Francine ~ Francesca Dell’Oro (Perfume Review)
Anche se quest’inverno si è rivelato decisamente clemente, le giornate sempre più luminose fanno venire voglia di evasione. Lasciare i capi pesanti per indossare tele leggere, via le pump e sì a sandali tropeziennes, ciao ciao ufficio e bagaglio light per destinazioni nuove e sorprendenti… anche solo per pochi giorni!
Il corpo reclama relax, in armonia con i ritmi calmi della natura e non occorre andare in chissà quali territori esotici per trovare la meraviglia che sa ricaricarci a dovere.
“Albeggia. Sul cielo azzurro cinereo d’una dolcezza triste e profonda, curvato sull’immenso paesaggio silenzioso, passano sfiorando larghi meandri di un rosa pallidissimo, via via sfumanti nell’orizzonte ancora oscuro. Grandi vallate basse, ondeggianti, uniformi, s’inseguono sin dove arriva lo sguardo, chiazzate d’ombra, selvagge e deserte. Non un casolare, un albero, una greggia, una via.”
Nessuno meglio di Grazia Deledda ha saputo riportare su carta gli odori e i colori della sua Sardegna selvaggia, indomita, stupefacente.
Basta leggere poche pagine e il desiderio di partire è immediato. Per chi però questo desiderio non lo può esaudire, Francesca Dell’Oro ci offre una fuga in bottiglia con Francine, un parfum fiorito verde con spiccate note ambrate che trasporta in terre incontaminate battute dal vento e scaldate dal sole. La creazione è opera di Jacques Florì, chez Robertet, già Naso per grandi maison come Amouage e Xerjoff, che con Francine si allontana dalle grandi creazioni a base incenso, per cogliere il guanto di sfida e creare “un soffio, un ansito misterioso che pareva uscire dalla terra stessa.”
Si apre vivace e verdissimo, Francine, con note spumeggianti di limone e bergamotto che sono una dichiarazione d’amore per il Mediterraneo e i suoi frutti. L’apertura degli agrumi scivola poi verso note più fresche di galbano che regalano alla fragranza quella sensazione di camminare “en plein air” sull’erba bagnata di rugiada.
Le prime evoluzioni danno proprio la sensazione di essere altrove, persi in una passeggiata lenta nella natura a ridosso del mare. Mare, però, che non sentiamo, perché il nostro naso è inebriato dagli odori della macchia mediterranea, grazie alle note asciutte e balsamiche di lentisco e basilico che regalano un’evoluzione meno frizzante dell’apertura, ma decisamente più contemplativa e impediscono alla fragranza di divenire troppo acida.
Di nuovo, poi, il profumo assume un carattere diverso nella sua evoluzione e ci porta verso un’eleganza sussurrata di fiori di gelsomino, freschi e morbidi, stemperati da note di legni che impediscono a Francine di venire dominato dal fiore. L’eleganza del gelsomino è infatti presente, ma mai prepotente, preferendo restare al passo con l’identità verde della fragranza.
Dopo un’abbondante mezz’ora, cominciano ad apparire le prime note più rotonde. Sentori lontani di ambra e muschio, infatti, portano verso il basso la fragranza, altrimenti molto aerea e verde, riconducendoci verso la meraviglia del Mediterraneo, verso la sua terra scaldata dal sole, con note vagamente orientali e vintage che però non prevaricano mai, restando in penombra, limitandosi, e bene, a rendere la composizione più sensuale e calda.
L’apprezzabile equilibrio del sillage e l’evoluzione che si sviluppa per molte ore rendono Francine una composizione moderna, piacevole da indossare, rilassante e rinvigorente, senza però perdere quel tocco di delicatezza e femminilità che crea un fil rouge tra la creazione e il suo nome.
Francine di Francesca Dell’Oro è una fuga libera e delicata verso spazi verdi incontaminati, è la meraviglia della natura nel suo risveglio primaverile, quando il sole ricomincia a scaldare ciò che l’inverno aveva posto a riposo e tutto ricomincia a respirare.
Siete pronti a partire?
Lascia il tuo commento…
Frascine è intrigante sa di fresco pulito delicato e si evolve sulla pelle dando sensazioni sempre diverse sembra di cambiare profumo ogni 1/2 ora……quando lo indosso cambio carattere e le sue sfumature mi fanno ricercare piacevolmente emozioni vecchie stimolandone nuove perché la sua naturale creazione ha il semplicissimo effetto di trasmettere benessere