Green, green, green and… green #3 ~ Miller et Bertaux
Un singolo filo d’erba, per i comuni mortali, può vagamente ricordare quella solitaria parte di un prato o quella più compatta di un campo rigoglioso.
Per un poeta come Walt Whitman, invece, toccato dalla grazia dell’ispirazione e del talento, questo stelo sottile, uguale a tanti altri, è il ponte di connessione tra la natura, l’universo e il nodo centrale di tutta la sua poetica. La sua prima raccolta di dodici composizioni, Foglie d’Erba (1855), ha il suo miglior verseggio in una lirica intitolata Il Canto di Me Stesso.
Con questo inno, pieno di vita, egli racchiude tutta la personale visione del divino e dell’umano e, con rime di rara sensibilità, evoca infinite distese vegetali di tale intensità da infondere loro una vera tridimensionalità olfattiva.
Una fragranza può quindi diventare anch’essa un traslato poetico, utilizzando le sue note odorose per raccontare altro. Questo liquido gioiello, capace di ricreare il corrispondente aromatico di un paesaggio immaginifico, nato dalle parole, è Green, green, green and… green #3 del marchio Miller et Bertaux.
Il brand francese del duo Francis Miller e Patrick Bertaux aggiunge una composizione dal color smeraldo alle altre fragranze della collezione: A Quiet Morning, Parfum Trouvé, Spiritus Land, Om, Bois de Gaiac et Poire, Shanti Shanti, Oh oooh oh, In, Study #17, Study #23, New Study.
Green, green, green and… green #3 è, come da nome, un verde quadruplicato in verde naturale, verde elettrico, verde mitizzante e verde espressionista. È un percorso attorno a differenti suoni di questo colore, il leitmotiv ideale che cerca il suo verso tramite tre archetipi vegetali.
La sua apertura è la fotografia di una felice quotidianità, una visione domestica di bambini che giocano nei cortili della nostra infanzia, tra vasi di gerani, palloni colorati e sprazzi d’erba medica, liberi e in piena autonomia. La verbena riempie l’aria di un primo pomeriggio di una calda estate, con il suo profumo famigliare e vivificante che si sprigiona non appena vengono sfiorate le sue diramazioni, impregnando le dita di un’impronta acuta e sapida come limone.
Le corse a perdifiato, per nascondersi tra le siepi di alloro, amplificano il respiro della fragranza in un riverbero boschivo dagli accenti più intensi, dall’aura quasi tangibile.
Da questo piccolo paradiso recintato, la fragranza si sposta verso altri luoghi in cui la natura diventa più selvaggia, non addomesticabile. Siamo in piena macchia mediterranea e i giochi infantili lasciano il posto a svaghi di antichi dei, tra una marea verde da vertigine e la bellezza silvana più antica del mondo. La presenza del coriandolo, erba di piccolo taglio tanto cara ai romani e ai greci, tratteggia il nuovo confine con il suo caratteristico odore delicatamente acidulato, fresco e puro come un erbario mai toccato da figura umana.
In questo angolo mitologico e contemplativo, il lentisco al tramonto sparge le inconfondibili stille di resina ardente, a tratti canforata, che si solidifica subito per l’aria battuta dal vento di scirocco. La sua preziosa aggiunta dona alla fragranza una tessitura acquarellata come la pietra giada, accarezzata da piccoli cristalli di sale che rendono il cuore della pozione più docile e rotonda, ammorbidendo la sua inclinazione florida e vigorosa.
In quella parte in cui la luce ancora si palesa mentre arrivano le prime stelle della notte, Green, green, green and… green #3 si adagia in un altro spettacolo naturale: un giardino così intensamente ricoperto da muschio verdastro da non distinguere più il sentiero dal panorama campestre visibile in lontananza.
I solidi tronchi d’albero si piegano a questo passaggio compatto e aromatico in cui il vetiver sembra regnare, incontrastato. Nessuna parte terrosa e umida è concessa a questo re della foresta ma solo i suoi timbri più squillanti e schietti, ben sorretti da un severo legno di cedro che riscalda e allo stesso tempo smorza l’inarrestabile ascesa arborescente.
Un tocco leggermente boisé ingentilisce e si scioglie nel caldo abbraccio di un gelsomino bianco che si apre solo con l’ombra della notte, emanando un profumo intenso, stordente, carnale. La svolta floreale sorprende ma non inclina alla facile voluttuosità notturna, mantenuta nel suo prezioso serraglio da un gruppo di bio muschi che mitiga la sua potenza e, allo stesso tempo, continua a mantenere viva la vastità e lo stupore di quest’anima da sovrano dei boschi. Green, green, green and… green #3 è la poesia olfattiva racchiusa in quattro lampi di verde.
Note olfattive Green, green, green and… green #3 – Miller et Bertaux: erbe aromatiche di giardino (alloro, verbena), coriandolo umido, linfa di legni fruttati, arbusto di lentischio, gelsomino bianco caldo (quello della sera), legni evidenti (cedro, vetiver), bio muschi.
Concentrazione e formato Green, green, green and… green #3 – Miller et Bertaux
Eau de Parfum, 100ml
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