Fascinoso, Fiorito, Fragrante: Frangipane
“Una nuvola d’acqua di frangipani, con cui si spruzzava tutte le mattine, lo avvolgeva in modo quasi visibile e spostava la sua figura in una vaga lontananza. […] d’un tratto la vita si risvegliava in lui, la sua figura si ammorbidiva, diventava piccola e irrequieta e volava fuori, tra ripetuti inchini, da dietro il banco, talmente in fretta che la nuvola d’acqua di frangipani riusciva a malapena a seguirlo[…]”
(Tratto dal libro “Il profumo” di P. Süskind)
Il fiore del frangipane – il cui nome botanico è plumeria – appartiene alla famiglia delle Apocynaceæ e proviene dalle zone tropicali e sub-tropicali dell’America, ma con diffusione così abbondante in Messico e America Centrale – soprattutto nelle isole Hawaii – da essere considerato autoctono. E’ coltivato ampiamente anche in Australia dove, secondo alcune fonti, sarebbe arrivato dal Sud America attraverso i popoli polinesiani nella regione di Melanesia e in seguito, tra la fine del 1800 e il 1920, per mezzo di missionari polinesiani e più tardi dagli schiavi.
Il nome latino della pianta origina dal botanico Charles Plumier, scopritore della specie. Secondo una leggenda un veggente predisse al ricercatore francese che per diventare ricco avrebbe dovuto cercare “un fiore dai colori della luna nuova e dalla fragranza sovrastante l’anima”. Plumier viaggiò in lungo e in largo senza mai trovare nulla, fino a quando durante la navigazione verso le Indie Occidentali a bordo delle caravelle di Colombo, in prossimità dell’isola di Antigua, chiese a una donna, conosciuta per la sua saggezza, se conoscesse un tale fiore. Ella rispose che per trovare ricchezze oltre ogni immaginazione avrebbe dovuto recarsi nei pressi di una vicina chiesa in una notte di luna piena, avvicinarsi ai rami del rampicante al muro e agitare le foglie. Il botanico seguì alla lettera i consigli e, recatosi sul luogo indicatogli dalla donna, vide un piccolo albero ricco di fronde, lo scosse con forza facendo cadere un’infinità di fiori dal profumo inebriante, luccicanti come monete d’oro. Plumier aveva scoperto il frangipane, ma non solo. All’improvviso capì quali fossero veramente le ricchezze della vita: la sensuale tranquillità della notte, il dolce profumo dei fiori e la pace del camposanto.
L’origine della parola frangipane è incerta: potrebbe derivare dal francese franchipanier, latte coagulato, riferendosi al liquido biancastro che fuoriesce dai rami incisi della pianta e addensa molto rapidamente oppure dal cognome del nobile romano Frangipane, discendente dall’antica gens Anicia, inventore della celebre “acqua di frangipane”, una sorta di colonia molto in voga nel passato. Tale fragranza non conteneva assolutamente l’essenza del fiore, ma i diversi sentori, nell’insieme, ricordavano l’aroma della dolce plumeria. Originariamente la fragranza – composta da spezie, rizoma di iris tritato e una quantità pari all’uno per cento di muschio o zibetto – era utilizzata anche sotto forma di polvere per profumare i guanti.
Conosciuto anche con il nome di “gelsomino delle Indie Occidentali” e “fiore del tempio”, anticamente, soprattutto in Oriente, il frangipane era considerato un albero divino; veniva spesso piantato accanto alle tombe e ai templi e il suo profumo accompagnava le cerimonie religiose induiste. Venerato come albero della vita, preso a simbolo della natura eterna dello spirito, si è conquistato l’appellativo “the eternal perfume” anche grazie alla sua lunghissima fioritura e agli arbusti sempre verdi.
Esistono varie specie della pianta: Plumeria alba, P.obtusa, P. acutifolia e P. rubra, dalla quale viene estratta l’essenza utilizzata in profumeria. I fiori, che ricordano quelli dell’oleandro, ma sono carnosi e cerosi come quelli della magnolia, sprigionano un effluvio “tremendamente” dolce, fresco e talmente intenso da superare in potenza aromatica il gelsomino e la tuberosa. La composizione dell’assoluta di frangipane è ottenuta, come per la maggior parte dei fiori, per dissoluzione in etanolo della concreta e varia leggermente secondo il tipo di fiore considerato. Ad esempio, la specie acutifolia contiene ben settantaquattro molecole odorose tra le quali spiccano: linalolo, fenilacetaldeide, trans-farnesolo, alcol β-fenil-etilico, geraniolo, α-terpineolo, nerale e geraniale; la specie rubra, invece, contiene tracce di altre sostanze tra le quali metil cinnamato che danno il caratteristico sentore floreale-speziato all’essenza.
Sotto il profilo olfattivo, l’aroma del frangipane ricorda i fiori d’arancio, la gardenia, il caprifoglio, con “carattere” meno indolico. In profumeria, solitamente, si trova in coppia con gelsomino, neroli, tuberosa e ylang-ylang oppure inserito dentro piramidi fiorito-orientali e nei bouquet fantasia.
Il soave profumo dei tropici si può riscoprire nelle seguenti composizioni:
Flor Y Canto di Arquiste, una magnifica sinfonia floreale eseguita da un quartetto di frangipane, tuberosa, tagete e magnolia; Songes di Annick Goutal, insieme a tiarè, ylang-ylang e gelsomino con una dolce e “soffice” base vanigliata; Frangipane di Santa Maria Novella, un assolo di frangipane, contornato discretamente da radice di iris, rosa e tuberosa; Frangipani di Ormonde Jayne, accostato a gelsomino, assoluta di tuberosa, orchidea verde e una leggera nota fruttata di prugna; Aloha Tiare di Comptoir Sud Pacifique, apre come nota di testa una piramide iper-esotica che seduce con ylang-ylang, tuberosa, tiaré, vaniglia e noce di cocco; Casta Diva di Nobile 1942, note verdi e ylang-ylang aprono il sipario su uno spettacolare frangipane, reso ancora più sensuale da un sottofondo di osmanthus, neroli e gelsomino, una base ambrata e un tocco di muschio quercino; Mayotte di Guerlain, presente nelle note alte assieme al neroli, annuncia un cuore “ultra” fiorito di tuberosa, ylang-ylang, gelsomino indiano, sublimato da una base di sandalo, vetiver e vaniglia; Jannat di Memo, preceduto da note di testa fresche di bergamotto, limone, petit grain tunisino e mandarino, si trova nel cuore del jus in coppia con il neroli; Manguier Metisse di Huitième Art Parfums, spande il suo dolce sentore insieme a note fruttate, tè, zucchero, mescolate con note “woody” e cipriate.
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Meno male che esiste Extrait. Grazie per tutto ciò che fate, per la ricchezza di ciò che condividete, per la bellezza dei vostri articoli e per la passione che ci mettete. Anche questo articolo sul favoloso Frangipane è un’altra meraviglia.
Mi sento sempre meglio dopo aver fatto un giro su Extrait.
Buon lavoro a tutti voi!
Ciao Francy, è sempre un piacere condividere con i lettori notizie nuove e curiosità che fanno parte del mondo dei profumi. Grazie per i complimenti. Un abbraccio
Ho sempre detto che qui non c’è la puzza di pollaio che si respira da altre parti e non fatemi fare nomi… Sono sempre più convinto che permettere a oche, galline e tacchini di parlare di profumo sia uno scempio!
Meraviglioso e interessante al tempo stesso questo articolo sul frangipane.Non finite mai di stupirmi!
Molto gentile Grazia e… speriamo di stupirti ancora per molto tempo!!!
Ho poco da dire.
Si tratta di un rarissimo TATUAGGIO profumato.
“Frangipani” fu il “Profumo dai poteri arcani”. Leggende storiche lo accompagnano da 500 anni. Da Colombo ai Reali d’Europa è passato poi dai Capi di Stato nel 1935 e per ultimo nel ricostruito Teatro alla Sala con il Maestro Arturo Toscanini.
Ulteriori dettagli sono contenuti nel Volume “BISABOSA” (Feltrinelli).
Grazie del riferimento Alvy! Conosci altri libri sulla storia del Frangipane? Tornata da un viaggio a Bali ne sono ossessionata ☺️
Una finestra profumata sempre aperta e fascinosa. Un ponte con le novità nel mondo delle fragranze…grazie a Extrait per questi entusiasmanti viaggi tra maison e profumi!