Il profumo in tempo di austerity. Come salvare la passione per i profumi dalla recessione
Mettiamoci l’animo in pace, la crisi non passerà in fretta. Anche gli analisti finanziari più ottimisti non prevedono una ripresa prima della fine del 2013, mentre per quelli più pessimisti, addirittura, ci vorrano almeno cinque anni prima di vedere uno spiraglio di luce alla fine del tunnel. Premesso che non c’è niente di meglio di un buon profumo per riuscire a sorridere anche in tempi così bui, è inutile negarlo; questi sono tempi duri per i tutti i perfume-addicted. Con la manovra di stabilità che accetta i consumi, lo spread che sale vertiginosamente e gli indici di borsa che crollano disastrosamente, la voce “profumi è la prima ad essere eliminata dall’elenco delle spese prioritarie, perché come è solito ripeterci tutti: i profumi non si mangiano, non si bevono, non accendono il riscadamento e non pagano la rata del mutuo.
Potete fingere che la crisi mondiale sia solo un problema dei mercati finanziari oppure ripetervi come un mantra che, in tempi di crisi, bisogna far girare il denaro e che voi, con l’ennesimo profumo nella shopping bag, state facendo un favore all’economia che è ferma. Potete pure farlo, ma solo se avete tanti soldi da spendere e una carta di credito senza limiti di spesa. In caso contrario, anche voi vi state chiedendo come si può salvare il bilancio economico famigliare, senza rinunciare a quel profumo da sogno che vi piace tanto. Sappiate che si può.
E che recessione sia! Ma non quando si parla di profumi
In tempo di crisi, esiste una sola regola per salvare lo stipendio senza rinunciare a un buon profumo: spendere, ma responsabilmente.
Aprite il mobiletto dei profumi e osservate tutte le fragranze acquistate negli ultimi 3 anni. Da un’attenta analisi, riuscirete a capire se siete affetti da febbre di acquisto seriale o compulsivo. Entrambi sono nemici i del portafoglio e non vi risparmieranno un conto in rosso dilapidato in profumi. Avete almeno una decina di profumi tutti più o meno simili e della medesima tipologia olfattiva? Allora, siete dei seriali. Avete proprio proprio bisogno del dodicesimo profumo al gelsomino? Invece, se 9 volte su 10 vi siete portati a casa un profumo tremebondo alla fragola caramellata che poteva essere acquistato solo in preda ad allucinazioni olfattive, avete un problema. Siete irremediabilmente compulsivi e spendete senza ragionare.
Compulsivi o seriali che siate, prima di buttarvi nello shopping fermatevi un attimo e chiedetevi se avete davvero avete bisogno di un nuovo profumo. Contate fino a 10 e poi datevi una risposta. Se la risposta è sì, l’unica vostra salvezza è mettere in pratica le nostre strategie di shopping anti-bancarotta.
7 consigli anti-austerity per continuare a spendere in profumi, nonostante la recessione
1) Cercate di mantenere un profilo basso
Se non volete dilapidare il conto in banca, quando fate shopping, preferite flaconi standard a quelli in edizione limitata o hand-crafted. Il costo del packaging incide fortemente sul prezzo finale del prodotto, ma soprattutto un bel packaging non sempre è garanzia di qualità. Alcune maison di profumi d’elite hanno sposato la tendenza “new frugality”, come la svedese Agonist. Dopo aver debuttato con flaconi soffiati a mano nell’officina di Kosta Boda, destinati a pochi eletti disposti a pagare alcune migliaia di euro pur di portarsi a casa una creazione unica e in edizione limitata, Agonist ha creato una versione più democratica dei suoi profumi, la spray line, che ha tolto diversi zeri al listino prezzi. Di fatto, le creazioni sono le stesse: bei profumi e ben costruiti, ma più accessibili per tutti.
2) Puntate su valori… ops, su prodotti solidi
Per qualche misteriosa ragione, l’impalpabilità costa più della sostanza e un profumo alcolico può costare il triplo rispetto ad uno solido, quindi diventate astemi. L’attuale clima di austerity constringe a scendere ad alcune rinunce, una di queste implica l’abbandono (momentaneo) dei profumi alcolici a favore di cere profumate, solid balm e body butter. Con la scusa che Diptyque, Amouage, By Kilian, L’Artisan Parfumeur, Miller Harris hanno trasformato molti dei loro cult liquidi in fragranze da spalmo, dalla texture voluttuosa. Provate a mettere il naso nelle loro collezioni e non avrete che l’imbarazzo della scelta.
3) Preferite i formati nomadi
Se non riuscite a rinunciare all’alcool, buttatevi sui formati alternativi, con la certezza che è l’unico di scongiurare i sensi di colpa. Il profumo si presta facilmente a diventare una “addiction”. Se vi è stata diagnosticata una strana malattia che vi porta a consumare profumi come bottigliette d’acqua, per evitare di essere etichettati dai vostri amici come persone irresponsabili, visto i tempi che corrono, calmate eventuali crisi di astinenza con profumi formato roll-on, travel set e refill che vi permetteranno di avere sempre a portata di mano la vostra dose quotidiana di profumo e di drogarvi quando e quanto vi pare, con discrezione. Per scongiurare la figura del “vorrei ma non posso permettermelo”, al momento dell’acquisto dei profumi travel set di Clive Christian oppure i roll-on firmati Diptyque e Juliette Has a Gun, fingetevi nomadi di lusso costretti a viaggiare sempre con un bagaglio leggero.
4) Scegliete le mezze misure. I bottiglioni occupano spazio sulla mensola e attirano polvere. Confessatelo, quanti profumo avete consumato fino alla fine? Se la risposta è “quasi nessuno”, allora siete pronti per l’economicamente più conveniente middle-size che dispensa lo stesso piacere di un profumo interno ma a metà prezzo, fino al prossimo colpo di fulmine dietro il quale potrete correre senza provare sensi di colpa per aver abbandonato a casa una bottiglia di profumo ancora piena e pagata a peso d’oro. Le mezze misure sono meno impegnative e incentivano l’infedelta olfattiva oltre che l’acquisto facile. La strategia della taglia ridotta è stata adottata già da Parfumerie Generale che, accanto alla taglia regular 100ml, presenta una taglia small formato 30 ml per alcune delle sue creazioni. Scelta sposata anche da Creed e Atelier Cologne che presenta in catalogo le Petite Cologne, versione mignon delle Cologne Absolue, extra size da 200 ml. L’ultimo caso di dimezzamento del flacone ha visto protagonista Gérald Ghislain, creatore di Histoires de Parfums che, seghetto elettrico alla mano, ha tagliato a metà i flaconi 120 ml dell’intera collezione.
5) Convertitevi allo swap-party
Fare spazio nel santuario dove conservate i profumi significa mettere una buona causa affinché arrivino presto nuovi profumi da amare. Eliminate, quindi, i profumi che non vi piacciono più e che non indossate da almeno un anno ed eseguite questa sorta di repulisti dagli effetti catartici vincendo ogni tipo di attaccamento e senza sentimentalismi. Non c’è niente di più triste di un profumo dall’aspetto raffermo, dimenticato sulla mensola a prendere polvere. Quindi, alleggerite la vostra selezione e salvate solo i profumi che secondo voi meritano di stare ancora sulla vostra pelle. Creare lo spazio necessario per il nuovo che arriverà non significa destinare i profumi alla raccolta vetro, bensì diventare scambisti di… profumo, partecipando a uno swap-party.
6) Optate per la condivisione dei beni. Sui forum di profumi italiani e internazionali sono già attivi diversi gruppi di acquisto e sezioni “vendo, compro, scambio, condivido”. In particolare, la condivisione dell’acquisto è la nuova frontiera dello shopping online in modalità social ed è un’ottima strategia di risparmio. Permette di condividere le spese. Una persona fidata, solitamente l’amministratore del forum o della community, raccoglie i soldi e procede all’acquisto per poi spillare il profumo in fialette e decant che saranno spediti al gruppo di acquisto. Decant alla mano, è dimostrato che smezzando le spese di un profumo con altre persone, ci guadagnano tutti.
7) Tenete d’occhio il web. Ahimé, i profumi non vanno mai in saldo, ma capita frequentemente che le profumerie mettano in sconto rimanenze di collezioni fuori catalogo, annunciando promozioni e sconti sulle proprie pagine di Facebook. Per annusare in anticipo le occasioni del momento e portarvi a casa un nuovo profumo senza infierire sul portafoglio, basta chiedere l’amicizia alle profumerie concessionarie dei vostri brands preferiti. Inoltre, ai nuovi iscritti spesso è riservato un regalo di benvenuto con sconti particolari e spedizioni senza costi aggiuntivi.
E in attesa che la crisi termini, ricordatevi sempre che un nuovo profumo è un diritto che deve essere concesso a tutti. Nessuno escluso, neppure a voi!
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Consigli preziosissimi. GRAZIE!
Ben detto!!! Le ricariche dei vapo sono la mia salvezza, però mannaggia sono pochi i marchi fanno una versione “voyage” dei loro prodotti. Lancio un appello… A.A.A. cercasi gruppo di acquisto per accatto collettivo di Jubilation. Smack!!!
Ciao a tutti,
io sono una 2divoratrice” di profumo.Adoro profumare la mia pelle con essenze preziose e ritengo che anche in tempi di austerity faccia bene coccolarsi e concedersi qualche piccola gioia.Non è più tempo di spese pazze e irrazionali,ma ritengo che accontentare l’olfatto e far sognare sia una prerogativa che il profumo possiede e a cui non è giusto rinunciare!
adoro i profumi e non potrei mai farne a meno il vostro articolo e’ interessantissimo ,ma anche in tempi di crisi vista la mia passione compro una borsa un vestito un paio di scarpe in meno ,ma il mio profumo nuovo sulla mensola non mamca mai, poi al compleanno a natale ed in altre occasioni speciali tutti sanno la mia passione e se non si vuole rischiare si puo’ regalare sempre un buono lasciando la possibilita’ di scegliere a ch’ riceve che ringrazia con un enorme sorriso
interessanti consigli che terro’ presenti.Devo tuttavia commentare che ,in alcuni casi,(F.Malle,in primis)ha presentato da subito flaconi di vetro molto spartani,ma…. molto costosi.E non è la sola Maison a fare questo.Capisco perfettamente che è il contenuto prezioso e non il packaging che deve essere in primo piano,pero’….
Mi manca solo il ritrovo con gli scambisti e poi le ho provate tutte.
Da quando sono appassionata di profumi (una decina d’anni e più ormai), soprattutto nella “nicchia”, se inizialmente qualche formato da 50ml si trovava, poi, solo “bottiglioni” da 100ml. Anche nella mia profumeria di nicchia di fiducia (due nel raggio di 40 km). Sborsare più di un centinaio di euro diventava impegnativo e lo facevo solo se davvero il profumo mi piaceva, dopo intensa meditazione e prova a casa. La scusa del gestore era che si risparmiava, ma un appassionato con il portafoglio non proprio pieno preferisce formati piccoli per poter cambiare.
Mi sono allontanata da qualche anno dalla profumeria di nicchia perchè è divenata il commerciale per chi ha tanti soldi e queste profumerie, giustamente campano su questo target. Per fortuna esiste internet, così compro campioni e profumi online, evitando gestori spocchiosi e poco attenti a chi il profumo lo ama davvero, indipendentemente dal portafoglio.