Il Gelsomino. Dalla natura con amore
Una fragranza lussureggiante che arriva sopra tutte le altre, esprime perfettamente tutto il suo carattere deciso ma indulgente.
Esiste una stretta correlazione tra olfatto ed emozione: gli odori giocano un ruolo centrale nel generare stimoli sensoriali, piacevoli e attrattivi. Molti profumi che noi percepiamo, sono miscele edonisticamente complesse composte da sostanze gradevoli e sgradevoli. L’essenza naturale di gelsomino è un esempio calzante di mescolanza di molecole sensorialmente discordanti, in quanto contiene sia sostanze piacevoli come alcol benzilico dal leggero sentore floreale e dolce, antranilato di metile, acetato di linalile, acetato di benzile, acetato di stirolile, descritto come fragranza “sognante ed eccelsa”, e, anche se presenti in piccolissime quantità, sostanze repulsive come l’indolo.
L’indolo, chimicamente parlando, è una molecola eterociclica prodotta per decomposizione dai rifiuti organici dal netto sentore fecale. L’assoluta di gelsomino indolica, estratta dal fiore, tuttavia differisce da quella non indolica, di sintesi, poiché in grado di attivare diversamente le nostre aree cerebrali è quindi percepito con un profumo diverso. Studi svolti dal dottor F. Grabenhorst, ricercatore presso l’Università di Cambridge, hanno portato a interpretare il comportamento umano valutando l’attivazione cerebrale della miscela in toto e dei singoli componenti. Dallo studio si evince che parti del cervello, come la corteccia mediale orbito frontale, reputata indice della gradevolezza olfattiva, ha la stessa risposta sia con la miscela sia con la singola sostanza piacevole. Interessante invece il comportamento delle zone che rappresentano la sgradevolezza, quali la corteccia cingolata anteriore dorsale, in cui si può notare la stessa risposta alla miscela e al componente sgradevole. Si arriva quindi alla conclusione che, non solo le sostanze sgradevoli vengono “omesse” dal cervello nella creazione composta, ma la enfatizzano, arricchendola di sfumature che la fanno sembrare migliori rispetto al solo componente gradevole.
Il nome del fiore sembra avere origini persiane, dalla parola ya-samn, che significa fiore bianco. Il gelsomino è descritto nelle narrative arabe con due temi contrastanti tra loro: da una parte l’amore puro e la verginità, e dall’altra la sensualità e l’erotismo. Viene infatti classificato da Paul Jellinek, noto profumiere tedesco, tra le essenze erogene e narcotiche, non opprime ma apre, rinfresca, libera la mente, studi clinici hanno infatti dimostrato che il profumo del gelsomino è in grado di far rilasciare, direttamente a livello ipotalamico, encefalina, sostanza che simula sensazioni di benessere fisico e mentale.
Appartenente alla famiglia delle Oleaceae, esistono più di duecento specie di gelsomino, ma dal punto di vista olfattivo, sono considerate solo il Jasminum grandiflorum, chiamato anche “gelsomino di Spagna” ora coltivato in Egitto, Italia, Marocco e India; e il J. Sambac o “granduca di Toscana”, poiché fu portato in Italia da Cosimo I de’ Medici, ora coltivato in Cina e India.
In passato l’essenza di gelsomino era ricavata attraverso l’enfleurage, tecnica oggi del tutto abbandonata, per l’eccessivo costo e per i lunghi tempi del procedimento. In questo sistema, a differenza della macerazione, nella quale il profumo è assorbito per osmosi dal grasso, le parti odorose del fiore, volatilizzandosi, saturano l’aria dell’ambiente e, avendo una maggiore affinità per le sostanze lipofile, vengono “catturate” dal grasso stesso, poi separato mediante adeguati solventi al fine di ottenere la concrète, una massa solida di colore bruno, che olfattivamente risulta voluttuosa, ricca, complessa. Diluendo la concreta con alcool etilico si ottiene l’assoluta del fiore molto più utilizzata ma meno “intrigante”. L’”huile antique au jasmin”, veniva invece ottenuto impregnando di olio di ben, ricavato per spremitura delle noci di moringa oleifera, teli di cotone o lino, adagiandovi sopra i fiori freschi. Dalla spremitura delle pezze si otteneva un olio aromatico molto rinomato in Francia.
Oggi la tecnica per ricavare l’olio essenziale è l’estrazione con solvente, generalmente esano o etere di petrolio, metodo molto più economico e rapido.
Profumi degni di nota dal sentore di gelsomino per eccellenza:
Love and Tears di Kilian, con una nota centrale fiorita e sublime di narciso, ylang.ylang, fiori d’arancio; Jasmin Full di Montale, insieme a esuberante caprifolìglio e melliflui fiori d’arancio; A La Nuit di Serge Lutens, in una tavolozza multietnica di gelsomino: egiziano, marocchino e indiano assieme a note verdi e resinose di benzoino; Jasmin et Cigarette di Etàt Libre d’Orange, una stupenda assoluta di gelsomino con tabacco, curcuma albicocca e profonde note ambrate e fava tonka; Le Jasmin di Annick Goutal, fresca radice di zenzero e succulenta magnolia rosa; Jasmin Rouge (Private Collection) di Tom Ford, frizzante nota di testa con bergamotto, mandarino, cardamomo; riscaldante zenzero e pepe bianco, un tripudio floreale di gelsomino sambac, ylang-ylang, neroli, ginestra un cuore verde di salvia sclarea e rotondità finale data dalle note ambrate, cuoio, vaniglia e woody; Drama Nuui di Parfumerie Generale, racchiuso ad una verde artemisia e calde sensuali spezie.
Lascia il tuo commento…
Sarebbe bello se in profumeria si utilizzasse ancora il gelsomino naturale. Ormai nei profumi cosiddetti di nicchia, per non parlare di quelli commerciali, c’è solo sintesi e dosi massicce di hedione (sigh)
Hai ragione Monia purtroppo le molecole sintetiche hanno preso il sopravvento su quelle naturali, è a volte non riusciamo neanche più a riconoscere le vere fragranze…
Molto molto interessante. La mia grande passione sono i profumi a base di legni, mi piacerebbe leggere qualcosa sull’essenza di gaiac e sapere secondo voi quali sono i migliori profumi al legno di cedro. Grazie
Annalisa
Ciao Annalisa, sicuramente farò un articolo sui legni e sul legno guaiaco ma, data la profondità delle essenze, magari in autunno, ora sperando che arrivi la tanto desideratata primavera incentriamoci sui fiori e fragranze estive. Grazie
Grazie Matteo per aver scritto questo articolo molto molto interessante! Adoro i profumi al gelsomino, in particolare Jasmin du Malabar. Mi piacerebbe davvero leggere un articolo sulla tuberosa! è possibile? :)
Annalisa, se ti piace il legno di cedro ti consiglio Cedre di Serge Lutens che contiene anche la tuberosa, la cannella e il muschio. Se ti piacerebbe sentire il profumo di legno di cedro anche sul tuo uomo consiglio The One for men di D&G (testa: coriandolo, basilico, pompelmo. cuore: fiori di arancio, cardamomo, zenzero. fondo: legno di cedro e ambra).
Buona annusata :)
Ciao francy assolutamente la tuberosa sarà uno dei miei prossimi scritti, aspetta ancora qualche mese e il tuo desiderio verrà esaudito. A presto
Era molto interessante articolo!!
E’ interesante sapere opinione per altri materie prime come narciso, iris, sandalo..