Il Naso di Vero. Intervista a Vero Kern
Vero Kern è una donna piena di energia, soprattutto quando parla di profumi e di Vero Profumo. Un vulcano pieno di entusiasmo e vitalità che trasmette alle persone che ha intorno. L’abbiamo incontrata ad Esxence 2010, finalmente, dopo esserci inseguite per quasi sei mesi attraverso messaggi su Facebook ed email notturne. Minuta, occhi vispi, colori nordici, Vero Kern arriva in fiera vestita con tailleur rosa bouganville che la illumina e la fa spiccare rispetto al total black che circola in fiera. Quando ci parli, ti basta uno scambio di battute per capire che hai davanti un personaggio straordinario, fuori dagli schemi e ti ritrovi a pensare “da grande vorrei diventare come lei”.
Quando hai deciso di diventare una creatrice di profumi?
Sono sempre stata molto sensibile agli odori e ai profumi. Io vivo con il naso. Ho deciso di diventare una creatrice di profumi, circa dieci anni fa, dopo una lunga esperienza come aromaterapeuta in Svizzera che mi ha consentito di studiare in modo approfondito le proprietà degli olii essenziali. A un certo punto ho sentito il desiderio di andare oltre l’aromaterapia e di dedicarmi alla creazione, iniziando a creare olii profumati da massaggio per alcuni clienti privati. E’ stato allora che ho scoperto di avere un certo talento per la creazione. Sono andata a Parigi per frequentare la scuola di Cinquiéme Sens. Dopo una formazione durata alcuni anni, ho iniziato a sperimentare formule, a creare profumi. Mi ci sono voluti circa 5 anni per sviluppare le fragranze della mia collezione, Rubj, Kiki ed Onda. La loro creazione è stata molto lunga, soprattutto a causa della difficile reperibilità di certe materie prime naturali. Quando ho deciso di creare la mia linea di fragranze, fin da subito, mi sono ispirata al modo di creare profumi come accadeva vent’anni fa, prima della globalizzazione, un po’ come faceva un tempo la maison Guerlain quando i suoi profumi erano realizzati con una grande percentuale di essenze naturali. Invece adesso è tutto standardizzato. Tutto è uguale ed appiattito perché un prodotto deve piacere indistintamente a tutti. Però, così il gusto si appiattisce ed i profumi diventano insipidi. Questo rischio non si corre se nelle formule si utilizzano olii essenziali naturali. Io sono innamorata della profumeria di una volta!
Hai avuto il privilegio di conoscere Guy Robert. Come è avvenuto questo incontro e cosa hai imparato da lui?
L’ho conosciuto a Parigi in occasione della presentazione del suo libro “Les Sens du Parfum”. Per me era molto importante incontrarlo perché volevo sciogliere alcuni miei dubbi sulla creazione. Leggendo il suo libro, ho capito immediatamente che i suoi consigli sarebbero stati preziosi. Soprattutto, volevo avere da lui un parere circa le mie creazioni. Si è subito mostrato disponibile ed entusiasta di aiutarmi. Quando l’ho conosciuto era già molto anziano e non poteva viaggiare quindi sono andata io da lui, dove abitava, vicino Arles. Siamo stati insieme tre giorni. Il nostro incontro è stato fantastico, all’insegna del buon cibo. Guy Robert è un bon vivant, ama il cibo ed il vino. Durante quel soggiorno, Robert ha sentito i miei campioni e non solo mi ha incoraggiata a continuare ma mi ha aiutata a migliorare alcuni particolari delle mie composizioni. Mi ha aiutato a capire molto di più sulla composizioni dei profumi e come mettere insieme gli ingredienti.
Durante una conferenza stampa a Firenze, alla domanda se la creazione di un profumo era questione di tecnica o talento, Guy Robert rispose secco: “E’ fondamentale solo la tecnica”. Sei d’accordo con lui?
No. Per me sono necessarie entrambe le cose e qualcosa di più. Ci vuole talento, molta pratica ed una mente molto aperta.
Qual è lo spirito che anima le tue fragranze?
Ah, voglio che tocchino il cuore. Voglio che provochino delle reazioni, non solo che sappiano di buono. Non mi piacciono le creazioni perfette, troppo definite e levigate. Ad esempio, mi piacciono tanto le note animali, il musk, l’ambra grigia e queste note sono un po’ sporche. Ecco secondo me per creare qualcosa di interessante ci deve essere sempre un tocco di queste note. Mi piace creare profumi un po’ torbidi. Oggi, invece, abbiamo una profumeria molto armonica e lineare.
Quali sono le tue fonti di ispirazione nella creazione di un profumo?
Il cinema perché quando senti un profumo hai subito delle visioni e poi la musica.
Se Kiki, Rubj e Onda fossero delle composizioni musicali che musica suonerebbero?
Onda sarebbe un tango molto sensuale, un po’ animale. Kiki sarebbe la musica di uno spettacolo burlesque. Dentro Rubj invece senti suoni e ritmi orientali, aspetta guarda questi video che ti mando… Ognuno racconta le mie creazioni…
Video scelto da Vero per Kiki
Video scelto da Vero per Rubj
Raccontaci il cuore di Kiki, Rubj e Onda
Il cuore di Onda è il miele in combinazione con il vetiver, con note di chypre-ambrate e cuoio. Onda è come un tappeto volante che ti fa volare, è una vibrazione che si diffonde nello spazio. Kiki è molto francese. Il suo cuore è legato a Parigi, a Kiki de Montparnasse, a Man Ray. Le sue note principali solo l’assoluta di lavanda, l’opoponax, caramello, note di cassis e patchouli che danno un tocco un po’ burlesque che fa girare la testa. Invece, il cuore di Rubj è il fiore di arancio unito a tuberosa, gelsomino, cedro e muschio.
La tua collezione ha uno stile un po’ vintage. Perché questa scelta?
E’ una scelta controcorrente rispetto alle tendenze del mercato, quasi difficile da capire, ma voglio che i miei profumi siano indossati da persone con molta personalità che abbiamo uno stile eccentrico e fuori dagli schemi… un po’ come gli abiti di Martin Margiela e Rick Owens.
A Esxence 2010, hai presentato Kiki, Rubj e Onda nella concentrazione Eau de Parfum
Le Eaux de Parfum sono diverse rispetto agli estratti, cambia la formula non solo la concentrazione. Ho cambiato le percentuali di alcune materie prime e ho inserito nuovi ingredienti. Ad esempio, le note animali le ho sostituite con il frutto della passione che dà un tocco soffocante e indefinito. Le Eaux de Parfum sono più fresche e più semplici rispetto agli estratti.
Di cosa hanno bisogno i tuoi profumi per esprimersi al massimo.
Di una clientela curiosa con un grande spirito di ricerca ed un buon naso!
Cosa non troveremo mai nella collezione Vero Profumo?
Ah, bella domanda (ride). Non posso immaginarmi di creare un prodotto secondo il trend del momento. Ne sono incapace. Forse faccio prima a dirti quello troverete sempre nei miei profumi (ride) Creazioni che hanno un’anima. Fragranze uniche che parlano ai sensi.
Grazie Vero!
Lascia il tuo commento…
bellissima intervista davvero su Extrait si trovano sempre più contenuti di alta qualità, complimenti.
Lunga ed interessante devo dire che l’accostamento dei video da parte di Vero Kern è qualcosa che offre un nuovo punto di vista sul profumo.. rievocare le emozioni delle fragranze attraverso le immagini, anche se nel suo caso le immagini sono state fonte d’ispirazione.
L’ho letta in due parti perché al lavoro non posso distrarmi troppo, personalmente amo conoscere chi e quali emozioni e sensazioni vivano dietro ad un profumo.
Il solo annusare non completa il viaggio nella creazione, ci vuole consapevolezza di ciò che l’autore o l’artista ha voluto comunicare.
Conoscere un po’ più da vicino la vita e le passioni dei profumieri d’arte è un passo ulteriore verso questo splendido mondo, grazie del bellissmo articolo!