Il viaggio di Meo Fusciuni in Marocco inizia da qui…
Salsomaggiore Terme, Italia
“Note prima della partenza”
Passa il tempo, le ore, l’assenza della mia mente, del mio sguardo inizia a farsi sempre più evidente. Il mio cuore, i miei pensieri sono già in Marocco, nella terra che ho già vissuto tante volte, ma ogni volta è come nuova, nascosta. Rileggo alcuni passi dei miei maestri, mi chiedo inevitabilmente il senso di ogni cosa, di ogni scelta; questo è il tempo dei dubbi, a volte fondamentali per un cammino.
Il Marocco nasconde come una tela, tantissime sfumature, l’essere in sintonia è riuscire a intravederle e viverle, lasciarsi cadere, nell’attesa che il tempo passi, sempre più lentamente.
Ricordo con molta felicità i tempi trascorsi in Marocco, dove arrivavo come inviato scientifico, dell’organo nazionale della F.E.I (Federazione Erboristi Italiani), ancor prima di entrare e intraprendere il cammino nel mondo del profumo. Dai testi di Lévi-Strauss, Aime, Augé, Fabietti, il percorso in Marocco, nella terra berbera è stato segnato dalla mia volontà di capire e tracciare un cammino articolato sui tre aspetti dell’antropologia e dell’etnobotanica: qualità del sapere, natura del sapere e infine, come spiega Ugo Fabietti, saper leggere il traffico delle culture, nel mio caso “culture botaniche”.
“Recandosi sul terreno l’antropologo osserva, guarda, ascolta, assaggia, tocca, annusa. Il suo sapere si costruisce innanzitutto su basi sensoriali, prima di arrivare a tradursi in modelli, paradigmi. Sul terreno, qualunque esso sia, il ricercatore non vede strutture, società, politica, economia. Vede gente che si incontra, parla, combatte, si scambia oggetti, produce, costruisce, mangia, si organizza, prega, vive“.
(Marco Aime, antropologo)
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Meo prima di essere un profumiere, sei un poeta. Questo viaggio si annuncia pieno di sorprese, ti seguirò ogni giorno in religioso silenzio affinché risuoni solo l’eco profumato delle tue parole. Ti faccio una sola preghiera… torna a casa carico di sogni, emozioni e nuove poesie.
Ciao Elisabeth, ti rispondo solo ora, ma lo faccio con la calma e la quiete dello studio. Ti volevo ringraziare delle tue parole e del tuo augurio. E’ stato un viaggio importante, per il mio spirito, i miei sogni e per il mio futuro; per il momento posso dirti solo questo, insieme a un grazie di cuore per avermi ascoltato in questo viaggio. Meo
Grande Meo Fusciuni!! Il Marocco è una terra molto ispirante, ti consiglio di studiare anche il cedrus atlantica, lo so che è fuori dalle tue rotte ma se ci riesci ne vale davvero la pena… ammetto che è un consiglio poco disinteressato, il cedro dell’atlas è tra i miei legni preferiti e mi piacerebbe molto annusare cosa ne pensi… Buon viaggio!
Ciao Matteo! Non ci crederai ma è da tempo che quella zona del Marocco è nel mio mirino. Un giorno penso che andrò a vivere anche quella zona del Marocco, una delle ultime ancora non vissute. Se un giorno ci fosse l’occasione ti farò sentire un campione di Cedro che dei miei amici cari marocchini mi hanno portato proprio dal Medio Atlas. Ancora grazie del tuo consiglio e delle tue parole. Ciao, Meo
Conforta sapere che esiste ancora qualcuno che prende seriamente il lavoro del naso, che fa ricerca, che è disposto ad attraversare i confini del proprio mondo per toccare con mano la materia prima, che lavora nell’ombra con umiltà, che non cerca solo piedistalli o palcoscenici per una mera esibizione del proprio narcisismo ma riesce a mettersi in discussione in nome di nuova fragranza. Spero tanto di sentire qualcosa di nuovo a Firenze. Bon voyage…
Ehi Irene, ciao. Ho letto quando ero già in Marocco le tue parole e mi hanno fatto pensare a cosa voglio dal mio lavoro e soprattutto che lavoro sto facendo. Amo come vivo questo cammino perchè non progetto nient’altro che i miei sogni, il mio desiderio di conoscere. Un caro saluto, Meo