Francesca Dell’Oro e il talento naturale di trasformare l’eleganza in profumo
“Le mie fragranze possiedono sempre qualcosa di autobiografico: un momento, un’emozione, un ricordo…”.
A parlare è una donna dagli occhi luminosi e la voce appassionata tipica di quelle persone consapevoli di essere fortunate perché fanno il lavoro dei propri sogni. Francesca Dell’Oro è una creatrice che concede poche interviste: ai microfoni preferisce le mouillette che annusa nel silenzio del suo laboratorio, uno spazio dove immaginare nuove fragranze, testare materie prime, sperimentare combinazioni inedite di essenze da inserire nelle sue creazioni. Tutte “no sex”, tiene a precisare, “perché quando creo voglio totale libertà, non amo le imposizioni di genere”.
Dotata di un talento naturale nel trasformare l’eleganza in profumo, è durante l’infanzia che Francesca scopre di avere un olfatto sensibile alla natura, appassionandosi agli aromi e ai profumi che sprigionano i giardini lungo le sponde del lago di Como. Nata a Lecco, si laurea in Comunicazione presso l’Università IULM di Milano, per poi collaborare con diversi brand di moda occupandosi della grafica e del lancio di nuovi prodotti.
Dinamica per natura, sempre in cerca di nuovi stimoli, dopo questa esperienza apre una boutique dove si occupa di ricerca stilistica e, in particolare, dell’inserimento di nuove fragranze da accostare alle collezioni. Ma all’olfatto non si comanda. Nel 2011, dando voce al proprio impulso creativo e alla sua ininterrotta passione per il mondo dei profumi, Francesca Dell’Oro decide di creare un suo progetto olfattivo: una linea di fragranze che porta il suo nome. Per realizzarlo, senza scendere a compromessi in termini di qualità del prodotto, la creatrice si affida ad aziende leader a livello internazionale, curando personalmente ogni fase del processo creativo e produttivo, ponendo particolare attenzione alla selezione di materie prime di qualità, grazie alla sua formazione altamente specialistica e sempre aggiornata. Materie prime ricercate che, una volta lavorate, diventano prima accordi e poi fragranze piene di joie de vivre, quella scintilla magica che Francesca Dell’Oro ha infuso in sette opere, dove le nuance pastello del jus vibrano all’unisono con gli accordi della piramide olfattiva.
Avvolgente e sensuale come un abbraccio, Ambrosine è una delle prime creazioni di Francesca Dell’Oro. Una fragranza dal carattere languido rivelato anche nella cromia “peau” del jus. Priva di contrasti, ombre e spigoli, in alcuni passaggi accarezza note ovattate e ambrate, in altri si sofferma su legni caldi e fiori soffici. Sulla pelle femminile si fa romantica e intima, mentre su quella maschile diventa rassicurante e confortevole. Invece, una scia color azzurro polvere connota la piramide di White Plumage. Lieve come una piuma, è un profumo quasi nostalgico che intreccia note lattee, fiori candidi, volute impalpabili e muschi bianchi. Sfida il difetto imperdonabile e al contempo meraviglioso del profumo, l’invisibilità, con una piramide orientale, legnosa, muschiata che all’inizio pare senza peso, ma poi si rivela ostinata sulla pelle con un sillage sottile ma intenso.
Un bignè riempito di polpe e petali esotici, reso ancora più goloso da una glassa ambrata. Lullaby è un ossimoro: un profumo cremoso e frizzante, attraversato da note gourmand e luminose. La sua piramide olfattiva, in perenne movimento, sovrappone in un armonioso caos accordi fruttati, fioriti, ambrati con sentori croccanti e rotondi, per disegnare una femminilità spensierata, piena di energia. Al contrario, la piramide di Francine è un tuffo nel verde più profondo e brillante, negli odori selvatici della macchia mediterranea. Nel suo jus color muschio odori pungenti e aromatici fanno da contrappunto a un fondo voluminoso di note legnose e a un passaggio di note solari. Una fragranza figurativa screziata da toni effervescenti, che cattura uno scorcio di natura incontaminata tra la Corsica e la Sardegna.
Viaggia verso terre lontane, invece, la scia giallo zaffiro di Envoutant, che Francesca Dell’Oro ha riempito con le essenze più sontuose dell’oriente, quali l’oud, il patchouli e lo zafferano. Quasi ipnotico, il cuore-gioiello della fragranza racchiude un intreccio di assolute di rosa, gelsomino Sambac e osmanthus. Stupisce per l’intensità dei suoi accordi di fondo, composti da radici divine e impronte animali, ma soprattutto per la grande capacità emozionale della formula. Fiorito all’ennesima potenza, l’essenza odorosa di Fleurdenya si colora di una nuance rosa tenue, un dettaglio che rivela l’eleganza senza tempo di questa fragranza. Evocazione dell’aroma narcotico di un giardino in pieno sboccio, per raffinatezza e intensità ricorda le creazioni dei primi del Novecento, quando i profumi erano immortali e non seguivano le mode. Il segreto della sua bellezza è nascosto tra i petali del fiore che domina la formula: una magnifica gardenia, in bilico tra dolcezza moderna ed eleganza retrò. Chiude la collezione un orientale dagli accenti cuoiati e dai riflessi infuocati, Page 29. Come il foglio di un diario, come la pagina di un libro, un profumo che contiene tante emozioni. Possiede un carattere deciso, ma riesce ad essere anche romantico e morbido. In accordo all’intera collezione, ha un’evoluzione lunga e sfaccettata, durante la quale si alternano accenti penetranti a tonalità trasparenti e delicate, in una spirale che mescola fiori acquarello, note esperidate, rizomi pallidi e cortecce antiche.
Sette fragranze che brillano di bellezza, dentro un flacone da collezione intagliato come una gemma preziosa e disegnato per catturare la luce e poi rifrangerla in mille bagliori, creando l’illusione che il liquido odoroso splenda di luce propria. Quale vorreste scoprire per prima?
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Mi piacerebbe sapere d più su Ambrosine, grazie!
Page 29 e anch’io Ambrosine
Giveaway in arrivo??? Ditemi di sì!!!
Ah, dimenticavo…. mi incuriosisce tantissimo Envoutante
Ciao, senza dubbio white plumage e ambrosine
Sogno di sentire Fleuredenya… adoro la gardenia!
Nn conosco questo marchio e non mi pare di averlo visto a firenze, quindi direi tutti!!
Decisamente l’ossimoro di Lullaby