I creatori di Humiecki & Graef raccontano Blask e l’oud che non c’è (Video)
Calda e matura, con lievi accenti nutty, Blask, l’ultima creazione di Humiecki & Graef è apparsa Esxence 2011 accompagnata dai suoi creatori Tobias Mueksch e Sebastian Fischenich che si sono piacevolmente prestati a presentarci personalmente la loro ultima creazione.
“Vorrei presentarvi Blask, la nostra nuova fragranza. Blask è un termine polacco che significa “risplendere”.
Questo profumo come tutte le nostre altre fragranze è costruito attorno ad una situazione emotiva, una sensazione. In questo specifico caso si basa sulla fiducia. Quindi parliamo di sentimenti che esprimono la fiducia nata tra una persona giovane e una matura, è quella sensazione che ti fa sentire concreto, solido e sicuro. Un sentimento che ti fa risplendere come l’immagine che ho alle spalle e nella fragranza abbiamo cercato di rievocare questo stato di benessere.
Questa fragranza ha una base molto solida costruita con alloro, note di vino rosso in contrasto con una nota di noce posta all’apice della piramide olfattiva. Queste tre note unite sono una reinterpretazione dell’oud. Per noi è stato molto interessante creare una fragranza che abbia queste note balsamiche floreali unite a nuance un po’ dolciastre, che ricordano il lato mistico dell’oud. Però non è oud dato che l’oud mescolato agli ingredienti che noi utilizziamo non funziona per le nostre creazioni.
Io non credo che noi potremo mai lavorare con l’oud perché non fa proprio parte dei nostri ingredienti base, però quello che a noi piace è assolutamente il lato mistico di questa nota. Una nota che si sviluppa sulla pelle quando la indossi, che ti da quel certo non so che, quel tocco speciale sensuale ma non sessuale, che puoi percepire in Blask che è più da considerarsi come un sentimento profondo, una sorta di comfort zone.
Ho usato Bosque per molto tempo e mi intrigava moltissimo. Il segreto per indossare bene un nostro profumo è sentirsi molto vicino a qualcuno e per indossare Blask credo sia sentire una sensazione di fiducia verso qualcuno che si può esprimere anche attraverso una fragranza o l’olfatto. Non è qualcosa di cui devi parlare ma si basa più su una sensazione profonda. Per me questo è il segreto della fragranza.
Lavoriamo con Christophe Laudamiel e Christophe Hornetz da molto tempo ed è diventata una collaborazione molto stretta. E’ come una relazione. Con il passare del tempo abbiamo approfondito la nostra conoscenza. Tobias ed io non siamo dei maestri profumieri. Creiamo solo il concept di un profumo e poi lo presentiamo a Laudamiel e Hornetz e loro comprendono subito la nostra visione.
Quando immaginiamo un profumo, mettiamo insieme una serie di immagini ben specifiche, cerchiamo le parole giuste che meglio lo rappresentino e poi mandiamo questo briefing ai nostri nasi. Per lavorare bene dobbiamo essere certi che loro comprendano il nostro linguaggio che è verbale e visivo. Infatti all’inizio non parliamo di cosa debba sapere e di come debba essere la nostra fragranza. Anzi all’inizio non parliamo proprio. Descriviamo semplicemente la sensazione che deve evocare. Io credo che questo sia un modo un po’ diverso di lavorare perché lasciamo a loro totale libertà, nel caso di Blask abbiamo indicato solo tre idee: vino rosso, alloro e capelli grigi. Nel risultato finale per noi non sono importanti gli ingredienti suggeriti inizialmente, piuttosto l’evocazione del concetto di maturità che era quello che volevamo per questa fragranza.
Così attraverso gli anni abbiamo sviluppato questa speciale collaborazione fatta di immagini e poche parole, tanto che l’anno scorso l’Università di Berna ha voluto fare una ricerca su questo metodo di comunicazione. C’è una magia dietro questo modo di comunicare, quello che ritengo interessante è che abbiamo trovato attraverso le immagini una via per scambiarci sensazioni e odori senza utilizzare le parole. Credo che questo tipo di collaborazione sia qualcosa di molto speciale ed è il motivo per cui continueremo a collaborare con Christophe Laudamiel e Christophe Hornetz.”
Si ringrazia per la collaborazione Martina Fantini
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