’introspezione dei nostri desideri più inconfessabili prende forma sotto tutte le angolazioni di questa nuova linea.
Una collezione come una promessa di piacere proibito che invita a soccombere alle nostre voglie più segrete, messe in luce al momento dell’ingresso nel giardino dell’Eden. Un’entrata che inizia con un incontro nella città del peccato, The City of Sin, l’inganno di un passaggio proibito simbolo di tutta la collezione di Kilian.
L’entrata nel giardino proibito di Kilian è affidata alla mano di Calice Becker che per la maison compone The City of Sin, una composizione speziata-fruttata-legnosa che si apre con un’esplosione di spezie: cannella del Laos, cumino, bacche rosa e cardamomo del Guatemala. Poi la fragranza si evolve su un cuore di albicocche e prugne caramellate tenute a bada dall’assoluta di rosa turca. In coda i vapori d’incenso e sandalo di Somalia conferiscono una profondità sostenuta dal cedro dell’Atlas, dal cedro del Texas e dal patchouli dell’Indonesia. The City of Sin è un frutto carnoso che si liquefa su legni invitanti.
La scoperta del piacere e del peccato nel giardino dell’Eden è affidata al naso Alberto Morrillas che firma Good Girl Gone Bad, un profumo messaggero della donna che Kilian ama: sensuale e affrancata dalle proibizioni. Una donna pronta a tutto per amore, per desiderio, per malizia. Good Girl Gone Bad è una composizione floreale-fruttata che prima diventa frutto proibito con la freschezza virginale dei petali di gelsomino Sambac e la dolcezza dal sentore di albicocca dell’osmanthus della Cina e poi diventa un nettare di piacere con l’uso di fiori disinibiti: la rosa di maggio esala i suoi ardori mielati nelle note di cuore, mentre la tuberosa d’India si mette a nudo ed esibisce la sua rotondità lattea e narciso d’Egitto emerge diffonde la sua animalità narcotica. Per contenere quest’opulenza fiorita debordante, Alberto Morillas ricorre al carattere asciutto del cedro della Virginia e del vétiver di Tahiti che tentano di domare la composizione fino al suo ultimo sospiro, senza riuscirci completamente.
La scoperta del piacere profumato di Kilian si chiude con Forbidden Games. Calice Becker mette il suo sigillo su una composizione che incarna la quintessenza della tentazione, quella che conduce all’abbandono totale. La piramide olfattiva fruttata-rosata-ambrata diventa un nettare di frutti proibiti quando incontra la pelle. Si apre con un impasto di fiori (mela, pesca, prugna) condito dalla cannella del Laos. Poi il profumo si evolve su di un lussureggiante cuore fiorito – rosa di Turchia, geranio d’Egitto e gelsomino Sambac – prima di svanire nella dolcezza invitante della vaniglia del Madagascar, del miele del Laos e della resinoide d’opoponax.
Il packaging della collezione In the Garden of God and Evil sposa il colore bianco, simbolo di virtù, purezza e innocenza, ma non totalmente, cedendo alla tentazione dell’oro, emblema di ricchezza e lussuria, e di simboli che incarnano la tentazione e il peccato originale.
Ispirato da sempre dall’Art Déco, Kilian rivisita quello che fu allora un simbolo di emancipazione: l’astuccio porta-sigarette. Questo astuccio dalle linee pulite richiama sia lo spirito delle prime minaudières che l’esigenza di semplicità che faceva eco ai cambiamenti del costume e dello stile negli anni ’20.
È nel gioco degli opposti che questo cofanetto esprime la sua differenza: tra bianco e oro, tra purezza e opulenza, tra linearità e sinuosità, tra eccesso e sobrietà dell’insieme. Un’opposizione di valori tra candore e peccato. La tentazione che secondo il mito è incarnata dal serpente si materializza per la presenza su questo cofanetto, lussuoso e sensuale, pensato come un gioiello.
Il flacone della linea In the Garden of Good and Evil riafferma un’anima singolare. Da entrambe le parti l’incisione mescola con precisione e audacia i protagonisti della collezione: i due serpenti avvinghiati, la porta, la mela e la vite. Sposa in modo nuovo il bianco e l’oro e si fa prezioso acquisendo un’aura pressoché divina.
Il Duo di Serpenti: simbolo di una tentazione a cui si ha ceduto, è l’incarnazione della candida coppia caduta.
La Porta: la porta del paradiso, che nell’universo di Kilian apre alla vista possibilità infinite.
La Mela: simbolo del peccato originale, partecipa alla trama olfattiva di questa collezione tessuta attorno ai frutti proibiti.
La Vite: albero divino come l’olivo e la quercia, incarna tutti i simboli della vita. Nella mitologia era anche il simbolo di Dioniso, dio degli eccessi, dell’esaltazione che avrebbe fatto dono agli uomini attraverso la sua scoperta. Un regalo, dunque, che si rivela ancora più prezioso nella ricerca dei giochi proibiti.
La Collezione In the Garden of Good and Evil sarà disponibile nelle profumerie italiane a partire da Marzo 2013.
Fonte: Press Release
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Io ho visto la linea Peccato Originale a Pitti Fragranze 10 e questo progetto di Kilian, ha fatto sua l’idea di una farmacista italiana……..sono senza parole……..
La domanda è lecita: amare il profumo è peccato?
Non amarlo è un peccato!
Io ho comprato Iniezione di Morfina a Roma da Campomarzio………divino……..condivido la critica di Fabio……Kilian ha copiato il brand Peccato Originale!!!!!!!
Mah, secondo me è una semplice coincidenza. Anch’io ho sentito Peccato Originale a Pitti (collezione deliziosa) ma non credo che un marchio così business oriented come Kilian abbia bisogno di scopiazzare in giro. E poi i tempi di produzione per una collezione del genere sono necessariamente lunghi, non è possibile che sia riuscito a fare tutto in tre mesi. Mi sembra tutto molto improbabile…
……..strana coincidenza……..mah, questi francesi…….adoro la genuinità italiana e una volta per tutte, sosteniamo le nostre teste!!!!!!!
Fabio, siamo tutti d’accordo con te!