Embruns. Il nuovo profumo di Keiko Mecheri è un chypre con note salate
Al pubblico più attento non sarà passata inosservata l’assenza per il secondo anno consecutivo di Keiko Mecheri a Fragranze 12, ma la sua era una assenza più che giustificata. Infatti la designer giapponese era impegnata a mettere a punto gli ultimi dettagli del suo nuovo profumo, Embruns, un chypre orientale che introduce anche una novità sul packaging della linea classica: un tappo ridisegnato secondo le linee squadrate della bottiglia, dettaglio che rende ancora più elegante il flacone trasformandolo in un oggetto di alto design.
Sarà un autunno dolce, o forse salato. Sicuramente profumato. La stagione dell’anno che fra tutte esprime il concetto di impermanenza della vita, secondo il quale “ogni cosa nasce, si sviluppa e finisce, per cui non permane ma non significa che cessi di manifestarsi“, è quella che rappresenta lo spirito della nuova fragranza di Keiko Mecheri e non è un caso che la maison abbia preferito spingere la sua presentazione oltre Pitti Fragranze 12, sul finire di settembre.
Come la maggior parte delle fragranze della collezione, Embruns è un profumo fortemente legato alle origini orientali di Keiko Mecheri e ad una cultura giapponese in cui l’Arte è vista come una manifestazione della Natura, aforisma per tempo e infinito. In particolare, nella filosofia Zen coesistono due nozioni del tempo: la bellezza malinconica dell’effimero contrapposta all’immutabilità di tutte le cose. Keiko Mecheri illustra perfettamente questo concetto bivalente con una piramide olfattiva ricca di contrasti che evoca il mutare delle stagioni e il divenire di ogni cosa contrapposto alla loro immutabilità.
Un bosco in autunno che viene invaso dalla bruma salmastra della costa è l’incipit di Embruns. Carico di note legnose e ambrate, Embruns è costruito su un’architettura chypre che al classico bergamotto preferisce l’effervescenza dello yuzu, meno ruvido e più luminoso dell’agrume calabrese, ma mantiene il muschio di quercia in coda, secondo la regola aurea che governa la famiglia olfattiva tanto amata da François Coty. E’ nell’armonia perfetta della struttura “chypre ” che Keiko Mecheri riporta il concetto filosofico “wabi-sabi“, ovvero l’elogio della bellezza imperfetta, inserendo a sorpresa in apertura una nota salata che infrange la classicità della piramide olfattiva, diventando elemento di rottura e al contempo di bellezza. Nel cuore domina l’iris con il suo aroma tanto soffice quanto terroso, mischiato ad un accenno di mandorla bianca e ad un accordo suède che dona morbidezza e sensualità alla composizione senza appesantirla, prima di sciogliersi su un fondo in bilico tra note fredde e calde, asciutte e rotonde, come l’incenso, il legno di cedro, l’ambra e la vaniglia. Un profumo che va “sentito” in silenzio meditativo per cogliere appieno la capacità di Keiko Mecheri di uscire dagli schemi compositivi, mantenendo quella grazia ed eleganza che la contraddistinguono da sempre.
Embruns è stato presentato in anteprima al White (Beauty) Show il 20 settembre, durante la Milano Fashion Week.
Piramide Olfattiva Embruns – Keiko Mecheri
Note di Testa: Yuzu, Pepe Sansho, Cardamomo, Note salate
Note di Cuore: Iris, Pelle scamosciata
Note di Fondo: Fava Tonka tostata, Legno di Cedro, Legno di Sandalo, Incenso, Muschio di Quercia, Vaniglia, Ambra
Concentrazione e Formato Embruns – Keiko Mecheri
Eau de Parfum – 100 ml
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Brava e bella, l’unica che è riuscita a farmi amare la vaniglia, Bois Satin è un capolavoro! Ogni cosa che tocca diventa pura eleganza.
Beh, madame Mecheri riuscirebbe a far fiorire anche l’autunno. Non mi piace quando lavora i maschili e infatti Savile e Sedona non mi hanno fatto impazzire, ma quando si mette sui fiori dimostra di avere il tocco magico. ogni volta che sento la sua datura blanche e fleur d’osmanthus mi commuovo…
Un chypre salty?? Questa mi è nuova, voglio sentirlo altrimenti non ci credo!
L’ho sentito a Milano e posso dirvi che è superbo!! Lo presentano come un maschile ma io me lo metterei subito perché non è il solito pour homme. E’ un chypre minimalista. L’inizio è chiaro, luminoso e fresco ma non si avverte la solita zaffata agrumata che ti aspetti in un chypre, si apre dolcemente e resta vaporoso per un po’. Le note salate sono sotto traccia, anche se restano presenti fino alla metà della decantazione. Se non non le conosci bene puoi scambiarle per menta (che non c’è nella compo ufficiale). Quando si spegne la partenza, diventa rotondo e soffuso, si sente distintamente un accordo daim-poudre leggermente mat (molto bello!) che mi ricorda un passaggio di Dior Homme. Nella chiusura escono sfaccettature vellutate e calde, ma il tutto resta sempre misurato. Faccio un inchino a Keiko Mecheri perché è riuscita a creare un maschile fuori dai soliti cliché omo ed etero.