I + di Fragranze 10
E’ volata via. Quest’anno più velocemente rispetto alle scorse edizioni. Si è chiusa la fiera e ci dispiace tanto perché, come tutti gli appassionati di profumo, vorremmo che una simile manifestazione non finisse mai.
Tre giorni sono troppo pochi per annusare, testare, valutare, commentare, criticare, bocciare o promuovere tutte le creazioni esposte alla Leopolda e noi l’avevamo detto. Tre giorni passati a rincorrere creatori e nasi, costretti a soste forzate causa sovraffollamento degli stand, con le mani piene di fogli suddivisi in “novità” e “da risentire”, appunti scritti appoggiandosi su qualsiasi angolo che la fiera consentisse, sempre con la voglia di mettere il naso in ogni bottiglia che si parasse davanti. A nostro giudizio, quella appena conclusa è stata l’edizione più bella, la più affollata di novità, la più fertile di creatività, la più ricca di nomi nuovi, la più di tutte. Più, più, più… Ecco i PIU’ di Fragranze 10, secondo noi.
Lo stand PIU’ scenografico
Quello di O’driù, che a Fragranze ha apparecchiato le sue creazioni su una tavola coloratissima pronta per una prima colazione (alcolica), con vasetti di marmellata, miele, uova alla coque, biscotti, bustine di the al posto delle mouillettes e profumi offerti al pubblico dentro tazzine vintage con tanto di cucchiaino da degustazione. “Dopo la prima colazione, indossare un profumo è la prima scelta consapevole che facciamo al mattino”, così parlò Angelo Orazio Pregoni. D’effetto.
Il personaggio PIU’ fotografato
Intervistato e discusso: come previsto, Chandler Burr. Carismatico, esplosivo, divertente, ironico e pungente, ma con il sorriso. Un personaggio, insomma. Durante la lecture su Jean Claude Ellena (trasformatasi dopo pochi minuti in uno spettacolo teatrale) ha mostrato il suo carattere istrionico e di saper parlare benissimo l’italiano. “E’ impossibile creare un profumo che sia un capolavoro d’arte, utilizzando unicamente materie prime naturali” è solo una della tante affermazioni che hanno destabilizzato (non poco) il pubblico della Leopolda. One Man Show. Non perdetevi la video-intervista a Chandler Burr che abbiamo realizzato per voi.
Il personaggio PIU’ stravagante
La designer di accessori Naomi Goodsir che ha Firenze ha presentato le sue prime 2 fragranze: Bois d’Ascèse e Cuir Velour. Australiana di nascita, trapiantata in Francia, Naomi ha catalizzato l’attenzione del pubblico di Fragranze 10 con outfit vintage e cappellini bizzarri. Oltre ad essere eccentrica, è anche brava.
La materia prima PIU’ sorprendente
Il narciso proveniente da Grasse, ottenuto da IFF mediante estrazione in CO2 supercritica nei Laboratori Monique Rémy. Al naso rivela un’ampia palette di sfumature che vanno dal verde al fiorito, con sottotoni ricchi e mielati. Costo: 24.000 euro al litro. La qualità costa, sappiatelo.
Il naso PIU’ sfuggente
Antoine Lie. Era in fiera, ma noi ce lo siamo perso.
Il brand PIU’ alternativo
Nico Uytterhaegen. Designer e creatore di accessori fashion, arriva direttamente dalla scuola di Anversa come Libertin Louison (Technique Indiscrete). In fiera ha presentato una brand “differente”, distante dai canoni classici della profumeria artistica. Packaging ultra-minimale e fragranze aliene per chi cerca jus inconsueti e astratti.
La mouillette PIU’ divertente
Quella cartoon di Vero Profumo. Annusare un profumo diventa, sempre di più, un momento ludico. La prima a sdoganare la semplicità delle touche à sentir è stata Yosh con le mouillette-moustache a bastoncino. In questa edizione, per il lancio ufficiale di Mito, Vero Kern ha presentato una mouillette-fumetto disegnata da Sofo Berd che la ritrae come una diva del profumo. Geniale.
Il profumo PIU’ atteso
Aura Maris di Lorenzo Villoresi. Più volte annunciato come Mare Nostrum e all’ultimo sempre smentito, questo profumo era diventato quasi una leggenda metropolitana. La decima edizione di Fragranze ci ha regalato questa nuova opera di Villoresi, un mix di note agrumate, marine e fiorite che ci ha ricompensato di cinque anni d’attesa. Non perdetevi l’intervista a Villoresi che pubblicheremo nei prossimi giorni.
La creazione PIU’ controversa
Ovviamente, Red+Ma di Blood Concept, una sovrapposizione di note confortanti che ricordano il latte e pungenti che evocano il sapore metallico del sangue. Strano ma esteticamente bellissimo.
Il profumo PIU’ bello di questa edizione
A nostro giudizio sono stati tanti, tantissimi. Dalla rosa di Mona di Orio alla Capsule Collection di Pierre Guillaume, passando per Loretta di Andy Tauer, Johana di Keiko Mecheri, le fragranze di Jovoy e di Naomi Goodsir Parfums. Impossibile sceglierne solo uno.
Lascia il tuo commento…
I miei “più” sono stati i profumi di Neela Vermeire che non avevo provato a Milano e poi sono rimasta flashata dall’ultimo di Keiko, Amelie di Grossmith, il candy rose di Montale e Paestum Rose di Eau d’Italie.
CBurr: spocchioso e incompetente.
E’ stata un’esperienza fantastica. Simona hai ragione, tre giorni volano via in un secondo. A me sono piaciuti i NU-BE, i Jovoy, Ambre Dore di MPG e l’ultimo Frapin. E’stata una delusione Interlude… brrrr…. insulso e insignificante. L’australiana sembrava uscita da un film degli anni ’50 e poi il cervo impagliato era un po’ macabro ma sono rimasta piacevolmente colpita dai suoi profumi.
Era la mia terza volta e questa me la sono goduta tutta. I miei coup de foudre sono stati i Feuguia, Maria Candida Gentile soprattutto Burlesque, i Meo Fusciuni e Loretta del grande Andy! L’installazione è stata un fiasco, didascalica e povera di contenuti. Mi aspettavo qualcosina di più da uno come Chandler Burr.
Una bellissima esperienza, non la dimenticherò più e la muillette di Mito me la sono portata a casa come ricordo. Souvenir di vero!
Speciali i Fueguia, difficili gli O’driù, niente di che gli Arquiste, delusissimo da Lab on fire, Piguet, Different Company, Durbano e Ineke. Invece Tauer, Agonist e Grossmith sono una certezza, sempre.
Meravigliosa Firenze e meravigliosa Fragranze. Dentro tanti profumi c’ho lasciato un pezzo di cuore.