Da Esxence a Brera, la via dei profumi, Milano è la capitale delle fragranze di nicchia
Lo scrittore e giornalista Guido Piovene ha detto che per capire Milano bisogna tuffarvisi dentro. Tuffarvisi, non guardarla come un’opera d’arte. Dopo la decima edizione di Esxence – The Art of Excellence, potremmo aggiungere che per capire questa città bisogna lasciarsi inondare interamente dal suo profumo. Città del design, dell’alta moda, del business, della velocità futurista, la “Milano da bere” degli amati anni ’80 ha lasciato il posto a una nuova visione in cui le fragranze trovano perfetta dimora e vivono il loro massimo splendore.
Il centro nevralgico di questo impasto d’arte olfattiva e carattere urbano è via Brera, diventata la strada con la più alta presenza di profumerie di nicchia d’Italia – e non solo. Dalla nuova boutique di Atelier Cologne a quella di The Merchant of Venice, dalle eleganti Campomarzio70 e Olfattorio alla storica Profumo via Brera 6, l’isola felice che si nutre di bellezza e puro understatement meneghino racconta perfettamente quanto questa città sia incline all’alta gioielleria olfattiva.
E proprio durante la settimana della fiera più internazionale del settore, Milano ha moltiplicato gli appuntamenti con il mondo delle fragranze offrendo eventi tematici, salotti pop-up e incontri con rinomati Nasi. Keiko Mecheri ha presentato le nuove e assai attese creazioni della collezione Les Parfums Keiko Mecheri – il femminile Rebel Hearts e il maschile Turn & Stare – che hanno già fatto le loro prime felici vittime. Due composizioni che, pur continuando a orbitare intorno alla raffinata firma della loro creatrice, Mrs Mecheri, scelgono una diversa visione di note. Rebel Hearts si presenta come un delicato ritratto di vaniglia del Madagascar, amaretto e rosa turca, una lontana parentela con un classico della linea, Loukhoum, ma con un twist in più fatto di leggerezza che scivola sulla pelle con una femminilità mai chiassosa. Turn & Stare sorprende per la sua timidezza iniziale, poco più di un sussurro per poi esplodere in un vero e proprio inno alla mascolinità: patchouli e ribes nero gli regalano un’aura notturna e vellutata mentre un tocco cuoiato e l’accento suede dell’osmanto donano ancora più carattere. Vi sorprenderà.
Profumo via Brera 6, la profumeria di nicchia più antica del capoluogo lombardo si addentra ancora di più nell’universo profumi con una collezione – Brera6 Perfumes – creata da Luca Maffei e vera e propria dichiarazione d’amore alla città. Foyer, Hesperia, 1848!, Liberty, 60MPH Club e No_Name rappresentano quadri e momenti di vita all’ombra del Duomo.
Oltre a Foyer, una vera cascata grandeur di fiori bianchi che ben sottolinea la lucentezza epidermica di una prima a La Scala, si fa notare No_Name: nella voluta mancanza di un vero nome traspare, in tutta la dissonante armonia olfattiva, una Milano in fermento. Le grigie sfumature del cielo invernale, la quieta esplosione floreale di un albero in primavera che si staglia tra i riflessi delle auto e l’acciaio dei palazzi, i tramonti autunnali che avvolgono i vetri degli uffici, l’eleganza dei suoi abitanti anche nelle giornate più calde dell’estate. Impercettibile al primo assaggio, sulla pelle No_Name si scalda fino a rilevare bellissime note come l’assoluta di iris, i semi d’ambretta, l’ambroxan e il musk che sigillano a fior di pelle e in un flacone minimal il potenziale estetico di un modo di vivere che non ha eguali al mondo.
Tra il rigore geometrico di Milano può esserci posto anche per il calore luminoso della Sicilia: ViadeiMille – Ianco Profumi entra a far parte dei prestigiosi marchi di Profumo via Brera 6 grazie alla qualità altissima delle materie prime e la sua affascinante storia, quella dell’antica distilleria di Via dei Mille a Noto e il suo incontro con l’altrettanto rinomata tradizione dei nasi francesi. Da questa unione nasce la collezione di tre fragranze – Gelsomino, Mandorla e Zagara – uno specchio aromatico dell’isola. Nomi semplici e non elaborati che nascondono, in realtà, composizioni tutt’altro che banali il cui intento è quello di mettere in luce tutta la pura bellezza della natura. In particolare, Gelsomino è il racconto di una passeggiata serale tra i cespugli rampicanti delle Oleaceae dalle foglie verde scuro, in contrasto con le candide e ipnotiche corolle. Nella eau de parfum non vi è traccia dell’intensità indolica del fiore ma si avverte la perfetta e quasi tattile evocazione della freschezza verde della pianta e la vellutata consistenza dei suoi petali, più vera del vero. Mandorla, invece, colpisce per l’assenza di ogni zuccherina versione, tanto in voga nelle fragranze monotematiche di questo seme commestibile ma offre agli estimatori inedite proprietà gustative e olfattive. L’aroma vegetale della sua pelle ramata, il biancore nitido della polpa, la succosità lattescente che lascia sulle mani, Mandorla ha una sensualità appena accennata eppure irresistibile come il suo frutto.
Questo ritorno alla linearità, alla chiarezza olfattiva sembra pervadere anche molti lavori e brand incontrati a Esxence 10. Trovare un fil rouge che accomuni ben 220 espositori è un’impresa ma, al netto del solito aoud e dei gourmand spinti, in questo variegato scenario si sono distinti gli agrumi: non solo come indispensabili note di testa ma protagonisti nella loro visione cristallina ed espressività classica, inserita in un nuovo potenziale.
Partendo da questi luminosi principi, Cap Néroli della Maison francese De Nicolaï può davvero diventare la fragranza estiva di cui nessuno potrà fare a meno. Una gioiosa rappresentazione della riviera con tutti gli effluvi della macchia mediterranea, limata da ogni casualità per rendere a pieno la vera, aristocratica eleganza del luogo. Un bouquet in cui bigarade rosmarino e menta fresca si circondano di un presente quanto delicato tocco floreale di ylang ylang, assoluta di gelsomino, fiori d’arancio. La gradita sorpresa è il muschio di quercia, qui presente non solo sulla carta, che arrotonda e impreziosisce in modo evidente la mirabile inclinazione boschiva.
Dalla French Riviera atterriamo direttamente in Paradiso con Nomenclature. I Signori della Chimica Karl Bradl and Carlos Quintero, che prediligono l’aspetto più concettuale del profumo, invitano tutti a La Habana Cuba per il lancio di Para_Iso, la nuova fragranza che non è stata presentata ufficialmente a Esxence ma mostrata in anteprima ad alcuni fortunati avventori. Il suo nome racchiude la visione estatica dell’Eden e l’incontro di sintesi del Quincester, molecola seduttiva con uno spiccato accento verde e fruttato e reminiscenze di legno giovane e morbido. Al primo impatto, Quincester porta alla mente un immenso spazio vegetale dove affiorano lampi di smeraldo, fiori coloratissimi e alberi dai frutti vellutati, color carioca. Gioioso, delicato e persistente l’inizio, soave e incredibilmente arioso il finale con la presenza di un iris acquarello, il Lilyflore – un mix tra mughetto e rugiada – e il timbro lievemente astringente di tè bianco. Una magia per moderni alchimisti (Para_Iso sarà disponibile da giugno 2018).
La bellezza sfolgorante dell’India dell’epoca coloniale, l’esprit francese e l’indole avventurosa di un’intrepida personalità britannica prendono vita in Niral, la più introspettiva e composita delle creazioni di Neela Vermeire e Bertrand Duchaufour. Niral ricrea la duplice suggestione tattile del Tussah, la seta selvaggia indiana e la forza evocatrice del suo stesso, sonoro significato: unico, calmo, sereno. Il colore d’elezione di questa novità di Neela Vermeire è il giallo oro, dorato come l’euforizzante perlage dell’iniziale accordo champagne, ben presto tramutato nel soffio dell’iris e nella morbida ruvidezza del tè. La nota sandalo, protagonista in molti extrait del brand, rafforza la sua cremosa e avvolgente indole grazie a fili boisè di cedro e una rosa avvolta da un delicato, vellutato cuoio. Niral è un vero profumo da meditazione, come il più pregiato dei vini.
Da Cuba al Giappone, voliamo intorno al mondo dalla sintesi eterea alla pervicace natura degli elementi terreni. Il marchio Di Ser – Agarwood in Japan di Yasuyuki Shinohara interpreta la tradizione culturale nipponica per costruire la sua nutrita collezione. Il Kodo, l’arte del non visibile, è la perfetta definizione di questi estratti e Di Ser seleziona proprio la più alta qualità di oud, il Kyara o Kanlan Boku. Le sorprendenti declinazioni, dalla nuance speziata e medicinale fino a un effetto di trasparente, resinosa dolcezza, si discostano dalle più diffuse quanto stancanti, massificate riproduzioni in bottiglia. Insieme a materie prime selezionatissime, coltivate ed estratte in loco come lo shiso, la menta, la rosa giapponese, lo Red Yezo, l’abete rosso e l’abete di Sakhalin, si creano autentici pezzi unici per la gioia dell’olfatto.
Le quattro eau de parfum presentate, più leggere ed estive rispetto ai sontuosi parfum, si ispirano agli elementi della natura come la nuance dorata del sole, quello argenteo della luna, il vento che soffia sulle coltivazioni, l’acqua del cielo. Difficile scegliere tra tanta bellezza ma quello che ha lasciato il segno è Akanesasu, il raggio caldo della luce solare ben interpretato da gelsomino e arancia.
Masque Milano sceglie le più belle produzioni della radice del vetiver, da coltivazioni sostenibili e accosta questa materia prima profonda ed evocativa a un’altrettanta, evocativa e vivida personalità letteraria. (Homage to) Hemingway è lo spirito dello scrittore americano, è la vitalità tra le pagine di Festa Mobile, l’appassionato di rum e di storie da raccontare, è la Cuba degli anni ’50 di Santiago, il protagonista di Il Vecchio e il Mare a cui il profumo dedica veri e propri capitoli aromatici. Il Naso chiamato da Masque Milano – Fanny Bal – ha utilizzato una palette variegata di Chrysopogon zizanioides proveniente da Haiti e Java insieme a rabarbaro, zenzero, legno di cedro e accordo cuoio. Il risultato è il ricordo della carta e dell’inchiostro, delle note salate delle onde, delle volute di fumo che impregnano una camicia di lino maschile e una sensualità intellettuale e allo stesso tempo voluttuosa che, su pelle femminile, paradossalmente dà il suo meglio.
Da un mito americano all’orgoglio della musica francese: Homo Elegans incontra una nuova musa, Édith Piaf e costruisce intorno alla sua allure tragica e romantica, alla sua voce graffiante e inconfondibile una fragranza che non gioca con i cliché ma affonda la sua bellezza nella materia delle emozioni notturne provenienti da un vecchio grammofono. L’aria diffonde, dalle finestre aperte, la pastosità sonora e le sfumature di una vita alla ribalta. Ivre de Vie, “ebbro di vita”, è un cuore ipnotico e violaceo di crème de cassis, velluto di ribes nero, e la liquida effervescenza della macerazione delle vinacce che dà a una bella rosa scarlatta la sensazione di felice turbamento alcolico. Una vita vissuta ad altissima velocità, la creatività in tasca e il mondo ai propri piedi, tra applausi, mille sigarette ben delineate da legno di betulla e gli abbracci degli amanti che lasciano sulla pelle sensuali impronte di accordi vinilici. Un profumo senza compromessi (Ivre de Vie è in arrivo a giugno 2018).
Concluso il personale viaggio olfattivo tra le fragranze, la sensazione ricavata è che tra giardini delle esperidi, luci agrumate, tradizioni giapponesi, leggende della musica e della letteratura, l’arte del bello e del profumo amano davvero Milano.
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