Esxence 2019 lascia dietro di sé un flusso di energia positiva
Un’atmosfera rilassata ed elegante ma a tratti anche scanzonata, gioiosa e luccicante: Esxence 2019 si è rivelato un flusso inarrestabile, positivo e carico di novità olfattive valide. Ci si è finalmente lasciati alle spalle edizioni a musi lunghi con espositori annoiati o fin troppo seri. Filo conduttore è stato un ritorno alla sobrietà senza eccedere in sperimentazioni folli o aggressive in una valorizzazione delle materie prime nella loro primigenia bellezza.
Quest’anno, complice la presenza di brand e personaggi che disertavano da un po’ la manifestazione, l’organizzazione è stata in grado di costruire attorno alla vetrina commerciale pure un pizzico di magia, ricreando -inconsapevolmente, ma tant’è – un fatato Oz profumato con tanto di bambine coraggiose, streghe buone, leoni, omini di latta, spaventapasseri, piccoli esseri colorati e… maghi.
Il poudre metallico di Dusita
Sul web hanno postato subito le foto che la ritraevano e non poteva essere altrimenti: Pissara Umavijani si conferma la Dorothy della nicchia. Eternamente giovane, perfetta, con i suoi lineamenti esotici che paiono dipinti da Gauguin e sontuosi abiti intonati ai suoi profumi. Durante Esxence non a caso indossava varie gradazioni di viola in sinestesico pendant con Splendiris, novità assoluta che ha calamitato l’attenzione dei numerosi fan italiani del brand Dusita.

Splendiris scompagina il tema del poudre con le sue connotazioni fredde e metalliche; tramite non facili direzioni riflessive si giunge a un sogno romantico di fiori che arrossiscono soltanto, senza esplodere. Il bouquet bianco culla nel cuore un iris timido, solitario, malinconico e poetico. Difficile nel suo incipit- anche perché Pissara ha voluto focalizzarci sul lato terreo della radice – sorride poi di felicità donando la sua polverosa eleganza alla pelle in un finale che richiama all’appello sfaccettature animali e caldi abbracci d’ambra grigia.
L’agrumato morbido di Majda Bekkali
Un orientale esperidato che tuttavia cade in dolci boccioli vellutati è la nuova gemma di Majda Bekkali. Il brand pare centellinare le sue creazioni in una preziosa quanto accurata ricerca di emozioni sempre originali per il suo pubblico.

Tendre est la Nuit Clair gioca le sue ottime carte sull’eterna battaglia di notte e giorno, oscurità e luce. Limone, spezie e semi di ambretta svolazzano come tende seriche spinte dal vento primaverile. Con leggiadria conducono all’interno di una stanza emotiva in cui, complice la penombra che precede il crepuscolo, ricordi carnali affiorano evocati da un’ambra “sgranata”, generosa, lasciva su un letto di patchouli e muschi. La luce melodiosa del cedro attraversa come un brivido la composizione conferendo un equilibrio strutturale da manuale. Una fragranza regale, per leoni timidi.
Tocco di grazia per Jovoy
Touche Finale è per Jovoy un … colpaccio! Rifacimento del precedente Poudre del 2006, ne amplifica ed esalta l’animo; l’intento del naso Vanina Muracciole è quello di oggettivare quel momento in cui l’artista conclude con il tocco finale un’opera e renderlo sensazione liquida. Il risultato è un trionfo armonico floreale-polveroso; le note si amano, si amalgano e all’unisono cantano un inno di gioia squisitamente femminile. I frutti rossi frizzanti si trastullano nell’abbraccio di mimosa, gelsomino e rose.
La violetta è protagonista ma con magnanimo permette l’esibizione di un muschio e di un’eliotropina innamoratissimi e spumosi, supportati dalla sempre benemerita padronanza del sandalo. Creazione sentimentale, per animi morbidi ma riflessivi come il delicato spaventapasseri di Oz.
La menta di Miller & Bertaux non mente
Menta y Menta inaugura la dissetante serie di acque di profumo di Miller et Bertaux. Un calcio agli stereotipi chimici che sminuiscono questa nota in un ritratto verista della menta. Resa grazie all’unione di due varietà – la piperita e la marocchina – vede nell’apporto delle foglie di tè e nel succo di limone un corroborante envol rugiadoso.

La sorpresa è nel fondo del bicchiere: una mosca….cioè una nota di caffè tostato che incredibilmente dona una variegatura veramente inusuale e profonda al verde cristallino aromatico. Ticchetta fresca come pioggia: ricorda l’argenteo omino di latta, sicuro must-have della prossima estate.
Experimentum Crucis… e qui casca la mela!
Etàt Libre d’Orange omaggia il genio di Isaac Newton attraverso un potente fruttato-floreale con accenni aromatici. Per celebrare il grande scienziato certo non poteva mancare in piramide la mela: in Experimentum Crucis è affiancata all’inusuale accordo di litchi e cumino; la testa risulta quindi frizzante, colorata e allegra come un arcobaleno, mettendo di buonumore.

Dopo un passaggio ”acuminato” in parte dovuto all’agarkilawood, l’universo sperimentale si ingentilisce su soffici tocchi di gelsomini e rose con i petali intinti di miele. Sullo sfondo muschi a profusione per un profumo valido nella teoria ma anche nella praticità di una persistenza notevole. Lo sfondo ideale del fatato regno di Oz.
Jacques, ovvero il mago ex-machina
A Esxence 2019 Jacques Zolty ha colto di sorpresa tutti con la sua pittoresca presenza. Altissimo e carismatico, sempre di bianco vestito, con il cappello alla Hemingway calato sulla candida capigliatura; i baffi da pittore bohémienne spioventi sotto al naso dritto e fine… E quegli occhi grigi, da avventuriero dei mari. Un mago che maneggia i propri e gli altrui talenti con intuito e intelligenza, un personaggio amato dal jet-set internazionale per le sue numerose attività multisensoriali.
A Milano Zolty ha presentato i Parfums de Havane, dedicate alla capitale di Cuba, città della moglie e del figlio Leon. La collezione esplora olfattivamente quei luoghi in cui Jacques ha fotografato, scritto, amato… vissuto intensamente.

Cinque fragranze una più bella dell’altra, vivide, “oneste”, che raccontano con comprensione profonda l’intramontabile fascino di una città unica. Notevole la fragranza Severo con il suo omaggio al Cuba Libre: l’accordo rum-cola è eccellente e realistico; malandrina la Cubata che dischiude i segreti di lavorazione del famoso omonimo sigaro. E poi la romantica fresca grinta della ginestra di Leonella, famosa aspirante attrice che si sottrasse alle avances di Hemingway. Infine, Me gustas e Havana Rain: il primo celebra il rito del caffè cubano mentre il secondo riproduce l’odore acre, quasi catramoso delle giornate di pioggia a l’Havana. Una collezione che si sottrae ai rigidi paletti del tempo, ricreando appieno l’atmosfera sospesa del cuore di Cuba.
Patch “integrale” colora a festa il serioso Maitre Parfumeur et Gantier
Il patch poco prima che ne esploda la moda: questo momento è quello che Maitre Parfumeur et Gantier cattura in Patchouli 1969, fragranza che si ispira al festival di Woodstock di quell’anno. Un profumo “tutto patchouli”, quindi ma lontano, nonostante il packaging spudoratamente hippie, dallo stereotipo del patch anni ’70.

Maitre Parfumeur et Gantier sublima il genuino splendore di uno dei materiali più usati in profumeria e lo fa attorniandolo di comprimari che ne esaltano la freschezza e quell’atmosfera di selvaggia libertà che da sempre infonde nei suoi estimatori. Tratto distintivo di Patchouli 1969 è il tocco sobrio, elegante ed esclusivo tipico del brand; ecco dunque una freschezza scanzonata che si sprigiona in testa grazie al cardamomo e alla bigarade che irrorano di frizzante brividi il patchouli.
Un cuore fiorito getta petali di gelsomino e rose sul protagonista che, infine, grazie alle note care alla Maison – sandalo e muschio – viene stondato nei lati più grezzi per diventare succulento e vellutato nel drydown fra le goduriose grazie dell’elemi e di una ricca vaniglia. Musica stroboscopica per i nasini attenti degli eccentrici abitanti di Oz, i variopinti Munchkin.
Schwarzlose Berlin reinterpreta il suo passato con un jus ruggente
Il 2019 segna il centenario della scuola di arte e design Bauhaus fondata da Gropius nel 1919. Schwarzlose Berlin fiorì proprio in quegli anni e Wagenfeld, uno dei più famosi designer della Bauhaus, progettò una delle bottiglie storiche del brand. La fragranza 20/20 celebra quei ruggenti anni ‘20 di Berlino riproducendone l’irriverente glam. Prima del lancio ufficiale dell’eau de parfum a ottobre, sarà disponibile un’edizione limitata di 202 pezzi con un design vintage.

20/20 è una nuova interpretazione di Chic, iconico profumo di Schwarzlose degli anni ‘20. La formula odierna combina un patchouli speziato allo smaliziato glamour di rosa e geranio, accordo fresco e frizzante che innesta buonumore nei nasi. Nel mezzo vi è invece un tripudio di dolcezza floreale e fruttata tenuta a bada dallo sfavillante pepe rosa e da un raffinato benzoino. Passato e futuro si incontrano assicurando consensi sia in amanti di sentori retrò che in giovani estimatori della creatività berlinese. Un profumo da indossarsi percorrendo la strada di mattoni gialli verso Oz.
Come il tornado sradicò la casa di Dorothy trasportandola “over the rainbow”, così il dirompente Flow The Esxence ci ha sradicati dalla realtà quotidiana cullando con magiche ninna nanne i nostri nasi desiderosi di avventure sempre nuove. Ma è tempo di sbattere i tacchi delle scarpette rosse e tornare alla normalità… più contenti e profumati.
Arrivederci al 2020!
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