Désarmant ~ La Parfumerie Moderne
Ah, di lillà bianchi e rosati, bella signora,
intreccerò per i tuoi capelli una corona.
Povero l’innamorato che sceglierà una rosa
che un’aper pronta a pungere può tenere racchiusa.
O anche un giglio o un tralcio fiorito
intorno a una coppa di vino avviluppato.
Il fiore che raccolgo per te, dolce tesoro, effonde amore
che non sarà turbato né dal tempo né dal dolore.
Canzone d’amore persiana
Nel fiore di lillà – nome in volgo della syringa vulgaris – le sfumature soffuse e la grazia effimera evocano una radiosa giornata di primavera, di quelle che segnano l’inizio della bella stagione. Il suo nome pare provenga da un antico etimo persiano che signfica “azzurro”, derivato evidentemente dal colore delle profumate infiorescenze. Nel linguaggio dei fiori, il lillà assume il significato di “prime emozioni d’amore”, anche se, nelle credenze popolari diffuse in alcune campagne inglesi, donare un ramo di lillà sta a significare la rottura di un fidanzamento.
Questa pianta dal portamento elegante, che in primavera inoltrata inalbera pennacchi profumatissimi che si colorano di sfumature che vanno dal bianco puro al viola intenso, è stata un elemento verde imprescindibile in molti giardini, fin dal Rinascimento. Al lillà, il brand La Parfumerie Moderne ha dedicato Désarmant, creazione del 2014 che ha arricchito la collezione assieme a Belle Rives, Cuir X, No Sport e Années Folles.
La storia di Désarmant prende l’avvio da un misterioso flacone abbandonato in un hotel di lusso dal fasto neo-barocco, ormai fatiscente, che aveva conosciuto momenti d’oro nei primi anni del XIX secolo.
Dal flacone fuoriesce una fragranza inusuale, antica, disarmante. È il più puro e splendido aroma di lillà, che riprende vita dopo molti anni, dimenticato chissà da chi, in un tempo che non conosciamo.
Riacquista vigore, e ci proietta la visione di sale da ballo, ci fa ascoltare il fruscio di abiti di satin e velluto che si aprono a corolla nei volteggi conturbanti di un ballo.
Aspirare questa essenza floreale, dimenticata per lungo tempo nelle segrete stanze dei Mastri Profumieri, evoca intorno a noi le risate timide di gentili signore dell’alta borghesia d’inizio secolo, con le guance spesso soffuse di rossore pudico, nell’atmosfera intima e raccolta di un interno di famiglia, o quella gaia e spensierata che si respirava durante le feste danzanti sontuose e scenografiche. Ci racconta anche di grandi giardini curati per tutta la vita dai giardinieri di villa, dove la bellezza delle bordure che sbocciavano ad ondate diventava quasi insopportabile. Eppure, nonostante la fragranza del fiore di lillà sia intensa e molto particolare, il fiore viene rubricato da Lorenzo Villoresi tra “i fiori difficili” (Il Mondo del Profumo. Storia, Misteri, Piaceri – ed. Fabbri-De Agostini). La resa di qualche tentativo di estrazione, infatti, dette risultati poco apprezzabili, tanto che si ritenne di intervenire con accordi che riproducessero con efficacia il profumo penetrante del fiore.
In Désarmant l’incantevole fragranza trova un’espressione vagamente estatica, quasi che essa stessa rimanga interdetta nel prendere atto della propria bellezza. Questa eau de parfum è una creazione che il Naso Marc-Antoine Corticchiato ha costruito su poche note olfattive, ognuna ben distinta dalle altre, ognuna consapevole del compito che le è stato assegnato: riprodurre il profumo del fiore aggraziato che svetta nel cielo di primavera.
Questo fiore dimenticato, forse anche snobbato dall’arte profumiera per un lungo periodo, ritrova la sua degna collocazione nella composizione boscosa e muschiata proposta da La Parfumerie Moderne, dove viene raccolto da un lacciuolo di cuoio sottile dall’abilità del profumiere navigato. Ecco, quindi, che riprende vigore una profumeria che ci trasporta con l’olfatto in un tempo passato che non possiamo aver conosciuto se non nella letteratura e nella filmografia, ma che continua ad affascinare per i grandi sovvertimenti letterari, sociali, filosofici, medici e chimici.
Désarmant di La Parfumerie Moderne ci distoglie dalla nostra quotidianità fatta di tablet e smartphone, facendoci volare avvolti in una sciarpa in voile lilla, anzi, per restare in tema con il colore Pantone 2018, in voile ultra-violet, olezzante nel leggero zefiro del profumo carico di sentori primaverili della syringa vulgaris. Un baccello di vaniglia racchiude le note odorose di Désarmant come in un bel bouquet con un sottile nastro di raso color malva annodato con gentilezza da una mano femminile, e donato a tutte le donne con un sorriso désarmant.
Grazie a Philippe Neinrick – fondatore di La Parfumerie Moderne – l’essenza della syringa vulgaris ritorna innalzata al rango che le compete nell’ambito delle note odorose: allegra, vitale e nel contempo discreta e composta, romantica messaggera di una bella stagione che ogni anno attendiamo con aspettativa.
Piramide olfattiva Désarmant – La Parfumerie Moderne
Note di testa: note floreali
Note di cuore: lillà, vaniglia, muschio bianco
Note di fondo: accordo cuoio, note animali, note legnose, muschio di quercia
Concentrazione e formato Désarmant – La Parfumerie Moderne
Eau de Parfum – 100 ml
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