De Profundis e Vitriol d’Oeillet. Serge Lutens è tornato nell’ombra
Che Serge Lutens abbia un’attrazione fatale per il nero e ami evocare nelle sue opere atmosfere crepuscolari e decadenti è cosa nota.
Dopo anni di creazioni tinte di note soffocanti, oscure e dense di velluto, all’inizio del 2010 aveva sbalordito e disorientato tutti presentandosi con il non-profumo L’Eau descritto dallo lui stesso come una risposta silenziosa ad un mondo popolato da profumi urlanti. Un jus che sapeva di colore bianco, di pulito e di camicie candide stese al sole. E tutti i suoi adepti avevano immaginato una svolta, l’inizio di un nuovo corso creativo, anche se non ce ne era bisogno visto che in tutti questi anni il suo genio visionario non aveva dato segni di stanchezza. Dopo aver dimostrato con L’Eau di saper lavorare la luce e la trasparenza, Serge Lutens è tornato nell’ombra. Sono state annunciate proprio in questi giorni le sue due nuove creazioni Vitriol d’Oeillet (vetriolo di garofano) e De Profundis edite rispettivamente nella linea export e exclusive collection.

Chi ha amato la sua tuberosa criminale (Tubereuse Criminelle) non potrà sottrarsi al fascino velenifico di Vitriol d’Oeillet, un profumo al garofano assolutamente inusuale, quasi una pozione mortale dai toni spinosi e crocefissa da legni cimiteriali.
“Spettrale come un treno fantasma. Imprevedibile come la morte… Il mio vetriolo è distillato dal garofano. Dopo un momento di esitazione, il garofano è come sono io, in ogni senso. Questa fragranza densa di collera è la mia rappresentazione” secondo Serge Lutens.

Si tinge di viola ed è costruito, invece, attorno al funereo crisantemo, all’incenso, alla violetta e note di frutta candita, De Profundis, dal nome di una lettera di Oscar Wilde indirizzata al suo grande amore Alfred Douglas e dalla poesia di Baudelaire, De Profundis Clamavi:
un sole privo di calore si libra sopra per sei mesi, gli altri se la notte copre la terra; è un paese più nudo della terra polare: né bestie, né ruscelli, né verde di boschi!
Non v’è orrore al mondo che sorpassi la fredda crudeltà di questo sole di ghiaccio e di questa immensa notte simile al vecchio Caos;
io invidio la sorte dei più vili animali, che possono inabissarsi in uno stupido sonno, tanto lentamente si dipana la matassa del tempo.

Ci sono personaggi che nell’ombra danno il meglio di sé. Serge Lutens è fra questi. Amen.
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