Diptyque Red anche in Italia
All’inizio di questo mese avevamo riportato l’iniziativa benefica che coinvolgeva Diptyque e RED nel lancio di una candela profumata a sostegno della lotta contro l’AIDS in Africa. Oggi siamo felici di poter annunciare che Diptyque Red sarà distribuita anche in Italia; a confermarlo è Cithera, distributore italiano di Diptyque, con un comunicato stampa che vi riportiamo integralmente.
Diptyque e RED, un incontro inevitabile.
L’approccio di RED è moderno, creativo, ispirato, audace. Acquistare RED, e contribuire così a salvare delle vite umane, rappresenta una convinzione ottimista del mondo, che trasforma un gesto personale come un acquisto in una bella storia d’altruismo, aiutando le persone affette da AIDS in Africa. RED trasforma, in altre parole, il piacere del desiderio in un’azione positiva, efficace e piena di umanità. In collaborazione con RED, diptyque ha creato una candela esclusiva, in edizione limitata. L’universo di RED incontra quello di diptyque: un’unione che trasforma una creazione inedita in un progetto di dimensione internazionale nella lotta contro l’AIDS.
L’acquisto di una candela RED permetterà di fornire i medicinali necessari alla sopravvivenza delle persone malate ma anche di aiutare le loro famiglie e di contribuire alla salute della comunità. La luce, simbolo di speranza, diventa grazie a questa candela una forza e un appello alla condivisione attraverso il viaggio.
Un viaggio che porta sui sentieri africani, continente di luce, immenso e affascinante, terra dal passato millenario che nutre sogni d’avventura e di natura. Africa, terra d’emozioni autentiche, voce di grandi incontri… Il gusto dei paesi lontani e dello scambio ha guidato diptyque attraverso le tradizioni africane. Rossa come il suolo africano, la candela RED riunisce tutti gli elementi di un’associazione altamente evocativa. Il cotone oleato, o wax, tessuto africano decorato e variopinto, il cui procedimento di stampa a cera conferisce uno stile unico, frutto di sapienza artigianale, si impone come il simbolismo decorativo ideale per vestire l’astuccio della candela e sigillare questo scambio.
Tra la cera del tessuto africano e quella della candela il passo è breve. Un passo che diptyque ha compiuto volentieri, interpretando nel modo più fedele possibile la voglia di fare di questa candela un «mondo a parte». E affinché l’impegno sia totale, gli effluvi balsamici e speziati della candela sono stati ricavati da vaniglia proveniente dal commercio equo e solidale.
Un mosaico di sentori
Luminosa e vellutata nello stesso tempo, Vanille Rooïbos è nata dall’incontro di vaniglie dalle caratteristiche contrastanti. Delle sfaccettature che si muovono come una fiamma, altrettanti specchi viventi dell’Africa. Un carattere deciso che si afferma tra le ammalianti note di cuoio e di ambra, per lasciar subito spazio ad accordi di tabacco e di erbe, evocatori di questa terra tanto speciale, ed infine la rotondità e la morbidezza quasi carnale delle note delicatamente poudré. Poi, sopraggiunge improvvisamente il rooïbos, tè rosso coltivato unicamente tra i monti del Cedarberg, in Sudafrica.
Libera i suoi accenti espressivi di tabacco biondo, tra maté e frutti di bosco, che rendono più coinvolgenti che mai gli effluvi vanigliati, portando la dolcezza di una leggera nota fiorita dalla punta di rosa.
La speranza, i colori della natura
Diptyque ha scelto di porre al centro di questo accordo speziato la vaniglia indiana e del Madagascar insieme al rooibos sudafricano. La vaniglia indiana proviene dalle regioni di Karnataka, Kerala e Tamil Nadu. È una vaniglia nata dalla partnership per il commercio equo stretta tra Firmenich e l’EARF (Eco Agri Research Foundation).
Firmenich è stata una delle prime società profumiere a sostenere il progetto della vaniglia « solidale », con l’intento di favorire lo sviluppo dei piccoli coltivatori locali. Si tratta quindi di una spezia preziosa per coloro che la annusano, ma ancor più per coloro che la producono, poiché offre la speranza di un lavoro e sostentamento per le famiglie.
Firmenich è impegnata a fianco di diptyque nella realizzazione di questo accordo inedito, offrendo la maggior parte del profumo che fa parte della composizione delle candele.
Una vaniglia che viene da lontano
All’inizio, c’è la foresta: quella della costa est messicana con le sue orchidee tropicali. Gli Aztechi, in particolare l’imperatore Montezuma e la sua corte, consumavano una bevanda di cacao, condita di pepe e peperoncino, il cui profumo vanigliato ne fece un successo.
Estratta da un’orchidea selvatica, questa vaniglia era ancora sconosciuta in Europa. La sua scoperta sarà per i Conquistadores una vera e propria rivelazione sensoriale, un profumo leggendario che emana una soavità inebriante. Eppure prima che i frutti di quell’orchidea, altrimenti inodori, si trasformino in emozioni olfattive, il percorso è lungo.
La metamorfosi inizia con un bagno d’acqua calda. Il baccello prende forma, ma occorre essiccarlo per diverse ore prima che assuma il suo sublime color nero, e ancora molte settimane, chiuso nelle casse, poi nei forni e al sole, perché proceda sulla via della più alta qualità. Il passaggio più laborioso di questo cammino verso la voluttà deve però ancora arrivare: il baccello sinuoso e longilineo viene « rinchiuso » per otto mesi nel corso dei quali sviluppa ed affina il suo aroma fino a raggiungere la sua espressione più pura. Alla fine, il segno esteriore dell’alta qualità è la lunghezza: più è slanciata, più è ricercata.
Il Wax, un tessuto che parla
Tutto inizia nel 1830. All’epoca, l’isola di Giava era occupata dagli Olandesi, appena sbarcati in Indonesia. Nell’esercito olandese vengono arruolati, come rinforzo, i « Gold Coast Men » provenienti dal Ghana. Nell’arcipelago, le tradizioni popolari sono innumerevoli. I batik tradizionali, dai vivaci colori stampati, riscontrano un grande successo, ma la loro produzione artigianale ne limita notevolmente la diffusione. Le industrie olandesi rimediano subito a questo problema: scoprono il modo di stampare i disegni applicando della cera sui due lati del tessuto, eliminando in un colpo solo qualsiasi concetto di dritto e rovescio del tessuto.
Nasce così il concetto del wax, che attraverserà, da quel momento in avanti, molti confini. Il nuovo eldorado da conquistare è l’Africa occidentale e il wax ha tutte le qualità per avere successo in quel continente. I colori si mescolano in una vivace festa cromatica, le linee geometriche si affermano in una radiosa armonia grafica. Bagni d’indaco, applicazione ai tamponi: tutti i mezzi sono buoni per rendere bello ed unico il tessuto. Il wax si afferma rapidamente come fenomeno sociale. I disegni diventano simboli da decifrare. Le nana-benz, venditrici africane di tessuti che selezionano le collezioni di wax, dominano per un periodo questa moda dalla forte identità e dai nomi oltremodo significativi: «Le unghie della signora Teresa», «La zitella», «Corro più forte della mia rivale» e così via.
Il wax trasmette un messaggio radicato nell’immaginario collettivo africano, impregnato di cultura popolare, specchio vivente di una società in costante evoluzione, proprio come le donne che questo tessuto veste, senza mai essere ingombrante. Il wax è un autentico filo conduttore fra tradizione e modernità, dotato anche di un’intensa sensualità. Tributo grafico alla tradizione, ai suoi simboli e ai suoi disegni, il wax veste l’astuccio di questa edizione speciale. I disegni sono stati rivisitati per valorizzarne i motivi dalla simbologia profonda, come una vera e propria «ode alla pace», mescolando la forza e l’evocatività originaria con una reinterpretazione moderna dell’armonia di colori. Il vetro, invece, coniuga la sobrietà con una parte rossa opaca che rappresenta l’altro partner di questa avventura RED.
Lascia il tuo commento…