Fragranze 10 dalla L alla Z
L come Linguaggio
“Quello che manca alla profumeria è un vocabolario perfetto. Raccontare un profumo è difficile, quasi impossibile, perché non esiste un linguaggio olfattivo. L’unico modo per riuscirci è ricorrere al linguaggio delle arti figurative”. (Chandler Burr)
M come Messico
Ha un’anima messicana una delle collezioni che ha suscitato maggior interesse tra il pubblico di Fragranze 10, Arquiste, termine che unisce le parole spagnole Arquitectura (architettura) e Historia (storia) e la parola francese Artiste (artista). Ideata da Carlos Huber, giovane creativo laureato in Architettura e Conservazione dei Beni Storici presso la Columbia University di New York, Arquiste, è una collezione di profumi che trasporta chi li indossa in momenti storici suggestivi. Grazie a una meticolosa ricerca di ingredienti rari e di alta qualità, ogni fragranza Arquiste richiama l’esperienza olfattiva di un particolare momento e luogo, permettendo sia all’uomo, che alla donna di sbloccare rivelazioni personali e di rivivere la storia in modo più intimo.
N come Nuvole
Impossibile non notarle, galleggiava soffici e gonfie di odori nel cielo della Leopolda. La magnifica mise en scene di Alessandro Moradei sul tema del viaggio sarebbe stata completa se, alla fine della fiera, le nuvole si fossero trasformate in un acquazzone di profumo. Peccato…
O come Oh my God, ancora Oud!
Ebbene sì, anche questa edizione di Fragranze si è lasciata dietro l’ennesima sfornata di fragranze all’oud. Chi non aveva ancora cavalcato il trend ha rimediato con una personale interpretazione di questa materia prima miracolosa che (pare) assicuri la moltiplicazione dei fatturati. Entrano di diritto nel sovraffollato club dell’oud: Oud d’Arabie, la nuova collezione di cinque fragranze di Laura Tonatto, Royal Oud de La Maison de la Vanille, Oud Luxor di Memo Paris, Oud di Robert Piguet, Oud Ever di Montale, Ambre Doré di Maitre Parfumeur et Gantier, Nemer di Boadicea The Victorius, Eros di Peccato Originale e La Fumée Arabie di Miller Harris. O Signore del Profumo, dacci il nostro oud quotidiano, ma anche qualcos’altro. Amen.
P come Packaging
Dimenticatevi il flacone squadrato formato standard e la classica scatola di cartone, i nuovi packaging sembrano tutto fuorché confezioni di profumi. Il packaging è bling bling in House of Sillage con flaconi tempestati di Swarovski creati ad hoc per conquistare i mercati russi e mediorientali. Il packaging è ludico e si nasconde sotto le sembianze di un cupcake ricoperto di golosità nella neonata collezione di Gherard Ghislaine, Alice & Peter, pensata per compiacere i consumatori under 30. Il packaging è colto e mimetico per Eight&Bob e Paper Passion: oltre a custodire la bottiglia, deve confondersi tra i volumi di una biblioteca. Il packaging ha un design evoluto secondo Nu_Be che ha creato un pack in polistirolo che per aprirsi deve essere rotto e questo è l’unico modo per arrivare alle fragranze della collezione ispirate agli elementi primordiali dell’universo. Il packaging è misterioso, avvolto da un’aura di mistica bellezza nella collezione di Odeur de Sainteté, creata da Chantal Sanier che ha nascosto le sue fragranze lunari sotto una cloche argentata per preservarle dalla luce.
Q come Quello che ci ha fatto aspettare (ma ne valeva la pena)
Lorenzo Villoresi con Aura Maris. Udite, udite… il naso fiorentino ha già annunciato una nuova fragranza per marzo 2013, sempre per la collezione Mare Nostrum. Evidentemente, ha tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto e farsi perdonare per l’attesa.
S come Scent Dinner
Confusione dei sensi. Sapevate che i profumi hanno un gusto e la percezione di una pietanza si deve principalmente all’olfatto?
I commensali che hanno partecipato al banchetto dei profumi ideato da Chandler Burr ve lo potranno confermare. Il menù della scent dinner era costituito da cinque portate ispirate ad alcuni dei profumi più famosi di Jean Claude Ellena (Concentree d’Orange Verte, Terre d’Hermes, Eau Claire des Merveilles, Un Jardin sur le Toit). Sotto la direzione artistica di Chandler Burr, lo chef ha cucinato: capesante marinate al Campari con arancio caramellato, limone e lime grattugiato; ravioli di vitello brasato con ginepro, pepe nero, pepe rosa e cardamomo; petto di anatra Mulard condito con ribes, vaniglia, chiodi di garofano e scalogno al sale… Slurp!
T come Touche à sentir
Una volta, era una semplice striscia di carta bianca, di grammatura media e priva di colla. Si usava e poi si buttava via. Oggi, la touche à sentir è molto di più. In una metamorfosi che dimentica la semplicità della carta e privilegia forme e materiali fantasiosi, tra le mani dei profumieri, la touche à sentir o mouillette è diventata oggetto-feticcio che amplifica e memorizza le sensazioni del profumo. A Fragranze 10 , per annusare i profumi il pubblico ha trovato mega cotton-fioc (Nasomatto), piume da sniffo (Nez à Nez), calici di carta (Olfattorio), sacchetti da the (O’driù), strisce-comics (vero.profumo), garze monacali (Odeur de Sainteté) e ostie eucaristiche (Peccato Originale). L’evoluzione della mouillette è appena iniziata.
V come Verità
“I produttori non conoscono le materie prime e non sanno cosa c’è dentro i loro profumi” (esternazione di un addetto ai lavori che preferisce rimanere anonimo). Nessuna affermazione è stata più veritiera.
Y come Young Generation.
Naomi, Antonio, Nico, Silvia, Marie, Oliver, Carlos, Clara, Pierre, Angelo. La nuova generazione di “concepteurs de parfums” è sotto i 40 anni (anno più, anno meno), tutti intenzionati a rivoluzionare la profumeria artistica e a contendersi il titolo di miglior parfumeur del terzo millennio. Dormano, però, tranquilli i creatori con tanti genetliaci alle spalle: il vento della rottama(rivolu)zione di Matteo Renzi non ha trovato porte aperte alla Leopolda e infatti l’intera edizione è stata una sorta di celebrazione a Jean Claude Ellena, classe 1947.
Z come Zafferano
E’ stata la nota vedette della fiera e, siamo sicuri, riscalderà l’aria gelida del prossimo inverno. Presente come il prezzemolo, lo zafferano insaporisce e riscalda le formule dei nuovi profumi, da Black Saffron di Byredo a Saffron Rose di Grossmith, ma droga con la sua calda scia anche il trio Veni, Vidi, Vici di Histoires de Parfums, Alfa di Mendittorosa, Heliotrope di Oliver Durbano, Nemer di Boadicea The Victorious e Rosamunda di Laboratorio Olfattivo. Per Lithium di Nu-Be, il naso Nicolas Bonneville ha lavorato sul tema “metal safran” e su un accordo ossido di rosa e safraleine per ottenere un profumo pieno di contrapposizioni dal sillage caldo-freddo/tenace-delicato in cui si ritrovano la freschezza di una rosa appena colta e l’aroma infuocato delle spezie. L’inverno profumerà di zafferano!
X come XOXO
Baci, abbracci e arrivederci alla prossima!
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l’addetto ai lavori ha ragione da vendere
La cosa non mi stupisce affatto. Fiere come Frgranze e Exsence sono sempre state l’occasione per tanta gente frustrata di sfoggiare un’ignoranza in materia di profumi senza eguali. Simona, se me lo permetti posso promuovere qui su extrait la rottamazione dei sedicenti esperti di profumo? Grazie. Un caro saluto e buon lavoro.
BELLA INIZIATIVA NYLON, TE LA QUOTO IN TOTO!!!
Q come quasi quasi me li porto tutti a casa!!
ahhhhhhhh la bella rosa zafferana di Gross… tra me e lei è stato subito un coup de foudre. Non credevo fosse possibile perché i primi Grossmith li avevo trovati troppo pesanti e classici ….e invece questa volta mr Brooke ha fatto centro!
Posso suggerire una lettera? P come picco. Il settore sta colando a picco ma forse è una fortuna per tutti noi. C’é la speranza di ricominciare con uno spirito rinnovato, imparando dagli errori commessi nel passato. Svegliaaaaa, ragazzi… la bolla è esplosa! Ciao Simona e complimenti per il tuo sito!