Eau de Apple. Quando l’unboxing di un MacBook diventa profumo
Il mondo è bello perché è vario. I feticisti dell’olfatto si dividono in varie tribù: ci sono quelli che amano l’odore della colla e delle pagine bianche di un quaderno scolastico, quelli che adorano sniffare i libri freschi di stampa e le camicie bianche appena stirate. E c’è anche chi va in visibilio con gli odori sprigionati durante l’unboxing di un prodotto Apple, a loro dire un’esperienza sensoriale principalmente visiva nella quale, tuttavia, giocano un ruolo importante anche il tatto, l’udito e soprattutto l’olfatto.
L’odore che si sprigiona dalla scatola di un Mac o di un iPad appena aperta è praticamente sempre uguale: un mix dolciastro di plastica, alluminio, residui innocui (si spera) dei solventi industriali utilizzati per la pulizia del vetro, l’odore alieno dei componenti elettronici interni. L’odore, o se preferite “il profumo”, di un Mac nuovo appena scartato è come quello di un auto appena ritirata dal concessionario: da un punto di vista chimico è frutto della mescolanza di molecole sintetiche che in un altro contesto saremmo spinti a identificare come sgradevoli. Associato invece all’apertura della scatola, al rumore della plastica trasparente protettiva che avvolge il Mac, alla vista di un nuovo prodotto Apple scintillante che esce dal suo guscio, l’odore diventa piacevole, perché nella nostra mente si fa segnale olfattivo dell’appagamento di un desiderio di consumo.
E’ un’informazione sensoriale talmente complessa e particolare che un collettivo di tre artisti australiani riuniti sotto il nome di Greatest Hits si è proposto di riprodurlo in occasione della mostra De Facto Standard che si terrà presso il West Space di Melbourne fino al 12 maggio. Per creare l’ Eau de Mac Unboxing, Gavin Bell, Jarrah de Kuijer e Simon McGlinn si sono rivolti ad Air Aroma, azienda specializzata nel campo dello scent marketing, che attraverso la metodologia Headspace è riuscita a catturare l’essenza di un MacBook Pro.
“Per replicare l’odore dell’unboxing, è stato spedito un prodotto Apple nuovo e imballato nel nostro laboratorio di fragranze in Francia – racconta John van Roemburg, CEO di Air Aroma Group – Da lì, esperti creatori di profumi hanno usato l’odore percepito durante l’apertura del computer Apple nuovo così da ottenerne l’origine e creare dei campioni. Successivamente il laptop è stato rispedito in Australia, in un viaggio di migliaia chilometri, ed è tornato ai clienti con l’aroma di un MacBook Pro di Apple”.
Spiacenti di deludere i nerd e i Mac addicted di tutto il mondo: per il momento, il profumo della mela morsicata non sarà commercializzato in nessun Apple Store, ma non è detto che un giorno non possa diventare un nuovo prodotto dell’azienda di Cupertino.
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