Eva Kant ~ O’Driù (Perfume Review)
Un altro giorno sta lasciando il passo all’imbrunire, il freddo sembra amplificare un odore aspro di pompelmo, che stranezza! All’improvviso, un fruscio lontano, una brezza leggera e calcolata porta alle narici un lieve sentore di fiori bianchi. Una sensazione di purezza delicata ci avvolge e induce a rallentare il passo. Sentori innocenti di lavanda e camomilla romana danzano nell’aria con note seducenti di ylang ylang e non si può andare oltre, occorre trovare l’origine di questa delizia.
Chi indossa questo abito odoroso?
Poi, un guizzo rapido, un lampo d’iride che osserva nascosto nell’ombra. E una calma improvvisa, una serenità narcotica congela la realtà in un tempo sospeso, nonostante quello strano gelo che corre rapido lungo la schiena. Immobili, ci sentiamo inchiodati all’asfalto mentre una figura in nero si avvicina, punta dritto verso di noi.
Ghiaccio al posto delle vertebre, catturati dai sentori deliziosi che lentamente ci avvolgono come la seta letale di un ragno, colpiti al cuore dalle note pungenti del cardamomo. Impossibile scappare, impossibile resistere a quegli occhi magnetici, all’eleganza senza tempo dell’incedere biondo.
Eva è lì, di fronte a noi, realtà fuggita dalle pagine di un fumetto per rapirci senza pietà.
Ormai prede, ci conduce ai piani oscuri del suo magnetismo e noi ci lasciamo scivolare nelle volute nere anche del nostro animo. Troppo tardi per fuggire, troppo lontani dal mondo per chiedere aiuto, troppo sedotti per voler essere salvati.
La notte è fonda ormai e svela i sentori di legno umido vicino a noi: dove siamo? Perché?
Ma, in fondo, importa poco perché di Eva ne vogliamo ancora e ancora, frastornati dalle note ammalianti della vaniglia che adesso si svela e porta con sé l’anima scaltra e irresistibile della mirra, del sandalo e dello zenzero.
È una notte di pensieri inquieti quella che ci attende, di sensualità fuori dagli schemi, della quale siamo schiavi consenzienti, avviluppati negli effluvi di benzoino, portati in questo fondo dal quale, forse, non chiederemo di uscire mai più.
Angelo Orazio Pregoni, creatore del marchio O’driù, è riuscito in un’impresa davvero notevole: non solo quella di finire, lui stesso, in un numero speciale di Diabolik, italianissimo fumetto nient’affatto perbene edito dalla casa editrice Astorina, ma soprattutto di esser riuscito a creare la versione olfattiva di Eva Kant.
Mirabile creazione totalmente italiana, Eva Kant fa parlare di sé e in molti già subiscono il suo fascino. Il profumo, composto quasi esclusivamente con materie prime naturali (meno del 5% di materia di sintesi), tanto care a Pregoni, è custodito in un flacone, anch’esso di produzione interamente italiana, il cui tappo in bachelite ricorda l’inconfondibile profilo dello chignon di Eva Kant.
La piramide accosta con maestria note aspre di pompelmo, una vaniglia narcotica naturale in CO2, fiori bianchi, lavanda, camomilla romana, ylang-ylang, legni umidi, resine e spezie, in un’evoluzione dai tratti imprevedibili che ammalia in ogni sua mutazione, accostamenti arditi, impensabili in una creazione meno coraggiosa, che Pregoni domina con l’arte visionaria che lo contraddistingue, creando una danza olfattiva che lascia il segno.
Di Eva, Angelo ha saputo ricreare tutto: dalla creatività anticonformista delle sorelle Giussani, creatrici del personaggio di Eva Kant, alla storia mozzafiato di questa splendida cinquantenne, costruita su un’apparente glaciale crudeltà, mossa da un’intelligenza felina, vestita di eleganza che non ha bisogno di sfarzi.
Nelle note di fondo troviamo i luoghi di Eva: luoghi che sono gabbie, ma anche antri dai quali osservare il mondo per preparare l’agguato, tane dove sentire il proprio respiro farsi serrato, stretti nella morsa della paura o dell’adrenalina. I nascondigli, le notti profonde della vita che portano impresse in ogni alito, l’odore di Eva, la sua dolcezza resa da una strepitosa vaniglia naturale densa a tal punto da diffondersi attraverso un fondo ipnotico di resine e legni umidi.
Eva Kant è il lato oscuro di ognuno di noi, ma è anche ciò che ognuno di noi forse teme di più: la crudeltà affilata dalle asperità della vita, la scelta della notte e del lato oscuro della strada.
Non lasciatevi intimorire, dunque, indossatene anche solo poche gocce, ne sarete catturati.
Certo è una sfida pericolosa, forse non dovreste provare…
Il profumo Eva Kant di O’driù è acquistabile esclusivamente online sul sito ufficiale http://www.odriu.eu/store/.
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La bottiglia non mi piace per niente ma il profumo è sublime, molto più seducente e confortevole rispetto alle precedenti creazioni di Pregoni, a mio giudizio troppo aspre e complicate per essere indossate nel quotidiano. Odriù è riuscito ad instillare l’inquietudine nella dolcezza e la luminosità nel peccato. BRAVO!!
Ammetto che la prima snasata mi ha lasciata perplessa, quasi delusa. Da amante quale sono delle fragranze di Odriù mi aspettavo qualcosa di moooolto diverso, visto il soggetto pensavo che mi sarei trovata di fronte ad un profumo ipnotico, da femme fatale. Sulla cartina rimane praticamente muto, piatto. A Firenze la fortuna che sia riuscita a recuperare 2 fialette, così sono riuscita ad indossarlo con calma e mi sono ricreduta. Sulla pelle si movimenta di più, è più sfaccettato, tanto nei preliminari, moltissimo nei passaggi. Trovo sia una mossa geniale l’aver fatto macerare l’ylang nella vaniglia per ottenere un effetto “blonde” e poi aggiungere la lavanda per mascolinizzare il tutto. C’ho messo una settimana per capire che mi piace e pure tanto…
Sentito su un’amica è preso al volo! Lo adoro! E la bachelite? Che lusso!