Dolce Amalfi. Dipinto languido e fragrante della Costiera
“Luminosa” è l’aggettivo che mi è rimasto nella mente congiunto alla sua immagine. Come biancheggiava splendidamente fra l’azzurro vivo del mare e il vivo verde della lussureggiante vegetazione che copre l’anfiteatro dei suoi colli e dei suoi monti (…) Davanti alla giocondità e alla freschezza di questa città, quasi vi sembra favola incredibile la sua lunga storia di guerre atroci e di calamità spaventose.
Da “Memorie Mediterranee” di Edmondo De Amicis
È un tributo alla penisola italiana tutta quello reso da Sergio Momo con il lancio della fragranza Dolce Amalfi di Casamorati. Già fondatore del prestigioso brand Xerjoff, con illuminata iniziativa mecenatistica Momo ha acquisito la “Fabbrica di Profumi C. Casamorati”, Casa Storica con sede a Bologna, la cui fondazione risale al 1888. La “Fabbrica” ha avuto vita e lustro fino alla metà del secolo scorso quando, a causa di una grave crisi economica, ha chiuso i battenti ed è progressivamente scivolata nell’oblio. Determinato a recuperare uno dei scintillanti esempi di eccellenza italiana, Sergio Momo ha riportato Casamorati a nuovo splendore, infondendo nelle creazioni che si distinguono per lo stile sofisticato, tutto il fascino d’antan dell’antica “Fabbrica”.
Lanciata a Gennaio 2017 sul mercato estero, l’eau de parfum Dolce Amalfi è ora approdata in Italia, dove trova la sua naturale collocazione olfattiva. Come nel Grand Tour, desiderio e vanto dei ceti abbienti dell’ottocento europeo, il nuovo profumo di Casamorati percorre idealmente la nostra bella terra – dall’arco alpino lungo tutta la dorsale appenninica fino alle coste del Sud – attraverso un escamotage olfattivo realizzato mediante l’utilizzo di una nota fruttata curiosa.
Pur richiamando nel nome il ridente borgo marinaro ricco di storia, il leit motiv di questa melodia odorosa non è il limone, agrume-simbolo di Amalfi, e neanche le note ozonate di un mare che più azzurro non si può, bensì il frutto della generosa Cydonia oblonga, conosciuta con il nome di melo cotogno. Questo piccolo albero che in primavera si copre di deliziosi fiori bianchi screziati di rosa ha trovato il suo habitat da Nord a Sud e date le sue scarse esigenze di sopravvivenza si è prestato a essere coltivato ovunque, regalando frutti autunnali profumatissimi. Pianta di origini mediorientali, conosciuta già dai Babilonesi, il melo cotogno è prosperato negli orti di campagna di tante famiglie italiane: la sua marmellata ottenuta con i frutti dal gusto acidulo e lievemente amarognolo ha ingolosito intere generazioni. Forse per la grande diffusione proprio sul nostro territorio, Casamorati ha voluto che il suo aroma particolare fosse il filo conduttore di questa profumata vacanza sulle coste mediterranee.
Dolce Amalfi si porge come un radioso jus speziato, caldo e illanguidente, come il dolce-far-niente sulla spiaggia italiana. Il brand rievoca con questa preziosa creazione il languore tipico della vacanza di sole e di mare sulla Costiera Amalfitana, luogo magico dove la storia, il paesaggio, i colori e i profumi dell’antica Repubblica Marinara si fondono in un crogiolo ideale creando un’atmosfera così unica da meritare alla Costiera l’inserimento a parte dell’Unesco nella lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità.
Questa delizia non si adorna di ghirlande fiorite, ma si cosparge di spezie calde e fredde, mescolate abilmente con legni, balsami e frutti succosi. L’insieme si apre infatti con lo zafferano, il cardamomo, la mela e la mela cotogna, mentre i chiodi di garofano del cuore, un tocco di incenso e il caldo balsamo del Tolù connotano questo profumo di una grande persistenza che viene garantita nelle note di fondo dal calore del legno di cedro, dalla vaniglia, dall’ambra e dal musk.
La fava tonka ammorbidisce le piccole asperità di un jus chiaro e iridescente che vuole mantenersi amabile pur orchestrando materie prime tipiche del genere orientale-ambrato, senza intorpidirsi eccessivamente tra fumi di resine e balsami. Mantiene la rotondità e l’enfasi di una fragranza importante, ma conserva la croccantezza, la succosità e quel carattere semplice e quasi bucolico attribuitogli dalla mela cotogna.
Il flacone riprende le linee sinuose degli originali della “Fabbrica” bolognese, in stile Art Nouveau, e porta al collo la nappina di seta, presente in tutta la linea delle fragranze Casamorati. Un cenno a parte merita il tappo dorato che sigilla tutti i flaconi del brand. Anch’esso, come il nome della fragranza, vuole essere un omaggio all’Italia, in questo caso non al paesaggio ma a un tesoro culturale unico: il Museo Egizio di Torino, che vanta opere di inestimabile valore archeologico. Il design del cap, infatti, richiama la foggia della “Corona Rossa”, o Corona del Basso Egitto, copricapo indossato dai sovrani egizi e dalla dea Neith, protettrice della caccia, delle arti domestiche e della tessitura. Nell’Antico Egitto era un simbolo di potere e gli erano attribuiti poteri magici.
Se Dolce Amalfi fosse un colore, sarebbe un gaio, vitaminico giallo. Giallo come il frutto dorato che caratterizza la piramide, giallo come lo zafferano che colpisce nelle note di testa e l’ambra nel fondo, giallo come il flacone laccato e finemente decorato, che porta in rilievo il logo e il nome del brand. L’etichetta riproduce lo stemma di Amalfi, mentre la boïte si fregia di uno scorcio della baia di Amalfi tracciato con linee stilizzate, in cui dominano l’azzurro e il giallo con accenni di verde, mentre in primo piano figura un albero di mele cotogne con i rami carichi di frutti.
Casamorati Dolce Amalfi diventa ancora più dolce e ricco, affiancato da una sontuosa linea bagno che declina e sigilla il suo profumo nelle texture avvolgenti e confortevoli di body cream, perfumed hair mist, body lotion, shower gel e body powder.
Piramide olfattiva Dolce Amalfi – Casamorati
Note di testa: mela, zafferano, mela cotogna, cardamomo
Note di cuore: chiodi di garofano, incenso, balsamo del Tolù
Note di fondo: vaniglia, fava tonka, legno di cedro, ambra, musk
Concentrazione e formato Dolce Amalfi – Casamorati
Eau de Parfum, 100 ml
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