Il Limone. Il principe delle note citriche
I Limoni di Eugenio MontaleLa pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
Il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara – amara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
Tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.
Questo albero sembra avere origini indiane e fu probabilmente portato in Occidente dai Romani attraverso le vie di comunicazione marittime che dal mar Rosso si estendevano fino alla Malesia e all’attuale Vietnam. Il limone cresceva allo stato spontaneo soprattutto sulle montagne della penisola indocinese e nelle calde foreste ai piedi dell’Himalaya, ma venivano coltivati anche in Cina. In Italia si conosce la loro presenza dal I secolo dopo Cristo anche se molto rari, infatti, non ve ne è traccia nell’enciclopedia di Plinio. La diffusione della pianta nel mediterraneo è avvenuta grazie agli Arabi e i Crociati, testimonianza di ciò, il loro nome derivante dall’arabo “limum“.
Il frutto del limone era ritenuto sacro dai popoli islamici. Era utilizzato come antidoto contro i veleni e per tenere lontano gli influssi malefici dalle abitazioni, per questo motivo era consuetudine adornare le porte di ingresso con corone di limoni; i Greci lo importavano dalla Media soltanto per profumare la biancheria e come anti tarme ed era sconosciuto ai latini, fatta eccezione di Nerone che ne faceva largo uso, vivendo nel terrore di essere avvelenato.
Il nome botanico dell’arbusto è citrus limonum, appartiene alla famiglia delle Rutaceæ, e si presenta come alberello sempreverde abbastanza ramificato, dalla corteccia grigia e foglie cerose con meravigliosi fiori viola o bianchi dai quali si sviluppano tutto l’anno, con il clima favorevole, gli splendidi e gialli frutti che possono arrivare anche a mille per albero.
L’essenza di limone, come per tutti gli altri agrumi viene ricavata per spremitura a freddo delle bucce, mediante la quale si ha l’apertura del pericarpo che contiene l’olio essenziale, oppure attraverso distillazione, ottenendo però un prodotto con qualità più scadenti. Come per tutti gli oli essenziali ricavati da agrumi, la presenza di terpeni può causare fotosensibilizzazione e quindi, oggi vengono utilizzati quasi esclusivamente prodotti contenenti essenze deterpenate ottenute mediante distillazione frazionata. L’olio essenziale è molto leggero e presenta una colorazione dal giallo al verde pallido; in quanto nota di testa non ha una durata eccessiva e se si vuole far notare in una fragranza occorre corroborare questa essenza con neroli o petit-grain, portando il sentore agrumato sulle note di cuore. Utilizzata in profumeria per la creazione di note rinfrescanti in abbinamento a note dolci o fruttate, è anche l’elemento principale nelle colonie agrumate e negli accordi chypre.
Studi fatti sull’essenza hanno dimostrato che ha una spiccata azione battericida, ossia in grado di uccidere microorganismi quali il bacillo di Eberth – responsabile del tifo – pneumococco, streptococco emolitico e stafilococco. I principali componenti dell’olio essenziale del limone sono per la maggior parte terpeni quali limonene, β- e α- pinene, γ- terpinene, linalolo e acetato di linalile, mircene, β-fellandrene, nerale, geraniale (citrale), neril e geranil acetato, canfene, citronellale, nonanale.
Il principe degli agrumi può essere ritrovato nelle seguenti composizioni:
Citron Citron di Miller Harris un connubio di sentori freschi e solari: la piramide è agrumata di arancio, lime e limone siciliano, esplode di energia con tocchi di menta piperita e basilico, sublimandosi su una base di spezie, legno di cedro, muschio e cardamomo; Lemon Sorbet di Etro mediterraneo nelle note principali con arancio, petitgrain, bergamotto e limone, si arricchisce nel cuore con lavanda e rosmarino per chiudersi su note di sandalo e vetiver; Oranges & Lemons say the bells of St. Clements di Heeley mescolanza di agrumi quali bergamotto, limone, arancio potenziati da neroli e petitgrain e un dolce e squisito ylang-ylang su una base terrosa di vetiver; Eau d’Hadrien di Annick Goutal aldeidico e citrato, dai risvolti verdi e balsamici di cipresso, si evolve su note di pompelmo, limone, mandarino, arancio e un tocco di ylang-ylang; Fleurs de Citronnier di Serge Lutens la composizione viene costruita attorno al sentore di fiori di limone accompagnata da petitgrain e neroli addolciti da miele, su una a base talcata di iris e resina di storace; L’Etrog di Arquiste aromatico e fresco, unisce mirto a limone, mandarino e foglie di limone e poi si adagia su un fondo di labdano, bergamotto e legno di cedro; Series 8 Energy C: Lemon di Comme des Garcons un accordo vivace e vitaminico di bergamotto, limone e lime sostenuto da un cuore caldo di cardamomo, angelica e incenso, oltre che da un fondo di vetiver e muschio quercino; Acqua Decima di Eau d’Italie raggiante e solare, mette la menta in accordo con limone, mandarino e arancio per sprigionare un’intensa freschezza che si rende indimenticabile anche grazie a legni bianchi e vetiver; Limes di Floris presenta un arpeggio perfetto di petitgrain e limone infuso in un cuore floreale e fresco di neroli, tiglio e mughetto e chiuso da una coda muschiata; Citrine di Olivier Durbano fresca e speziata, la fragranza si apre con zenzero, pepe rosa, limone, arancio per poi scivolare dolcemente su note intense e avvolgenti come mimosa e cera d’api, prima di posarsi su un fondo terroso e asciutto ottenuto con legno di rosa, muschio e semi di carota.
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A questa bella lista (Citrine è un bellissimo profumo, esperidato ma speziato, con una bella evoluzione…Durbano non delude mai….!) aggiungo i limonosi super energetici Cédrat Enivrant Atelier Cologne, Citrus Verbena Intense L’Occitane, Lemon Line Mancera e Aromatic Lime Montale.
I citrus mi piacciono caldi, balsamici, quasi liquorosi come Lux di quell’angelo chiamato Mona di Orio e Hajj di SoOud e credo che Solaris sia sulla stessa scia ma me lo sono perso all’ultimo Esxence, cercherò di rimediare il più presto possibile, purtroppo Agonist non frequenta la mia zona…
Anche a me gli esperidati piacciono più infuocati che freschi, tanto che ho escogitato un sistema (poco ortodosso) per renderli più strong: li arrotondo con una goccia di ambra leggera o di vaniglia poco caramellata. L’ambra di Etro e la vaniglia di Mona di Orio sono perfette per smorzare le punte troppo accese delle colonie. Annusare per credere!