Cyrano ~ Naso di Raza
Questo mio maledetto naso che mi precede di un quarto d’ora ovunque, mi vieta fin l’amore di una brutta.
Da “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand.
Si riassume in questa frase dal tono desolato, tratta dall’opera teatrale “Cyrano de Bergerac”, il dramma esistenziale del realmente esistito Savinien Cyrano de Bergerac, nato a Parigi il 6 marzo 1619.
La sua peculiarità era quella di inalberare un lunghissimo naso che, se non lo fece annoverare tra i più begli esemplari maschili del suo tempo, non gli impedì tuttavia di diventare un ottimo soldato, oltre che drammaturgo, filosofo e scrittore. A questo personaggio singolare e umano si rifà quindi l’opera “eroica” scritta da Edmond Rostand e rappresentata per la prima volta a Parigi nel 1897.
Interpretato sul grande schermo da Gerard Depardieu nell’omonima pellicola del 1990, Cyrano è un uomo di spada, un guascone iracondo e tracotante che, pur non essendo dotato di grande avvenenza ed essendo invece mortificato da quell’appendice nasale ingombrante e molesta, riesce a mantenere uno stile fanfarone, scontroso ma irresistibile.
Terribili i suoi versi con cui si diverte a prendere in giro amici e nemici! Amante della poesia così come della lama, confeziona giochi verbali taglienti e feroci che metterebbero in difficoltà anche il più arguto degli uomini. Anche lo spadaccino più temuto, però, custodisce sotto la casacca un cuore tenero che palpita per una bella signora: la cugina Rossana, che, dal canto suo, è innamorata di un giovane terribilmente bello, Cristiano di Neuvillette.
In un alternarsi di intrighi e di speranze, di mal d’amore e di coraggio leonino, il nostro… ma no, non vi raccontiamo il finale, altrimenti rovineremmo la scoperta di un’opera classica ma attuale, che ci fa luce su quanto sia imperfetta la chimica dell’animo umano.
Il fascino della fragilità dell’animo di questo personaggio ha coinvolto il brand Naso di Raza, che gli ha dedicato l’omonimo profumo Cyrano. Decisamente maschia in apertura, la fragranza si sviluppa immediatamente gagliarda, aprendosi sulle eccitanti note della spezia che si colloca tra le più care in assoluto: lo zafferano.
La polvere dalle sfumature di fiamma ricavata dai preziosi pistilli si scalda immediatamente, come il sangue pulsante che sgorga da una ferita recente, come la pelle di Cyrano che avvampa di fronte al bel viso della sua ignara amata. Un guizzo d’acciaio e la stoccata è vibrata: allo zafferano fanno seguito con impeto quasi muscolare il pepe nero e l’oudh, il patchouli e i legni. Note che si rincorrono con forza, la stessa che il Cyrano letterario infondeva nei duelli, note che tra loro cozzano e rimbalzano, come le lame dal filo tagliente.
A nulla o quasi servono le gentili parole sussurrate dalla violetta, dalle rosse bacche dei boschi: la fragranza è risoluta a rimanere sul terreno di una virilità irriducibile, con le note legnose che si raggruppano una a fianco all’altra, in una falange lignea che poco lascia sfuggire e poco lascia entrare.
La metafora della composizione olfattiva di Cyrano sembra ricondurci alla dignitosa abnegazione del Cyrano letterario, chiuso e determinato a non lasciare trapelare il suo segreto e il suo amore per la bella Rossana.
L’amore sofferto che incatena l’impavido soldato ad un sogno irrealizzabile viene reso materico in un accordo, quasi “solido”, di scabre cortecce percorse da capillari terminali di linfa viscosa, asciutte e odorose del tempo trascorso. Sono le essenze tratte dal maestoso cedro, componente irrinunciabile nelle fragranze maschili o in quelle femminili edificate su suggestioni energiche, dal legno di amyris, “l’albero candela”, impregnato di olio denso e fragrante, che fa sì esso possa ardere a lungo, come, appunto una candela.
L’esotico sandalo percorre la pelle come un brivido, lo stesso brivido che il ruvido uomo d’arme provava al cospetto della bella signora che gli aveva rubato il cuore e il pensiero. Non paga, la fragranza Cyrano ci inebria di emozioni intense, immergendoci in effluvi additivi come droghe. L’ambra, seducente e accattivante, abbandona le sue nuances più femminee per agire con forza nell’ancorare il profumo alla persona che lo indossa, in ondate di sensazioni contrastanti, immagine olfattiva di quell’amore impossibile che invano cacciato dal cuore, come un fiume carsico, riemerge in polle vigorose.
Altre nobili resine, il labdano e l’elemi, come esperte osteriche, portano alla luce quanto di più prezioso e profondo giace nell’animo di chi ama perdutamente. Sottili fumi di incenso si intrecciano alle resine, creando un’atmosfera sempre più opaca e narcotica. Solamente dopo una lunga combustione, dove la lotta si consuma con i grani di pepe nero, oudh e patchouli, esse trovano il meritato ristoro adagiandosi spossate ma non esaurite.
Alla vaniglia spetta il consueto compito di attenuare la rudezza del mélange, senza tuttavia snaturare una fragranza nata per un uomo dai sentimenti senza mezzitoni. La tempra dell’oudh in Cyrano sembra meno categorica, sottomessa forse a un gusto più urbano, ma non rinuncia alla sua tonalità di materia oscura e misteriosa. Una manciata di foglie di patchouli non poteva mancare in questa composizione che riflette quanto di più virile e dolcemente aggressivo possa esserci nell’uomo realmente innamorato.
L’amore di Cyrano de Bergerac è un amore non corrisposto, dolente, ma questo è solamente uno degli aspetti di un sentimento capace di trascinarci nei neri abissi della tristezza o di innalzarci nel cielo più alto. Dal carattere mutevole come l’amore, anche il patchouli ci mostra di sé aspetti molto diversi: ora è odore di terra umida, ora di foglia secca e mentolata, ora svela una venatura più amabile. Possiede un’innata capacità di allineare le sue caratteristiche peculiari a seconda delle note con cui viene sposato dalla mano esperta del Naso, dando vita, di volta in volta, a mix odorosi originali e mai identici ad altri.
Di temperamento imperioso, molto simile a quello del patchouli, è quello dell’oudh, che si presenta in molte fragranze con piglio decisamente prevaricatore. Nella fragranza firmata Naso di Raza, l’oudh asseconda le tendenze virili della fragranza senza uscire dai confini di un’elegante sobrietà, e si ammorbidisce in modo rimarchevole, anche se la sua nota penetrante e longeva si avverte benissimo fino alla fine, nelle note di fondo.
Il Cyrano de Bergerac letterario, ritirandosi, saluterebbe il pubblico con dei versi sagaci, accompagnati da una sventagliata del suo cappello piumato. Cyrano di Naso di Raza ci attende, invece, in profumeria per farsi conoscere ed apprezzare: con un gesto elegante ci inviterà a farci avanti e prendere nella mano la bellissima boccia dal tappo surreale, dove campeggia il motto del brand “Pensato in Italia”.
Note olfattive Cyrano – Naso di Raza: zafferano, violetta, bacche rosse, pepe nero, oudh, patchouli, sandalo, legno di cedro, amyris, incenso, vaniglia, ambra, labdano, elemi.
Concentrazione e formato Cyrano – Naso di Raza
Eau de Parfum, 50 ml
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