Galateo olfattivo in ufficio: quali profumi indossare sul luogo di lavoro
Che profumo indossare in ufficio? C’è una specie di bon-ton da tenere presente? Certo, è una questione personale ma si può consigliare qualche regola di galateo olfattivo, dal momento che i luoghi di lavoro sono spazi condivisi con gli altri. «Il punto di partenza è non esagerare», dice Silvia Monti, creatrice di fragranze e fondatrice del marchio Peccato Originale. «In tutti i ruoli e in tutte le situazioni: è evidente che poi si può specificare il caso a seconda che una persona occupi un ruolo manageriale, subordinato, a contatto con il pubblico, con i bambini o in ambiti particolari».

Chi è al vertice di un team spesso vuole esprimere il suo potere con note persistenti, ambrate o speziate. «Come se volesse attrarre l’attenzione», spiega Claudia Romani, psicologa e psicoterapeuta a Roma. «Il profumo può essere determinante nello stabilire le distanze con gli altri, tenere lontano o, al contrario, catturare e avvicinare». È fondamentale, per esempio, che, chi lavora con i bambini o insegna a scuola, indossi accordi appena percettibili, delicati e non invadenti. «Agrumi, tocchi salati o talcati», precisa Gabriella Chieffo, creatrice di profumi e titolare dell’omonimo brand. «Allo stesso modo, un medico o un infermiere deve optare per un bouquet il più possibile neutro e “pulito”, al muschio bianco, alla lavanda o ai fiori di cotone». Se l’occasione è un colloquio di lavoro, la parola d’ordine è sicuramente non stordire, ma in qualche modo farsi notare e lasciare un segnale che rimanga impresso all’interlocutore.
Negli Stati Uniti la tendenza è opposta: da anni il profumo nei luoghi pubblici non è tanto ben visto, anche perché sono stati riscontrati diversi disturbi riconducibili, secondo l’Università di Washington, all’esposizione ai profumi, anche a quelli cosiddetti naturali o derivati dagli oli essenziali. La motivazione è stata definita di salute pubblica, perché le essenze possano causare allergie, asma e problemi respiratori e viene definita Sensibilità Chimica Multipla (MCS). In California, da sempre famosa per sua fama salutista, più di dieci anni fa è apparso un cartello nel celebre teatro Berkeley Rep con la scritta “Per favore niente profumi forti”. Se da una parte è provato che l’olfatto ha una valenza emotiva molto forte, dall’altra è sempre più diffusa la tendenza che possa incidere anche sulla sfera produttiva.
Gary E. Schwartz, professore dell’Università dell’Arizona, sostiene che alcuni accordi, come il muschio e il sandalo, contrastano diverse sensazioni negative, tra cui l’ansia e lo stress che impediscono di concentrarsi e di lavorare bene. «Altri ingredienti che esercitano un effetto calmante sono la valeriana, la noce moscata», prosegue Gabriella Chieffo. «Mentre gli agrumi infondono energia, la vaniglia potenzia l’attenzione e la menta è indicata per cercare la motivazione». Non solo, la menta è utile per calmare il mal di testa, anche quello provocato dall’affaticamento oculare dopo molte ore trascorse al computer. Un altro olio essenziale consigliato e poco conosciuto è quello di litsea, un piccolo albero tropicale che cresce in Cina e in Vietnam: le sue proprietà, oltre a stimolare le difese immunitarie, mitigano la stanchezza. La lista è ancora lunga: il patchouli migliora la creatività, il benzoino è rasserenante, il petitgrain accentua la memoria, l’olio estratto dalla canfora allenta la tensione nervosa. Tutti fattori molto importanti nel mondo del lavoro.
Photo Credit: Shutterstock
Lascia il tuo commento…