Esxence 2019. Quando la profumeria italiana diventa poesia
Immancabile e attesissima come la primavera, Esxence – The Scent of Excellence festeggia quest’anno il suo 11° compleanno in una Milano ancora invasa dal fermento creativo della Design Week.
Capitale anche della profumeria d’autore, Milano che come nessuna è scenografia di innovazione, cultura, partenze ed obiettivi dei più ambiziosi progetti, sempre più orgogliosa del sodalizio che la lega a questa prestigiosa manifestazione diventata una conferma del crescente amore (e business) che vibra intorno alla cultura olfattiva a livello internazionale.
Esxence è spazio d’elezione per la profumeria artistica che ha sempre più un’anima e sa insufflarla nei desideri di migliaia di visitatori: buyer, appassionati, artisti, studiosi e operatori del settore, per tutti questa acuta sequenza di ritratti olfattivi è una tappa saliente per nutrire i differenti percorsi personali e professionali: 221 brand, tra storiche Maison e coraggiose nuove proposte, presentano negli spazi di The Mall e Villa Quarzo collezioni e anteprime assolute. Le novità rispecchiano sempre di più il crescente affinarsi di contaminazioni, fusioni ed ispirazioni che diventano risorse per l’ideazione di un profumo, affermandone il suo eclettico ruolo che ha conquistato nell’ultimo decennio. Il profumo è diventato un dialogo a più voci: arte, moda, musica, tecnologia si fondono quest’anno nel concept Inspiration Flow, un invito e una grande opportunità per inspirare-espirare il flusso d’energia creativa attraverso esperienze multisensoriali, workshop e momenti emozionanti.
Tra le realtà affermate più interessanti e amate di questa XI edizione emerge un’affinità di valori e temi affrontati, un profluvio di visioni che sembrano confluire l’una nell’altro. Nel crogiolo delle contaminazioni stilistiche questi brand si distinguono perché, anziché lasciarsi sedurre dalle micro tendenze che intaccano anche questo mercato di nicchia, scelgono di esprimere nel loro lavoro i lati più profondi e fragili dell’unicità umana, uniti dall’afflato di libertà e da sofisticate visioni. Sono artisti del profumo, forti personalità ricche d’esperienze di vita vissuta, quelle celate dietro e dentro le novità (tutte italiane) che vi raccontiamo.
1,2,3… Stella! – Gabriella Chieffo
Amare, ma ancor prima amar se stessi: nulla sa maggiormente plasmare la nostra luce interiore, diffonderla o soffocarla, è determinante per cambiare prospettiva alla vita stessa. L’amore nascosto, urlato o protetto, la Maison Gabriella Chieffo lo magnifica in ogni sua fragranza, raccontandone la sua dolceamara verità. Anche quest’anno c’è fervore nel suo stand, alimentato dal solleticante gioco-nel-gioco che il brand ha lanciato sui social a poche settimane da Esxence, una divertente corsa a indovinare il nome della sua nuova fragranza: 1,2,3… Stella! L’allusione a questo antico gioco, umile e semplice come un gruppetto di bambini allegri, è in realtà l’antifrasi che genera l’effetto opposto.
La riflessione che Gabriella Chieffo narra con voce sua incornicia una storia vera, densa di significati e bella come una favola da rileggere per sognare, nel finale, di essere liberi e felici davvero. S’arrampicano coraggiosi i gelsomini in fiore nel verticale contorno di una piazza che ribolle la sera in una piazza del Sud Italia. Sacche d’aria fresca arrivano dal mare, le urla stridule dei bambini sono la spensieratezza che inchiodano due adulti (una donna, intrappolata in un amore sbagliato; un uomo, ferito da un’infanzia violenta) estranei ma affini nel riflettere sui meccanismi sbagliati e i dolori dalle radici profonde.
Se nel gioco è l’equilibrio il talento vincente, 1,2,3… Stella! è il disobbedire al volere altrui, il rifiuto a indossare un destino che ci sta stretto, una spinta a cambiare le regole, a muoversi, cadere, perdere, tornare punto a capo per riscrivere il copione della propria vita. Determinato eppur velato di dolcezza, il nuovo Capitolo dell’Equilibrio conferma la capacità della creatrice partenopea di creare fragranze dove tenacia e slanci eleganti convivono dall’idea in origine fino all’emozione che sprigiona ogni lacrima di profumo!

Questa favola inizia sorseggiando un fresco infuso salmastro, con scorze di bergamotto e mandarino verde, graffiato dallo zenzero. È estate: il cielo stellato di gelsomini in fiore risveglia l’inquietudine degli animi, apre le fitte trame dei sentimenti, intreccia intense folate di tuberosa alla spensieratezza dell’odor di lillà. Le seducenti note di ylang ylang conducono al bivio determinante per trovare la propria autenticità: avvolti dal tepore morbido dell’ambra e del patchouli, rassicuranti come il sandalo le abitudini che assordano, arriva la forza dei muschi di quercia a dare il coraggio di cambiare le regole, agire e scatenarsi. Rischiando certamente di trovarsi su sconosciute strade, ma fieri e soprattutto incuranti come un bambino sporco di cioccolato.
Ilare, femminile e virile al contempo, 1,2,3… Stella! è lo squilibrio armonioso tra la freschezza dell’infanzia, la sensualità di una donna, la tenacia maschile: una fragranza che sembra prendere vita propria, difende la complessità delle scelte difficili, urla l’indipendenza di un gioco come antidoto al mal di vivere.
“Il profumo del gelsomino. E le maniche corte. E la pelle arrossata dal sole. E i sorrisi, quelli grandi. Quelli sporchi di futuro.”
Fabrizio Caramagna
Spirito – Meo Fuscini
Sorride leggero come l’aria del mattino Meo. Nei suoi occhi scuri e luccicanti c’è la poesia che brilla negli sguardi dei bambini, dei puri. Arrivare nel suo spazio è come sentirsi in un eremo accolti dal calore di un amico. Giuseppe Imprezzabile, in arte Meo Fusciuni, torna dopo anni ad Esxence con la sua nuova eterea creazione: Spirito.
La nostalgia di un nomade, l’incessante ricerca di sé, la ricchezza che regala viaggiare e fermarsi ad ascoltare i rumori più leggeri che animano il pensiero umano, il piacere di creare fragranze come mezzo per vivere esperienze intense: una serenità rotonda irradia il suo talento di tradurre in profumo il suo vissuto intimo, unita al fascino di un profondo conoscitore di erboristica e una rara sensibilità verso tutto ciò che gli tocca l’anima.
Spirito è il secondo e ultimo capitolo del Ciclo della Metamorfosi, dopo il toccante Little Song Parfum, presentato lo scorso 2018 a Pitti Fragranze; Little Song è l’elogio al rapporto dell’uomo col tempo, con la vita che scorre, una piccola canzone che culla il silenzio, un mantra, una memoria, aspettando in solitudine che qualcosa cambi, e diventerà profumo.
Un dialogo con l’universo naturale lungo un anno, un anno di lavoro, Meo arriva ad Esxence con il suo nuovo respiro di saggezza: rapito dall’intensità di Emily Dickinson (1830-1886), poetessa di straordinaria sensitività, figura originale che visse in reclusione volontaria, spiava la vita dalla sua stanza, divorava libri e studiava la natura e le erbe, che catalogava in erbari, come Meo.
Leggendo le sue poesie, “..immaginando di tornare bambino e correre nel mezzo di campi erbosi, ascoltando la natura e respirando la libertà del mio Spirito“, racconta Fusciuni. “Ho preso il mio spirito e l’ho spinto ad ascoltare”.

Chiudete gli occhi, aprite le braccia, lasciatele cadere leggere a mezz’aria. Stiamo camminando a piedi scalzi, lenti, immersi nell’intima quiete della solitudine, liberi di perdersi nel verde sconfinato. Tra l’erba incolta s’intravedono piante di angelica e le gialle corolle dei fiori di camomilla. L’odore della carta e della carota disegnano l’ombra di Emily che legge nel suo orto fuori casa. L’aria è pervasa dalla frescura silvestre che apportano gli aromi dei mirti e dei cipressi, in perfetta armonia col l’accordo vibrante di vetiver, elemi, muschi e assoluta di fava tonka. All’orizzonte il fitto bosco di cedri simboleggia la sacralità della solitudine.
“Prima la piramide poetica, poi quella olfattiva”, racconta Meo Fusciuni.
Spirito è ciò che rimaneva da scrivere, nel suo percorso di mutamento: aura, anima, respiro e vento. Come Emily, terrena ed evanescente, la fragranza è la maturità artistica di questo ricercatore-profumiere, è la sensazione di provare la felicità immersi nella vita che pulsa sottovoce, una vertigine di pace in territori vergini, dove lo spirito respira il silenzio della natura, interrotto solo dal fruscio dell’erba che solletica le caviglie. Il sole che filtra dagli alberi fa strizzare gli occhi, così che l’orizzonte sia una dimensione verde radiosa, sfuocata, priva di fisicità. Spirito Parfum è la sensazione di trovarci esattamente dove vorremmo essere.
“Ecco chi fu un Poeta
Chi distilla la sorpresa di un senso
Da significati ordinari
Ed estrae Essenza infinita”
Emily Dickinson
Epicentro – Filippo Sorcinelli
Lui si definisce “un uomo libero, un visitatore curioso”. Ai nostri occhi, Filippo Sorcinelli è una forza della natura, un artista nato che comunica il suo Io, muovendosi in una dimensione molto scura, un nero illuminato dalle sue idee e il suo geniale “saper essere” musicista, fotografo, performer, sarto e traduttore di profonde emozioni olfattive.
Dal 2014 ad oggi, con le collezioni Nebbia, Unum ed Extrait de Musique, arriva a presentare la sua 16° enigmatica fragranza ad Esxence 2019: Epicentro. Durante la Milano Design Week ha rapito gli sguardi con l’installazione materica “Crisalid Aura” e le narici con la nuova Home Collection “I remember when in Mondolfo”, un’intimissima carrellata di immagini ed emozioni legate alla sua adolescenza nel bellissimo borgo marchigiano.

Alle sue amate Marche Filippo Sorcinelli dedica il primo tema della nuova collezione Delire de Voyage, un percorso sinestetico che indaga le emozioni scatenate dalle esperienze più intense. Delirio di viaggio, in viaggio, il viaggio come furore, allucinazione, tormento interiore. Viaggio fisico ma anche mentale, spirituale.
Epicentro è l’omaggio, o meglio il messaggio di speranza che Filippo lascia alle popolazioni colpite dallo sciame sismico che tra il 2016 e il 2017 ha scosso gravemente Abruzzo e Marche, mietendo centinaia di vittime, migliaia di sfollati.
Tornato a visitare quel che resta di Bolognola, piccolo paese sui Monti Sibillini, Filippo raccoglie tra le macerie del paesino un frammento d’un edificio distrutto. Nasce l’idea di un progetto artistico ed umanitario davvero notevole, che conferma la sua grande sensibilità e l’amore per la sua terra.
“…tutto era di un’irrealtà spettrale.
C’erano dei panorami scheletrici di città”
Dino Campana, Canti Orifici
Camminare a passo molle su un palcoscenico che mette in scena il disfarsi del tempo e della realtà, trovar la forza di rialzarsi osservando i luoghi dove il presente non riesce ad avere la meglio su ciò che fu, la paura che incide l’aria eco dietro eco, l’equilibrio apparente della quotidianità che in pochi minuti ribalta ogni prospettiva e sicurezza: un terremoto scatena laceranti ferite che arrivano così in fondo all’anima da generare tremori interni. È la terra che tossisce, si risveglia dal silenzio e scuote case, chiese, apre nuove strade, cancella le tracce e il lavoro dell’uomo, riscrive il paesaggio, urla la sua grande energia che vive in profondità e ciclicamente, nelle zone tettonicamente attive, manifesta senza una vera volontà crudele la sua viscerale forza imponente.
Epicentro di Filippo Sorcinelli è la luce debole che rappresenta la speranza, la vita sopravvissuta, è una fragranza limpida ed elettrica che si propaga concentrica come le onde elastiche, alterna la freschezza degli agrumi ad intense sfumature erbacee e legnose.
Si apre leggera, tra le note esperidate di cedri e bergamotti: l’incoscienza, il silenzio che anticipa la tragedia. La polvere che offusca l’orizzonte, la consapevolezza, la violenza dei rumori, l’energia per scappare: aromatico matè ed essenza di calamo indiano trasformano il ritmo dell’atmosfera olfattiva. La direzione verde e legnosa della base intreccia lo sgomento, la speranza, il coraggio per sopravvivere.
Serve forza per reagire, accettare il dolore, sopportare le perdite, perseverare senza abbattersi: il progetto Epicentro trova il suo fulcro nella bellezza di un profumo i cui proventi saranno destinati al Comune di Bolognola, perché tra la sua gente torni la serenità della passata “Bononia”, ovvero la terra della Bona Dea che provvede agli uomini tutti i beni della vita.
Kintsugi – Masque Milano
Riparare la vita, ricucire con sguardi positivi i legami spezzati, superare una rottura, trasformarla in un valore aggiunto. Il concetto molto attuale della Resilienza è la linfa della novità presentata da Masque Milano: Kintsugi.
Dall’Oriente arriva una filosofia che ricorda quanto il dolore non è un sentimento da occultare, ma da contenere per rispetto, così come le imperfezioni fisiche non devono rovinare l’armonia nella bellezza della figura umana.
Abbracciando pienamente questa sensibilità, così lontana dal pensiero dualistico di noi occidentali, Masque torna ad esplorare ed arricchire il II Atto, quello delle fragranze intimiste, della natura umana nelle suo ombre e luci.

Kintsugi è un inno all’antica tecnica giapponese da cui prende in prestito il nome: chiamata anche Kintsukuroi (letteralmente ”riparare con l’oro”), Kintsugi è un’interessante pratica artigiana le cui radici si perdono nei millenni. Oggetti e manufatti in ceramica, spesso intrisi di valore affettivo, invecchiano ed inevitabilmente si rompono: la tecnica artistica si attua ricomponendo i cocci che, legati l’uno all’altro con un antico collante di resina (la lacca urushi) e uno spolvero d’oro, rinascono a nuova vita.
La casualità delle rotture, le venature evidenziate e impreziosite dai bagliori dorati trasformano ogni pezzo in una rediviva opera d’arte, per unicità e valore estetico.
È una metafora di vita, una profonda riflessione e un invito a trovare forza nell’imperfezione che rende unico anche ogni essere umano, con le sue cicatrici, i suoi strappi nell’anima, perché è dalla loro accettazione che prende il via quel processo interiore che chiamiamo “rinascita”.
“Amate la semplicità. Amate il vecchio. Non nascondete le cicatrici, mostratele con orgoglio”. Un concetto questo che Masque indaga profondamente anche nella decostruzione della classica struttura chypre, la cui formula è stata “martellata”, quindi scomposta e reinterpretata dall’elegante naso di Vanina Muracciole.
La fragranza mantiene l’armonia del complesso accordo fresco-caldo rivelandosi in elegantissimi passaggi e paesaggi. Un’insolita sfumatura ambrata con echi sapidi-salini regala la sensazione tattile-visiva della leggera ruvidità della porcella grezza, l’apertura fresca dell’olio essenziale di bergamotto anticipa le alte note di magnolia cinese, nelle ramificazioni forti e nodose rivediamo le linee dorate che percorrono la superficie. Magnolia, fiore co-protagonista di Kintsugi insieme alla preziosa rosa centifoglia di Grasse: il loro profumo e la loro fioritura a primavera, intensa quanto fugace, simboleggiano la caducità delle cose più belle, che vorremmo durassero in eterno.
Vanina Muracciole come un vasaio raccoglie le scaglie e azzarda gli incastri: le schegge più piccole andranno perdute, ma conferiranno più spessore alle fenditure che riempirà col più raffinato dei patchouli, il patchouli cœur, ottenuto per distillazione frazionata nei prestigiosi Laboratoire Monique Rèmy di Grasse. Limpido, raffinato e privato del suo alone canforato, è lui il potente collante che sostiene la versione contemporanea di questo chypre reinventato da Masque.
I bagliori aurei s’intensificano nell’evolversi della fragranza, quando un accordo velour di pelle scamosciata ricopre il cuore sensuale con petali di rosa e assoluta di foglie di violetta. Vaniglia e foglie di lamponi disegnano dolcemente gli angoli smussati dalla “rottura” di questa composizione: un profumo elegante, acuto e originalissimo.
Kintsugi è il dolore prezioso col quale Masque Milano amplia gli orizzonti della profumeria di lusso, recuperando in chiave sperimentale iconici accordi, selezionando pregiate materie prime, difendendo l’unicità.
“Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una.
C’ho messo una vita a farmele!”
Anna Magnani
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bel lavore io no capice tutto ma io capice que fortuna la sapore Italiana
Grazie Maurice🙏🏻 Essere italiani ,parlando di profumeria, è davvero una gran fortuna ❤️
Grazie Maurice ❤️