Fragranze come DeLorean per viaggiare nello spazio-tempo
“Quest’estate ce ne andremo al mare”, cantava Giuni Russo nel lontano ’82. Nel 2020, quasi quasi, è meglio non programmare nulla, se non spostamenti puramente virtuali, lasciandoci trasportare da note evocative e vibrazioni olfattive. Prima di tutto, ci vuole un taglio netto con la realtà, con il qui e ora, con i ritmi frenetici della routine urbana che ci ha fatto perdere il piacere del rallentare e ci ha costretti a dimenticare cosa significhi l’espressione “take your time”.

L’antidoto è Leisure in Paradise di Simone Andreoli: leisure significa ozio, quell’otium che già gli antichi Romani amavano e predicavano come necessario per riflettere e programmare. Con Leisure in Paradise, Simone Andreoli racconta Cuba, ma potremmo essere ovunque, con la nostra pelle scaldata dal sole, una pelle già abbronzata, tiepida, che sa di cocco, crema solare e sensualità. Tanta sensualità.
Temperature hot, stavolta non al mare, ma nel deserto, con Saharian Wind di Mancera, una composizione audace e suggestiva che fa venire in mente gli spazi sconfinati, l’avventura, la ricerca di un qualcosa che, forse, ancora non si sa: luce e calore accompagnano in questo viaggio, attraverso le note di patchouli, vaniglia, ambra e tabacco, che si riconoscono nell’insieme legnoso, speziato e intenso.

Ma è estate, e c’è soprattutto voglia di trasparenza, leggerezza, “di sole e d’azzurro“. Mediterranee di Molinard è tutto questo e ci permette di immaginare un qualsiasi luogo del cuore, senza andare troppo lontano: restiamo nel nostro Mediterraneo, che sia qui in Italia o nella biancazzurra Grecia, se chiudiamo gli occhi possiamo sentire e vedere il mare, un mare calmo che parla all’anima e ci infonde spensieratezza e pace, con note morbide, solari e leggere di legni, fiori e muschi.
Se poi volete un’immersione nella Dolce Vita, in quella più chic e rilassata, la destinazione è proprio dietro l’angolo: ci porta Fleur de Portofino Acqua di Tom Ford, un concentrato di fiori bianchi, scaldati dal sole, dolci e agrumati, frizzanti quanto basta per un effetto immediato di buonumore.
Fiori e ancora fiori, in una meravigliosa e provvidenziale overdose: Osmanthus Blossom di Jo Malone London ci porta in Corea, nel giardino segreto di Huwon, dove possiamo sederci, chiudere gli occhi e respirare l’aria rasserenata dalle note verdi, acquatiche e dolcemente agrumate di questo bouquet morbido e vellutato che sussurra un invito alla calma, ai respiri lunghi e lenti, alla filosofia zen.
Un’atmosfera molto simile a quella che crea il sorridente Springtime in a Park di Maison Margiela, che ci fa immergere nella freschezza floreale-fruttata di un’oasi verde a Shanghai. Ovunque siamo in realtà, Springtime ci regala una sensazione confortevole di purezza, che sembra davvero annullare qualsiasi pensiero negativo.

Ancora più immersiva è l’esperienza che ci regala Nymphaea di Monotheme, portandoci virtualmente (e forse inaspettatamente) a Giverny, in Normandia, dove Monet dipingeva le sue opere. Nymphaea trasmette tutta la purezza del fior di loto, ammorbidito poi da ambra e vaniglia che donano corpo e femminilità alla fragranza, che trasmette quiete e serenità.
Cosa ne pensate, poi, di svegliarvi una mattina tra California e Arizona? Sedona Blue di Keiko Mecheri è la sensazione di respirare a pieni polmoni l’aria frizzante del primo sole, e la comunica con agrumi – soprattutto in apertura – e il tocco earthy e ben più corposo delle spezie, delle note verdi e dei legni.
C’è infine il viaggio vero, quello che si fa senza spostarsi di un centimetro. È il percorso di introspezione, l’unico in cui la meta è vicina eppure non ci è dato di sapere nulla su cosa ci sia ad attenderci. Vaadhoo di Memo Paris è, per il naso di passaggio, un mix molto ben riuscito di note verdi, legnose e aromatiche, se vogliamo più adatto alla pelle maschile; per il naso sensibile, oltre a una bellissima fragranza, Vaadhoo è anche la via verso il sé più profondo, verso il superamento di tabù e preconcetti.
In modo simile, ma ancora più assertivo e coinvolgente, ti cattura Evodià della collezione Relazioni Olfattive, di Omnia Profumi. Evodià – che significa fragranza in Greco – ha qualcosa di indefinito che non può lasciarti indifferente. È un profumo magnifico e magnetico, con tanto vetiver, note legnose, incenso, iris (la parte terrosa, non floreale) e una forte componente balsamico-aromatica. Ma c’è ben altro, perché non abbiamo a che fare con una semplice fragranza ben riuscita, se la sai ascoltare, perché ti fa riaffiorare qualcosa che credevi dimenticato, o talmente messo da parte che è stato coperto da anni di polvere e censure. Evodià è commovente, questa è la verità. Non lo troverete scritto da nessuna parte, ma è un vero percorso di introspezione, che è l’unico vero viaggio di cui, probabilmente, tutti abbiamo bisogno. E c’è anche il bonus: come cantano Huey Lewis and The News, “Don’t need no credit card to ride this train”.
(Photo Credit: Adobe Stock)
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Che meraviglia di lettura, lo ho fatto spesso, viaggiare senza muovermi di un centimetro, nei momenti difficili fatti di buio totale e in un angolo di luce ritrovare colori, sapori e profumi tali, da farmi brillare il cuore, grazie quindi a chi ha scritto questo articolo e chi crea profumi ancora oggi che mi fanno brillare il cuore.
Wow, grazie per la new, un’altra uscita del bravissimo Simone Andreoli, Malibù mi ha accompagnata la scorsa estate, ora sono curiosa di provare Leisure in Paradise che dalla vostra descrizione sarà certamente un altro meritatissimo successo.
Buon naso non mente ….
Grazie a te, Linda, per essere passata di qui! Ancora una volta Andreoli si dimostra essere “in gran forma”, il tema tropical è difficile da affrontare ma lui dimostra di saperlo sviluppare bene, con originalità ed equilibrio.
A presto!