Flowerhead. Byredo celebra la bellezza dei fiori
“Come le donne che davanti allo specchio si preparano per le più folli notti d’amore, i fiori escogitano ogni stratagemma per sedurre api, farfalle, uccelli e farsi visitare e inseminare dal variegato popolo dei loro amanti. Per questo essi si inventano le forme più eleganti e originali, i colori più vivaci, e soprattutto i più conturbanti aromi, gli stessi che poi fissati nei profumi femminili offrono ad ogni donna l’arma più sottile ed efficace per le proprie conquiste amorose.”
Tratto da “La vita amorosa dei fiori da profumo” di Otte Jean-Pierre
Nella “terra dei mille profumi”, come la definì Jean Paul Guerlain durante uno dei suoi viaggi nelle regioni del Sambac e del Mysore, i fiori sono protagonisti in tutti i rituali religiosi, in particolare durante la cerimonia nuziale, la vivaaha, che la tradizione induista vuole che sia celebrata con un trionfo di fiori. La sposa ha il viso e il capo ricoperti di fiori e indossa ghirlande che scambia con il futuro sposo in segno di rispetto. Marito e moglie durante la cerimonia siedono sotto un baldacchino nuziale, il mandapa, interamente coperto di fiori esotici e, una volta uniti in matrimonio, camminano su un tappeto ricoperto di fiori, sotto una pioggia di petali lanciati in aria dai partecipanti alla cerimonia. Mille fiori dai mille colori che rilasciano il loro aroma per festeggiare la nascita di una nuova famiglia. La vivaaha è anche uno dei ricordi d’infanzia di Ben Gorham che l’ha rievocata in Flowerhead, il profumo che insieme a Encens Chembur, Black Saffron e Oud Immortel esplora l’eredità culturale del fondatore di Byredo.
Flowerhead è un multi-flowered come Inflorescence, dominato dalla triade fiorita per eccellenza: tuberosa, rosa e gelsomino selvatico del Sambac, una varietà più pregiata e fragrante rispetto a quella di provenienza europea. E’ un profumo fresco, delicato ma intenso, sfumato da un accordo verde pastello, con un’evoluzione molto ampia, a tratti romantica quando emerge la rosa, a tratti sensuale quando è la tuberosa a prendere il sopravvento sulle altre note. Invece è costante la presenza luminosa del gelsomino, che in questo jus mette da parte il suo carattere ipnotizzante per diventare un sottofondo soave, smorzando la facette acida della rosa e quella medicinale della tuberosa. Questo cuore classico che omaggia i tre fiori icona della profumeria è continuamente stuzzicato da un terzetto di ingredienti piccanti che ne sostengono e ne valorizzano al contempo le eccellenti qualità: la pungente effervescenza solare del limone siciliano, il dolce infuso speziato di semi di angelica e il gusto fruttato del mirtillo rosso.
Il risultato è un profumo che “viaggia” a lungo sulla pelle e non è mai uguale a se stesso, con accordi prima dolci e poi pungenti, passaggi che un secondo prima appaiono delicati e un attimo dopo si rivelano conturbanti e riflessi luminosi che diventano ombrosi. Flowerhead celebra la pura bellezza dei fiori con una cerimonia che si prolunga nel tempo grazie all’intensità aromatica dei suoi ingredienti e a una coda corta ma dalla lunga scia composta con ambra e pelle scamosciata. Ora sì che arrivata davvero la primavera!
Piramide Olfattiva Flowerhead – Byredo
Note di testa: semi di angelica, limone, mirtillo rosso
Note di cuore: gelsomino selvatico del Sambac, tuberosa, rosa
Note di fondo: ambra, accordo “pelle scamosciata”
Concentrazione e Formato Flowerhead – Byredo
Eau de Parfum, 50 ml e 100 ml
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Ciao, ma è colpa del mio naso oppure anche a voi i fioriti di Byredo sembrano i tipici profumi da gatta morta? Talmente puliti e perfettini, senza mai una sbavatura, da risultare infinitamente noiosi… Bella la coppia degli oud, il safran noir e il bullion, promuovo anche il suo vetiver, ma i fioriti li trovo molto banali!
Se ami il genere profumi maledetti o poco poco distorti Byredo non fa al caso tuo, è un brand che non la fa tanto difficile e gli piace piacere a tutti, ha fatto un’eccezione solo con Mink che va considerato un incidente di percorso più che un profumo viste le scarse vendite… e infatti non ha più replicato.
In effetti anch’io trovo i fioriti Byredo piuttosto “lineari”, un po’sul genere Rose Cologne o Mimosa Czech & Speake…Personalmente trovo più interessanti e fascinosi i profumi con un’ evoluzione costante…Una bellissima rosa “rossa”, oudata, speziata, potente è, per esempio, per me, (a dispetto del nome…) Rose Anonyme Atelier Cologne, splendida nella sua forza, sensualissima e mai sbiadita.
Ah bene, mi consola sapere di non essere l’unica a pensarla così, pensavo fosse colpa del mio naso incapace di capire i Byredo. Grazie!!
Confermo, rispetto alla media questo tiene bene… rimane bello acceso per un intero giorno (sembra impossibile ma è così) e il gelsomino arriva fino alla fine facendo anche da coda… l’ambra e le note di pelle io non le sento minimamente. Per me è promosso!
Bello e facile, lo sto usando per disintossicarmi da Fleur de Gardenia. Ci passerò insieme tutta la primavera e buona parte dell’estate, poi penso che lo tradirò con il Tropicana di Villoresi…