Decimo. Tra sentieri boschivi e cieli cristallini con Gritti – Venetia
L’ispirazione per una fragranza non arriva inseguendo strade consuete ma cogliendo segni distintivi che, nel loro insieme, producono effetti tali da creare una vera e propria forza olfattiva di grande carattere e armoniosa profondità.
Decimo era stata immaginata dal suo ideatore Luca Gritti– patron dell’omonimo marchio di famiglia – come ultima opera della Black Collection, concludendo così in grande stile la composita serie dei parfum. Per una felice intuizione, forse lo zampino del suo estroso e nobile discendente veneziano Alvise Gritti, la cui antica arte di speziere ha gettato le solide fondamenta per la griffe italiana di profumeria d’autore, Luca Gritti ha poi concepito Magnifica Lux, consacrando così Decimo, a partire dal nome, come l’elisir dalla paradigmatica e complessa espressività.
Il dieci rappresenta simbolicamente il divino poiché numero della perfezione, la fine completa e il vero inizio di tutte le cose. La tradizione cinese indica nel dieci il numero di anime che gli uomini possiedono, per la Cabala il mondo venne costruito con solo dieci parole. Se il dieci è la somma perfetta perché contiene in sé tutti i numeri della circonferenza del cerchio, che profumo potrà mai raffigurare tale compiuto ed ardito splendore?
Descritto come un Chypre Fruttato, fresco e sensuale, Decimo si apre all’abbraccio scintillante e lievemente brinato del bergamotto di Calabria, nobile incrocio che racchiude in sé il meglio del velluto sucré di un’arancia amara e l’effervescente e aspra doratura del limone verde. Il suo inconfondibile equilibrio d’agrume e di frutta, tanto amato dalle più ricercate profumazioni maschili, dona a Decimo una base strutturale immediatamente riconoscibile ma affatto banale, evocando grandi spazi aperti e la forza leggera della fresca brezza mattutina. Questo amabile e arioso aspetto, accanto alla forza terrena del ribes nero, si fa sempre meno incorporeo, si sporca di terra umida e si nutre delle parti più ombrose del sottobosco; l’aroma piuttosto intenso e aspro di questa bacca blu violacea aggiunge un passaggio più moderno e allo stesso tempo selvatico, regalando un tocco di languida voluttà.
Le iniziali tinte olfattive, del colore di un azzurro chiaro, si fanno via via più caliginose con la presenza scenica del legno di betulla: le screziature vegetali piene di linfa e la profondità balsamica delle conifere circondano le scorze bianco argentee e si confondono con le sue note di una lieve e dolce tinteggiatura cuoiata dagli echi fumiganti di una nebbia mattutina. La triade bergamotto-ribes nero-legno di betulla perdura lungamente sulla pelle ma nuovi strati di complessità prendono lentamente il sopravvento. Il timido passaggio fiorito della rosa fa capolino e armonizza, con la sua nitida voce rosata, metallica e priva di romanticismo, l’iniziale timbro boschivo e l’aria cristallina.
Anche il patchouli qui è pudico, trascura la sua potente anima hippie e privilegia la parte più asciutta, elegante, smorzando la sua effige canforata e favorendo la sua qualità legnosa, mettendo ancora una volta in risalto la sensazione quasi tattile di un bosco silenzioso e vivace. Il viluppo intricato di arbusti e di macchia verdastra trova infine quiete in un giaciglio morbido e rotondo di vaniglia e ambra grigia, lieve come un sussurro, e un finale di un muschio candido e trasparente che riproduce sulla pelle il nitore carezzevole del vapore proveniente da specchi d’acqua tiepida.
Decimo di Gritti porta dentro di sé un vero e proprio universo metaforico trasformato in pregiata entità liquida, la cui costruzione olfattiva e la scelta delle materie prime, che compongono il suo nucleo aromatico, viaggiano in un altrove emisferico tra cieli nitidi e intricate foreste.
Piramide olfattiva Decimo – Gritti Venetia
Note di testa: bergamotto di Calabria, ribes nero
Note di cuore: legno di betulla, patchouli, rosa
Note di fondo: ambra grigia, vaniglia, muschio
Concentrazione e formato Decimo – Gritti Venetia
Eau de Parfum, 100 ml
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