Dramma in Odorama. Sei ritratti olfattivi di donne estreme (3/3)
Sei ritratti olfattivi di donne poco rassicuranti, a volte decisamente pericolose. Nature irrequiete e drammatiche che sembrano uscite da pellicole in odorama. Ciascuna di loro indossa una fragranza d’autore e la porta tra le poltrone di un cinema, sulle assi scomposte di un palcoscenico, tra le pagine di un libro e, naturalmente, nella vita. Potete giudicarle eccessive e visionarie, ma sarà difficile resistere al loro profumo!
La Vampira
Canini maledetti e sguardo aguzzo per individuare il bersaglio. La Vampira ha le sembianze di Carrol Borland nel ruolo di Luna Mora, figlia di Bela Lugosi/Dracula nel film Vampiri di Praga. Le metafore sessuali racchiuse nel mito della Donna Vampiro si collegano alla simbologia di un fiore: la rosa. Secondo la leggenda le rose, che in origine erano bianche, si tinsero di rosso quando Venere si punse con le loro spine. Il legame tra questo fiore e il sangue è documentato anche nel folclore, come nella fiaba di Rosaspina e nella leggenda del Sacro Graal.
Il profumo della femme sans merci è perciò Une Rose di Editions de Parfums, conturbante pozione che ammalia e ferisce. La fragranza è stata creata da Edouard Fléchier, già autore di Poison di Christian Dior, manifesto di una sensualità sontuosa e maliarda. Une Rose è lontana anni luce dal gusto fastoso degli anni ’80, ma siamo pur sempre in presenza di un prodotto tutt’altro che “all’acqua di rose”.
Fléchier ha reso omaggio alla regina dei profumi esaltando la sua naturale fragranza con note di geranio unite a un nuovo accordo di tartufo composto da legni e note animali. Il risultato è un profumo vibrante e carnale che può scatenare l’impulso di affondare i denti.
Note olfattive: assoluta di rosa di Damasco, geranio, camomilla blu, feccia di vino, accordo di tartufo, note animali.
La Creatura Lunare
Il prototipo di femminilità acquatica e insondabile è Kim Novak nel doppio ruolo che Alfred Hitchcock le ha assegnato in Vertigo. Il suo è un profumo complesso che si svela a poco a poco come Nuit Noire di Mona di Orio, una fragranza costruita su ossimori come “profondità lieve” e “contrastata armonia”. Seguire lo sviluppo di questo profumo è come intraprendere un’indagine olfattiva sulle due vite della fluttuante protagonista di Vertigo.
Nuit Noire si apre sulle note del fiore d’arancio, tradizionale simbolo di purezza, che Mona di Orio unisce a spezie e arancia di Guinea. Ma entrando nel cuore della fragranza, ecco rivelarsi la sua anima misteriosa e seducente che si appoggia su tuberosa, cannella, legni di sandalo e cedro, fino al finale dove emergono note di cuoio, muschio e fave di tonka.
Una considerazione merita il packaging del profumo che è sigillato con fil di ferro come una bottiglia di champagne. Da tenere nel frigidaire, insieme agli slip.
Note olfattive: fiori d’arancio, cardamomo, arancia di Guinea, incenso, cannella, tuberosa, sandalo, legno di cedro, ambra cuoio, muschio, fava tonka.
La Bellezza Medusèa
Mario Praz ha definito la bellezza medusèa come un miscuglio di fascino e orrore suscitato da ciò che sta al confine tra vita e morte. Ad incarnare questa idea di femminilità tormentata e spettrale è Grace Steward, la protagonista del film The Others interpretata dalla glaciale Nicole Kidman. La sua pelle glaciale ha il profumo di un fiore invernale come Calycanthus di Santa Maria Novella.
“Da le pallide labbra i freddi baci” è il versetto del Tasso che ha ispirato questa associazione olfattiva dove il dramma si sviluppa dall’incontro inconciliabile tra amore e morte.
Ma perché il calicanto? A dicembre, quando la terra riposa sotto la neve, questa pianta è la prima a risvegliarsi e fiorire emanando un intenso profumo. Allo stesso modo, Calycanthus di Santa Maria Novella ha una base nivea, leggermente cipriata, che sostiene le accese vibrazioni del fiore. Dai rigori dell’inverno, nasce così una potente invocazione alla luce.
Note olfattive: agrumi, note fiorite e talcate, legni, ambra e vaniglia.
La Ribelle Indomita
Helen Grund è l’anima ribelle che vive un triangolo amoroso nelle pagine di Jules e Jim, il romanzo-scandalo di Henri-Pierre Roché. Nel film di Truffaut la protagonista ha l’indimenticabile volto di Jean Moreau. Slancio prometeico e anticonformismo sono le sorgenti d’energia di un’eroina drammatica che preme sull’acceleratore della vita senza curarsi delle conseguenze. La possiamo immaginare mentre dipinge, beve cognac e fuma sigari in compagnia dei due amici. L’odore che emana rivela le sue abitudini, così come i luoghi e le persone che frequenta. Helen Grund decisamente non indossa un profumo, ma un contesto e uno stile di vita simile a quello che ha voluto evocare con Atelier d’Artiste.
Questa fragranza, creata da Karine Chevallier, ha il potere di catapultarci in mezzo a una tavolata di persone che discutono animatamente di arte e letteratura sorseggiando e spiluccando grani d’uva nera come nell’immagine oleografica di un baccanale. Patchouli, vetiver e lampone sono le note di cuore di una provocante fragranza che si conclude con il tipico menu di fine pasto: dolce, caffé e tabacco.
Note olfattive: rhum, cognac, uva nera, ginepro, patchouli, lampone, vetiver, tabacco, chicchi di caffé, vaniglia.
La Strega
Dal passato ancestrale ecco emergere una figura inquietante, depositaria di una sapienza così lontana dalla nostra da risultare sinistra e minacciosa. Le sue tragiche gesta sono narrate da Ennio, Euripide, Ovidio e Seneca. In tempi più recenti, la sua figura è stata riscattata da Pasolini come simbolo di un mondo arcaico al tramonto, e da Christa Wolf come eroina femminile. Il suo nome è Medea e porta il peso di una natura divina e demoniaca al tempo stesso. Se rivivesse nella nostra epoca frivola e mondana, insieme alle sue pozioni segrete terrebbe una boccetta di Datura Noir di Serge Lutens, acquistata forse sotto la suggestione del nome.
La datura, detta anche “erba del diavolo”, ha un grazioso fiore a campana che Lutens, ovvero il naso Christopher Sheldrake, ha messo al centro della sua composizione. Ma appena spruzzato, potete accantonare subito le fascinazioni legate al potere allucinogeno della pianta e al presunto carattere “scuro” della fragranza. Datura Noir ha una personalità decisamente estroversa e solare, dove le note fiorite sono sostenute da un appetitoso sentore di cocco, pesca e vaniglia. La sua potenza dà alla testa, è vero, ma anche Medea converrà che il mago del makeup e della profumeria Serge Lutens sa mettere a segno trucchi e sortilegi.
Note olfattive: fiori di datura, mandorla amara, fava tonka, muschio, osmanthus, eliotropo, mandarino, tuberosa, vaniglia, olio di cocco, pesca.
Per sempre Diva
“Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo” esordisce così Norma Desmond in Sunset Boulevard di Billy Wilder. Silenzio in sala: sulla scena come nella vita, la Divina recita il suo melodramma con gesti enfatici e pose imperiose. Gli uomini pagano il suo parrucchiere per ottenere una ciocca dei suoi capelli. Un maharaja viene dall’India per avere una delle sue calze di seta e quando l’ottiene ci si strangola. Indizi che ci portano a pensare che la Divina prediliga la tuberosa, fiore afrodisiaco per eccellenza. Ai tempi di Sunset Boulevard (1950) Norma Desmond poteva indossare Tuberéuse di Le Galion o Fracas di Robert Piguet.
Oggi la tuberosa si incarna in Narcotic Venus di Nasomatto, una miscela sensuale pronta a dare il colpo di grazia con il suo effetto narcotizzante. Nell’interpretazione di Alessandro Gualtieri, l’esuberanza di questo fiore è spinta al parossismo dalle note di gelsomino e giglio su un tappeto di spezie.
Narcotic Venus celebra il culto della seduzione a tutti i costi, si addice perciò a una donna dalla personalità imponente che sappia reggere il copione. E se a tratti rasenta il grottesco, rimane sempre un dubbio: si tratta di mitomania o è la nostra immaginazione che si è ristretta?
Note olfattive: tuberosa, giglio, gelsomino, spezie.
Concludendo questa rassegna, lanciamo l’invito a proseguire il gioco. Attraverso i commenti potete inviarci le vostre associazioni tra profumi artistici e personaggi nelle cui vene scorre una componente drammatica, nelle più svariate e rocambolesche accezioni del termine. Siamo curiosi le vostre proposte e, ovviamente, le loro motivazioni.
Crediti: immagine in home page di Sara Lazzeroni (sylph-deviantart.com)
Lascia il tuo commento…