Dentro Luce di Meo Fusciuni c’è…
Diceva Céline che la vita era “una scheggia di luce che finisce nella notte“. Di pensiero opposto è Giuseppe Imprezzabile aka Meo Fusciuni che, in occasione del lancio della sua nuova opera, ha affermato che la vita inizia quando finisce la notte.
Luce, l’eau de parfum di Fusciuni, nasce come antitesi e continuum di Notturno con cui l’artista aveva inaugurato il ciclo della Poetica. Se Notturno prende forma nel buio di una stanza illuminata solo da una candela, tra parole inchiostrate di poesia, Luce nasce con l’alba. Un profumo che porta un nome che potrebbe trarre in inganno coloro che masticano i principi fondamentali dell’arte profumiera, che a concetti come luce e luminosità associano immediatamente bouquet di fiori bianchi ed essenze agrumate, elementi di cui è priva la piramide olfattiva, e i new agers che al solo pronunciare della parola luce sentono odore di nirvana.
Per Meo Fusciuni, invece, Luce significa Vita e quindi Passione.
Per questo la sua eau de parfum parte subito dalle note di cuore, dimenticandosi di quelle di testa. Un cuore che si esprime con una sintassi pulita e asciutta, che mettendo in evidenza la bravura dell’autore di lavorare con poche molecole, riuscendo lo stesso a raccontare una storia intensa ed emozionante. Luce è un’eau de parfum a carattere cuoio-legnosa con venature resinose che irradia radiosità, più che luminosità. Un profumo fatto interamente con note che solitamente risiedono nel fondo e che Meo Fusciun fa lievitare verso l’alto.
Note ruvide, dense, penetranti e asciutte, ma che nelle mani dell’autore diventano umide e lievi, quasi irriconoscibili, tagliate con delicatezza per evocare il silenzio e i colori di una natura al suo risveglio. Quando Luce arriva al naso, si ha l’immediata sensazione di trovarsi dentro un bosco di betulle. Un bosco silenzioso. Grazie ad una apertura che odora di corteccia intagliata e resina, questa fragranza richiama alla mente le foreste del Nord. Ogni nota è presa per il suo potere immaginifico, così l’olfatto si illude di camminare lungo un sentiero di terra umida e foglie secche. In questo senso corrono in aiuto all’autore note come il sandalo, il patchouli e il tabacco, mentre l’incenso è chiamato a evocare l’aria pungente del mattino e una sensazione di spazi aperti.
Nel video portrait che Extrait gli ha dedicato, Meo Fusciuni ha dichiarato che con Luce ha voluto compiere un esercizio nuovo: addolcire. Ed è proprio con la vaniglia che Fusciuni ha levigato le cortecce del sandalo e cedro, smussato le ruvidità del cuoio, rischiarato l’aroma penetrante della betulla, prima di chiedere all’ambra e al benzoino di governare l’evoluzione del jus, imponendo alla piramide olfattiva un ritmo lento e serreno.
Luce segna l’inizio di un anno di silenzio, una pausa in cui Meo Fusciuni si concederà il tempo di studiare, viaggiare, creare e amare.
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WOOOWWWW! Ma che bella questa passeggiata dentro Luce, davvero realistica… Complimenti!
Brava Simo hai fatto una descrizione decisamente originale, ho trattenuto il respiro fino all’ultima riga. Superi te stessa quando parli delle note che lievitano. Però ho il sospetto che quando la fragranza è bella e scommetto che questa lo sia l’analisi del profumo diventa molto più semplice. Applausi a te e naturalmente a Meo.
Che peccato, non posso indossare il cuoio e anche il patchouli. Non so perché ma sulla mia pelle prendono una piega a dir poco terrificante
OH MY SCENT! mi pare di sentire davvero il profumo. Bravissima Simo!
Giuseppe ti prego illumina l’oscurità in cui è immersa la profumeria d’autore :)
Ho sentito ieri”Luce”,un profumo straordinario,e non è una parola usata tanto per dire.Ė straordinario il modo in cui l’ho conosciuto e diffuso.Passavo davanti ad un negozio di abbigliamento a Verona,davanti alla Casa di Giulietta le venivo colpita da un profumo sottile ma avvolgente che usciva da lī.Guardavo la vetrina e vedevo esposti i profumi del mio amico Giuseppe/Meo.Entravo per sentire Luce,l’ultimo nato che mi aveva attirato dalla strada.Molte,ma davvero molte ore dopo due amiche,in un’altra città,Mantova,la mia,venivano sedotte da quel poco profumo ancora vivissimo che avevo sul polso.Una è da pochi mesi nonna di Luce.Un segno del destino?Risultato:tra qualche giorno a Verona acquisterò due profumi,uno per me e uno per Luce